Finiamo la settimana dei Nerdando Awards con i videogiochi.
Vi ricordo che ogni redattrice e redattore ha scelto un titolo dell’anno in corso. Il vincitore assoluto è il titolo che ha ricevuto più Awards o, in caso di pareggio, quello scelto – dopo una nuova discussione – dalla redazione.
A questo link potrete trovare tutte le informazioni sulle edizioni passate.
Ayr – Elden Ring
Mai come nel 2022 non ho avuto dubbi su quale fosse il mio videogioco dell’anno. Mi sono addirittura trovato d’accordo con gli americani The Game Awards, che per anni sono stati capaci di stupirmi negativamente con scelte alquanto distutibili.
Insomma, l’avete già capito con queste poche parole, la mia scelta per il videogame dell’anno va al capolavoro (già, solo capolavoro si può dire) di From Software: Elden Ring!
La software house giapponese deve aver intuito che la formula dei Souls-like necessitava di una svolta, di un intreccio con altri generi videoludici che potessero darle di nuovo lustro e interesse. Elden Ring mescola l’inarrivabile know-how sviluppato da From Software nell’ambito di titoli come Dark Souls ad una tipologia di esplorazione che mi ha ricordato da vicino quella di The Legend of Zelda: Breath of the Wild.
Il giocatore è pertanto libero di esplorare il vastissimo mondo di gioco in totale libertà, godendone degli ispirati paesaggi, accompagnato da una colonna sonora da urlo, in un percorso di crescita che rende ogni playthrough differente e personale.
Neanche i problemi tecnici mostrati nella versione PC nei primi mesi possono gettare ombre su quello che è stato, non solo un campione di vendite, ma anche un fenomeno sui social network e sulle piattaforme di streaming.
Clack – Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge
Pochi i titoli con cui mi sono cimentata quest’anno ma ce n’è uno che mi ha divertito davvero molto. Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge mi ha permesso di uscire dalla mia comfort zone fatta di avventure grafiche e film interattivi per mettermi alla prova con un arcade vecchio stampo, che ricorda da vicino le esperienze della sala giochi. Un tuffo nel passato, sia a livello di meccaniche che di grafica, che non poteva che conquistarmi.
Menzione d’onore, sulla fiducia, a Return to Monkey Island: non ho avuto ancora occasione di giocarlo ma era il titolo che aspettavo di più in questo 2022 e, ne sono sicura, non mi deluderà!
Fedrizzi – Kirby e la Terra Perduta
Oh, quante uscite troppo interessanti nel 2022, soprattutto in questi ultimi mesi sono stato bombardato da titoli di ogni genere, che mi sono piaciuti un mondo. Il mio premio dopo ore di ragionamento va a Kirby. Mi sono divertito troppo a giocarlo, da solo, ma anche in coop. Inoltre non è stato per nulla pesante finirlo al 100%, anzi l’ho fatto come se fosse parte integrante del gioco principale. Menzione d’onore a Coromon, bellissimo monster collector, che, forse, tra qualche anno potrebbe riuscire a competere con il colosso Pokémon.
FrankieDedo – Mario + Rabbids: Sparks of Hope
Con questo nuovo capitolo mi sono convinto che Ubisoft Milano sia uno dei migliori studi di sviluppo sulla piazza. Non è patriottismo: sono riusciti a tenermi incollati allo schermo per ore quest’anno. Nel giro di pochi mesi mi sono sparato Kingdom Battle, il primo capitolo e poi Sparks of Hope, che ho completato in ogni suo anfratto. Aspetto con trepidazione le tre espansioni in arrivo nel 2023, con le quali, dopo anni, torneremo a giocare con Rayman! Questo è un gioco che ha definito il nuovo standard degli strategici tattici. Firaxis deve solo prendere appunti per il prossimo XCOM.
Giando – Stray
Partiamo dal fatto che non amo i soulslike: non voterò quindi per Elden Ring, che ormai è diventato il prezzemolo videoludico del 2022 e che so già che vincerà questo Award. Il mio gioco del 2022 è Stray, opera di Annapurna che mi ha davvero tenuto incollato allo schermo nonostante la sua breve durata. È un titolo intenso e particolare, che non posso che amare follemente da bravo gattaro che sono, e che riesce a raccontare una storia profonda senza neanche un essere umano sullo schermo. Il gatto è davvero un gatto, e la cura nei dettagli di questo titolo dovrebbe veramente essere riposta in produzioni ben più blasonate che a volte sono davvero deludenti. Giocateci, non ve ne pentirete! Menzione d’onore per Ghostwire Tokyo, ottimo horror open world del buon Mikami, e Gran Turismo 7, finalmente tornato ai fasti dei tempi della PS One.
jedi.lord – Pentiment
Questo 2022 videoludico è stato dominato dal recupero di roba non di primo pelo, non ultimo il mastodontico The Witcher III, che come potete immaginare porta via un bel po’ di tempo.
Le grandi uscite tripla A le ho saltate tutte, non ho potuto esserci neanche al grande ritorno del mio adorato Guybrush Threepwood, quindi ero rassegnato a lasciar scivolare via il mio award annuale, quand’ecco che compare l’ennesima perla di uno sviluppatore che non mi delude mai: Pentiment, di Obsidian.
Una perla quasi indie, dato il team molto piccolo che se n’è occupato, che può farsi vanto sia di un lato narrativo eccellente, come da tradizione Obsidian, che di un lato artistico sbalorditivo, ispirato ai codici miniati medievali, che ad ogni schermata è in grado di strabiliare.
Vi dò un consiglio, vivete questa storia e gustatevi questo gioiello frutto di un lavoro d’amore e passione del grande Josh Sawyer.
Morgana – Leggende Pokémon: Arceus
All’inizio il fatto che Leggende Pokémon: Arceus fosse così diverso (ma alla fine sempre uguale) agli altri giochi della serie Pokémon che mi fanno divertire da tantissimi anni mi aveva fatto storcere il naso, ma poi è stata proprio la sua diversità a farmelo amare quasi più di tutti e a farmici giocare quasi 100 ore (ma con Pokémon Ultraluna ho giocato mooolto di più).
Penny – Horizon Forbidden West
C’era possibilità che votassi un altro titolo? Ovviamente no. Horizon Forbidden West mi ha conquistata al trailer di lancio e per la prima volta nella vita mi sono ritrovata a preordinare un gioco, così da averlo al day one. Incredibile. Avendo amato il primo gioco, Horizon Zero Dawn, ho adorato continuare a esplorare terre e macchine attraverso Aloy. Inoltre, il gioco aggiunge nuove possibilità che rendono la mappa ancora più esplorabile, dalle immersioni al volo, in un continuo panorama di location spettacolari su cui sono andata in fissa diverse volte (nel senso letterale del termine: fermavo il personaggio di Aloy solo per guardare i dettagli delle ambientazioni). Attendo il terzo capitolo (che immagino verrà fatto prima o poi, visto il finale di questo) per conoscere gli ultimi risvolti della storia di un mondo che è ripartito da zero, perché la trama intrisa di storie secondarie e intrecci fra personaggi e risvolti, mi ha coinvolta tantissimo e sono immensamente curiosa di giocarne la fine.
Tencar – Elden Ring
Elden Ring è quello che tutti i giocatori di Soulslike hanno sempre desiderato ma non hanno mai osato chiedere. Un vero tripudio di bellezza che mi è esploso in faccia fin dai primi momenti di gioco e mi ha tenuto compagnia per oltre 100 ore: a un certo punto, volevo smettere di andare avanti per non terminare quella che è stata una delle migliori esperienze di gioco della mia vita.
Davvero un capolavoro.
Menzione d’onore per Return to Monkey Island e, soprattutto, Alaloth: Champions of The Four Kingdoms.
Zeno2k – Elden Ring
Che lo diciamo a fare? L’Opera di FromSoftware (che ho imparato ad apprezzare solo di recente) trova in Elden Ring la sua massima espressione: è il coronamento di un percorso straordinario che ha portato il titolo non solo a rinnovarsi senza snaturarsi, ma anche e soprattutto ad espandersi, migliorarsi per regalare un’esperienza totalizzante.
Non un gioco per tutti, ma un gioco per molti. Molto più di quanto non siano stati in passato i souls-like.
And the winner is… Elden Ring
Con tre voti, Elden Ring è il gioco più votato dalla redazione di Nerdando.
Premio del pubblico: Elden Ring
I lettori, sui nostri social, hanno espresso le loro preferenze votando in gran numero per Elden Ring.
Contenuti
