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Dark Souls: Remastered – Stupire come sette anni fa

Dark Souls Remastered

Proprio in questi giorni, Facebook mi ripropone l’epopea vissuta nel 2015 per portare a termine Dark Souls, finito senza walkthrough o altri aiuti, in un mare di sudore e disperazione.

Grazie a Namco, mi sono armato di coraggio e ho avuto l’opportunità di provare Dark Souls: Remastered, nuova versione del capolavoro FromSoftware, e sono sopravvissuto per scrivervi le mie impressioni.

Recensione

Dark Souls è stato – con ogni probabilità – uno dei titoli più importanti della scorsa generazione: chiunque, anche tra i non appassionati, ne ha sentito parlare e in molti lo hanno provato. Magari non lo hanno portato a termine ma il gioco sviluppato da FromSoftware e ideato dal maestro Hidetaka Miyazaki è stato un fenomeno pazzesco. Questa recensione si focalizzerà sulle emozioni provate con la remastered, senza soffermarsi sugli aspetti già conosciuti dal lontano 2011.

Una piccola premessa la devo a quelle pochissime persone che non sapessero di cosa sto scrivendo: sappiate che Dark Souls è il seguito spirituale del magistrale Demon’s Souls e vede  – ma la faccio davvero brevissima, sia per non rovinarvi la sorpresa, sia perché sulla lore del titolo sono state scritte pagine e pagine da esperti – come protagonista un silenzioso eroe non-morto il cui scopo è riportare luce nel proprio mondo che sta per essere avvolto per sempre dall’oscurità.

Ripercorrere, con consapevolezza, le tetre ed evocative location di Dark Souls mi ha emozionato non poco, considerando il fatto che, stavolta, avevo dalla mia il supporto al 4K e la fluidità di 60 FPS (ma questo aspetto lo approfondirò nel prossimo paragrafo). Senza ombra di dubbio, la prova più difficile degli sviluppatori è stata quella di rimodernare un prodotto – che è un vero e proprio gioiello dal punto di vista del gameplay – senza apporre modifiche che avrebbero potuto far storcere il naso: il lavoro è stato portato a termine nel migliore dei modi.

Dark Souls Remastered

La metrica di Dark Souls è rimasta intatta nella sua versione remastered, splendida e crudele, a tratti quasi frustrante ma soave e fedele a sé stessa: non è stata cambiata una virgola della meravigliosa opera iniziale, i meccanismi sono gli stessi ma il sistema è più oliato e sfavillante. Non potevo sperare in un risultato migliore.

Si respira ancora la stessa aria dark ma in una veste smagliante che permette di godersi qualsiasi luogo, anche quella Città Infame che – a causa di vistosi cali di frame rate – la rendevano più ostile di quello che in realtà è.

La modifica più interessante è dedicata al multiplayer: il numero di giocatori contemporanei è stato portato a 6, con una modalità Arena per simpatici incontri tre contro tre; inoltre, in caso di invasioni, i “cattivi” avranno a disposizione un numero minore di fiaschette Estus (utilizzare per recuperare i punti ferita) mentre, in caso di arrivo in soccorso, gli amici vedranno le loro statistiche adattarsi al livello dell’alleato, nel caso in cui questo sia più indietro nel gioco.

Comparto tecnico

La community di appassionati di Dark Souls aveva un grande desiderio per questa remastered, ovvero i tanto agognati 60 FPS e, con grande gioia, vi posso annunciare che ci sono e si vedono immediatamente. Sin dalla beta avevo notato un netto miglioramento ma, con il prodotto completo, ho apprezzato appieno la fluidità che – in alcuni momenti – mancava nel titolo del 2011 e causava morti improvvise.

L’opera di restyling grafico è imponente: ora ogni elemento è al suo posto e, finalmente, il gioco di luci e ombre favorisce l’immedesimazione e aumenta l’angoscia di trovarsi nei luoghi cupi dell’avventura; non c’è più bisogno di chiudere un occhio e storcere il naso, ora funziona tutto bene. L’unico appunto che mi sento di muovere è che forse si poteva profondere qualche sforzo in più nella realizzazione di alcune texture di sfondo che ho trovato ancora grezze ma questo – vi assicuro – non scalfisce minimamente la validità della remastered.

Il comparto sonoro si attesta su eccellenti livelli, con una colonna sonora che mi causa continui brividi e con i rumori dei vari nemici sgradevoli e rivoltanti (in senso positivo), che aiutano a far comprendere meglio la gravità della situazione in cui ci si trova per tutto il corso del gioco.

Dark Souls Remastered

In conclusione

Dark Souls Remastered è come la vita, può sembrare ingiusto e duro, ma con pazienza e costanza i risultati non tardano ad arrivare e sono soddisfacenti come non mai.

Questa nuova riproposta del capolavoro FromSoftware torna su Playstation 4, Xbox One, PC e, nei prossimi mesi, su Nintendo Switch, più brillante che mai con un prezzo consigliato di 39,99 € estremamente contenuto.

Dark Souls Remastered rimane sfidante ed entusiasmante, con una trama (o lore, come amano chiamarla i membri della community) suggestiva, delle atmosfere da brividi e delle location affascinanti e inquietanti, per non parlare degli avversari e dei boss che danno ancora, come sette anni fa, tanto filo da torcere.

Il mio giudizio è estremamente positivo e avrei assegnato volentieri il perfect score ma, purtroppo, alcune texture un po’ grezze mi hanno bloccato e fatto desistere.

Se avete dei dubbi o volete ammirare in tutta la sua bellezza Dark Souls, vi aspetto sul nostro canale Twitch dove mi trovo spesso a giocare.

Ringrazio Deviousstone e Malvaisso per la preziosa consulenza nel corso dell’inizio della mia run.

Nerdando in breve

Dark Soul Remastered riprende quanto di buono visto nel capitolo originale fornendogli una veste rifulgente che lo rende adatto alle console e ai PC di nuova generazione, restando un titolo per molti ma non per tutti.

Nerdandometro: [usr 4.5]

Trailer

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