La nebbia ritorna ad avvolgere le città dal mattino presto e a partire dall’ora del the, quando cala il buio e il freddo lo senti nelle ossa. È in arrivo il periodo più spaventoso dell’anno, quello giusto per lasciarsi andare alla follia di The Haunting of Bly Manor, seconda stagione della serie diretta e ideata dal fenomenale Mike Flanagan.
Recensione
Dopo aver amato Il gioco di Gerald, Hill House e tutto sommato anche Doctor Sleep mi sento di affermare che il mio giudizio sull’opera di questo regista – che ha avuto il merito di avvicinarmi ad un genere che ho sempre considerato di scarso interesse – non è probabilmente obiettivo: mi sono piaciuti moltissimo tutti i suoi lavori visti finora, è evidentemente nelle mie corde. Il fatto poi che il suo operato venga giudicato da Stephen King come molto vicino all’opera di un genio, mi fa pensare che tutto sommato debba essere DAVVERO un ottimo showrunner.
Ma veniamo a Bly Manor. In pieno stile Flanagan questa serie è fatta di angoscia sottile, genera incapacità di distinguere le proprie allucinazioni dai ricordi di un passato reale e paura gestita con compostezza. Vedendolo non vi capiterà insomma di ritrovarvi in braccio al gatto urlando come pazzi, ma verrete trascinati in un graduale stato di tensione che vi farà comunque rigirare nel letto certi di aver sentito qualche rumore strano o di aver visto luci anomale in casa.
Come in Hill House lo spavento era dietro l’angolo (anche grazie alle numerose comparse nascoste in buona parte delle scene), Bly Manor gioca in modo più sottile sulla tensione, con piccoli movimenti di creature inanimate che si muovono impercettibilmente.
Trama
Sulla famiglia Crain si era già detto tutto: formazione, trauma e devastazione. Il fil rouge che collega le due stagioni non è quindi la trama, ma piuttosto lo stato di shock generato dalle esperienze soprannaturali subite in età giovanile. La fascinosissima Carla Gugino è qui una misteriosa signora che si fa narratrice di una storia di fantasmi e creature per intrattenere gli ospiti di un matrimonio.
Una delle sue sfortunate figlie all’epoca dei Crain, in Bly Manor è invece la protagonista di questa nuova ed angosciante serie. Siamo negli anni ’80 e Dani Clayton, innamorata di Londra (o forse in fuga da qualcosa), decide di accettare di occuparsi dell’educazione di Flora e Miles i due orfani nipoti di Mr Wingraves, un inquietante avvocato che non vuole essere coinvolto nella vita dei piccoli e li affida alle cure di tutore, cuoco, governante e giardiniere in una maestosa residenza di famiglia situata nell’Essex. A rendere ancora più preoccupante il ruolo che la giovane insegnante dovrà occupare è la notizia che chi l’ha preceduta ha fatto una pessima fine…
Cast
Victoria Pedretti, volto già noto agli spettatori di Netflix, oltre ad essere una figura chiave in Hill House, è l’interprete di Love Quinn, l’oggetto del desiderio del malatissimo Joe Goldberg nella seconda stagione di You. Altro interprete rilevante della serie è Oliver Jackson-Cohen, che nella stagione precedente era Luke Crain.
Il libro
La seconda stagione di Haunting si articola in nove episodi e come per Hill House è tratta da un libro. Il giro di vite, scritto da Henry James e pubblicato inizialmente a puntate sulla rivista Collier’s Weekly nel 1898, è una novella di genere gotico in cui i fantasmi la fanno da protagonisti.
La grande capacità di James di generare ansia nel lettore fu argomento di studio per molti accademici, che finirono per considerarlo il testo fondamentale della corrente letteraria denominata New Criticism. Utilizzato più volte come spunto per la realizzazione di film, opere teatrali e drammi radiofonici, Il giro i vite vede come protagonista una governante impegnata a prendersi cura di due bambini, che finisce col credere che incarnino in realtà due spiriti malvagi.
Nerdando in breve
Se amate il thriller psicologico e le uggiose ambientazioni della campagna inglese, una storia di fantasmi della memoria da non perdere!
Nerdandometro: [usr 4.8]
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