#NerdandoConsiglia

#NerdandoConsiglia: Novembre 2023

Arriva il Black Friday – o meglio è appena passato – e voi siete stati pronti a svuotare il portafogli comprando tutte le cose più nerd che popolano i vostri desideri? Se avete bisogno di qualche consiglio, ecco a voi il #NerdandoConsiglia di Novembre 2023!

Jusant

Zeno2k: L’ultima fatica dei visionari Dontnod che portano la metafora della arrampicata a livello videoludico. Siamo in un mondo post apocalittico in cui tutto l’universo è racchiuso in una altissima torre di pietra che raccoglie ciò che resta della presenza umana. Il nostro scopo è raggiungere la cima, raccogliendo passo dopo passo le testimonianze di coloro che furono, e che a loro volta hanno abbandonato la torre ormai resa sterile dalla carenza d’acqua.

Sarà l’inizio di un viaggio incredibile, fatto di frammenti di ricordi, arrampicate impegnative, creature fantastiche; un viaggio che ad ogni passo ci allontana dal deserto e ci avvicina invece alle stelle, lassù, per scoprire il mistero delle costellazioni, delle creature fatte d’acqua e del perché le piogge hanno abbandonato il mondo, così come il sole, normalmente foriero di vita, abbia cessato di sorgere e tramontare diventando una incessante fonte di caldo e morte.

Sarà il viaggio del nostro protagonista senza nome e del suo misterioso compagno, ma anche di Bianca, una dei pellegrini della torre, di cui scopriremo il destino lettera dopo lettera.

Ratti di Wistar

Zeno2k: I topolini di Danilo Sabia e Simone Luciani sono fuggiti da Wistar: in questo german tutto italiano, edito da Cranio Creations, potremo tornare sui nostri passi e intrufolarci tra le stanze dell’Istituto e impadronirci di manufatti umani, preparare le nostre tane per accogliere ospiti illustri (ovviamente topi) e raccogliere risorse preziose nel campo circostante.

Insomma: un piazzamento lavoratori con meccaniche che richiamano un po’ Lorenzo il Magnifico ma con una declinazione animalesca davvero affascinante.

Da non perdere.

The Last of Us: Parte I

Ayr: La nominata di The Last of Us: Parte 1, su PC, purtroppo non è delle migliori. Funestato da un lancio terribile, per svariati mesi il gioco è stato soprattutto discusso per via del suo porting inadeguato(Per forza! Tocca giocarlo sulle piattaforme giuste! ndGiando)

Ho aspettato con ansia e pazienza e finalmente, nel Novembre del 2023, ho potuto godermi quello che per anni mi è stato descritto come un gran gioco. Un’esagerazione? A mio parere sì (*facepalm* ndGiando), ma quando ci sono le esclusive di mezzo è sempre così, e i “boxari” non sono da meno.

Allora, perché no, continuiamo a cavalcare l’onda dell’esagerazione per descrivere il mio rapporto con TLOU. Ho odiato ogni sezione di gioco Pad in mano. Ho amato ogni sezione di gioco quando ho poggiato il Pad. Da un lato i farraginosi movimenti di Joel, dall’altro la maestosa prova attoriale. Un sistema di mira pessimo alternato a delle vicende ottimamente raccontate.

Magari per voi non sarà così, magari riuscirete a digerire un sistema stealth così tradizionale e delle fasi action così frustranti. Se ci riuscirete, vi troverete di fronte un’ambientazione bellissima nella sua decadenza e un world building dalla costruzione maniacale, oltre che una storia che lascia il segno(caro Ayr, ci sono riuscito, ci sono riuscito eccome…ndGiando)

Disco Elysium: The Final Cut

Ayr: Descrivere Disco Elysium: The Final Cut non è semplice. Ho paura di risultare terribilmente limitante vista la caratura e la qualità del titolo. Un buon modo per iniziare la discussione potrebbe allora essere questo: in un anno in cui ho recuperato, tra gli altri, titoli come The Legend of Zelda: Tears of The Kingdom, Starfield, Bayonetta 2 e The Last of Us, il titolo sviluppato da ZA/UM è il mio preferito.

A completare il quadro, aggiungerei la mia tradizionale distanza dai CRPG, genere di videogame che mi ha sempre respinto. Eppure Disco Elysium si piazza lì, nel mio personale Olimpo dei più bei giochi di sempre. Perché?

Invece di fare un listone di “fattori oggettivi” che lo rendono un capolavoro, in puro stile Nerdando, vi dico cosa mi ha personalmente colpito di questa avventura.

Prima di tutto sono stato ammaliato dalla qualità dei dialoghi e dalla prova attoriale dei doppiatori. È vero che l’inglese usato in Disco Elysium è molto complesso, ma è altrettanto vero che superato questo scoglio ci si troverà di fronte ad un videogame capace di catturare anche con un semplice scambio di battute. La colonna sonora, composta dalla band Sea Power, è di quelle così potenti e azzeccate da portarmi a cercarla su Spotify e a riascoltarla in loop per tutto il mese. Ed infine ci sono le vicende narrate nell’avventura e lo stile inimitabile con cui sono raccontate. Un viaggio di cui il finale, comunque fantastico, rappresenta forse la parte meno importante, soprattutto se paragonato al maestoso percorso che Disco Elysium è capace di creare.

Il mio primo pensiero, una volta finito, è stato “ok, è tempo per una seconda run!“.

Ci rivedremo presto, Tequila Sunset!

Baldur’s Gate III

Giando: Alla fine è successo. Spinto da una forte curiosità, dalla voglia di capire il perché di un tale successo, la carenza di sessioni live di D&D nell’ultimo periodo e (soprattutto?) la spinta di Morgana ormai assetata di dadi anche in digitale, non ho resistito e ho preso la versione PS5 di Baldur’s Gate III.

Che dire: Larian, grazie. Siamo testimoni di un gioco che secondo me ha cambiato le carte in tavola nel mondo dei cRPG. Si tratta davvero, e adesso posso dirlo per esperienza personale, di quanto più vicino si possa avere rispetto al D&D reale attorno ad un tavolo, anzi, con anche qualcosa di più (e qualcosa di meno, certo). Un gioco PROFONDISSIMO, dove il quantitativo di linee di dialogo e di possibilità è davvero incredibile, dove ad ogni azione corrisponde una reazione e dove l’esplorazione di ogni angolo del mondo può regalare una nuova esperienza.

Per non parlare delle prove attoriali, della storia, del design, delle interazioni tra personaggi, del sistema di combattimento e anche di un porting che, al netto di qualche sporadico bug – spesso poi risolto con puntuali patch – se la cava bene e rende estremamente giocabile anche un titolo pensato con mouse e tastiera davanti.

Posso solo consigliarlo davvero tanto, se amate gli RPG, se amate D&D, se amate i titoli con storia e personaggi degni di vivere anche dopo aver spento la console.

P.S. qualcuno mi suggerisca un modo per smettere, perché io e Morgana non siamo capaci di trovarlo!

Call of Duty: Modern Warfare 3

Rosso stiloso

Tencar: non giocavo a titoli FPS da un po’ e Call of Duty: Modern Warfare 3 è stato un ottimo modo per tornare in pista, soprattutto per me che adoro il multiplayer.

La campagna termina in poche ore e manca di spessore, ci sono un pochino di problemini con lo spawn che ho raccontato in maniera più dettagliata nella recensione, ma le modalità con(tro) altri giocatori sono divertentintissime, soprattutto la zombi e tagliagole e il comparto tecnico è di alto livello.

From Ants to Zombies: Six Decades of Video Game Horror

La copertina di From Ant to Zombies

Copertina incredibile

Tencar: From Ants to Zombies: Six Decades of Video Game Horror è una perla per chi, come me, ama l’horror e i videogiochi.

È un racconto lungo sei decadi che accompagna le lettrici e i lettori alla scoperta dei titoli che hanno caratterizzato questa particolare sottocategoria, e che permette di scoprire (o riscoprire) piccole chicche o grandi capolavori. Ne ho scritto in maniera più dettagliata qui.

Gen V

Tencar: Gen V è l’ennesima prova che dimostra che si possono realizzare spinoff interessanti e con un’anima, ma anche che non ricordo nulla degli episodi di The Boys.
Serie di alto livello, forse qualche scena è un po’ troppo “teen” per i miei gusti (ma è colpa mia che sono fuori da quel giro da 22 anni).

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