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Elden Ring – Cosa sappiamo finora

Di cosa stiamo parlando

Manca davvero poco ormai alla fatidica data del 25 febbraio quando finalmente arriverà sui nostri scaffali l’attesissima nuova fatica di FromSoftware, pubblicata da Bandai Namco: Elden Ring. Il nuovo soulslike sta facendo fibrillare di emozione tutti gli appassionati del genere, compreso il sottoscritto da quando inaspettatamente si è innamorato perdutamente delle atmosfere di Bloodborne.

Oggi si è tenuto il Taipei Game Show 2022 dove con una live di oltre 40 minuti, Yasuhiro Kitao, produttore di FromSoftware, si è dilungato in particolari gustosi ed interessanti. Il principale? Beh: naturalmente che Elden Ring è ufficialmente in fase gold, e (dopo il primo rinvio) vedrà la luce quando promesso, il 25 febbraio appunto.
Naturalmente, nemmeno a chiederselo, sarà disponibile una corposa patch al Day 1 che dovremo scaricare prima di metterci davanti al controller. Il contenuto? Ufficialmente la maggior parte degli aggiornamenti riguarderà miglioramenti al gameplay implementati a seguito dei numerosi feedback ricevuti a valle del network test di novembre, occasione che ha visto utenti di tutto il mondo mettersi in gioco in barba agli spoiler per poter dire la loro su questa nuova IP.

Per chi ancora non lo sapesse e se lo stesse chiedendo: Elden Ring è un action RPG dark fantasy incentrato prevalentemente sull’esperienza legata all’esplorazione di un mondo sconosciuto (e dannatamente pericoloso). In questo titolo troveremo molti degli elementi che hanno reso celebri i titoli di FromSoftware, come Sekiro e la serie Dark Souls; ma ci sono importanti novità.
La prima, e più importante, è che si tratta di open world (il primo per questo studio) ed è nettamente più vasto dei titoli precedenti. Il secondo è che è basato su una mitologia disegnata dal celebre George R. R. Martin (che sì: a quanto pare fa qualsiasi cosa tranne portare a termine l’epopea di Games of Thrones).
L’unione creativa di due menti brillanti come Martin e Hidetaka Miyazaki ha dato origine ad un background narrativo molto remoto, concepito dalla mente dell’autore americano. Su questa mitologia, Miyazaki (grande fan di Martin) ha poi dato origine alla sua storia originale. In pratica è come i miti norreni fossero realmente esistiti e oggi qualcuno costruisse una storia originale in cui quegli eventi sono capitati in un lontano passato… qualcuno ha detto Stan Lee?

Senza fare spoiler della storia, gli autori hanno assicurato che sarà meno criptica e più facilmente interpretabile per gli utenti. Questo magari non genererà i milioni di video-spiegoni su youTube come per Bloodborne, ma forse renderà la fruizione più agevole. Si tratterà comunque di un titolo altamente esplorativo, in cui i dettagli e le sfaccettature della storia saranno ubicati un po’ ovunque, e starà al giocatore sia indagare per ricostruire gli eventi passati, sia plasmare lo svolgimento dei nuovi.

L’esplorazione di questo open world darà origine a molti incontri, grande parte sarà dedicata ai PNG, in numero nettamente superiore che in passato, ma anche a quelli meno piacevoli, come mid-boss che possono piombare improvvisamente sul nostro cammino mettendoci a dura prova. O ancora potremo imbatterci in piccoli dungeon, come cripte o miniere, che non sono assolutamente indispensabili per avanzare nel gioco, ma che possono offrire l’occasione di nuove sfide aggiuntive (con relativi boss e ricompense).
Accanto a questi dungeon, poi ci sono quelli più ampi, chiamati Legacy. Si tratta di esperienze claustrofobiche ed opprimenti, che dovrebbero assicurare ore di divertimento e sfida.

Venendo al personaggio del giocatore, diversamente da quanto visto in Sekiro, ora potremo personalizzare il nostro eroe basando la nostra build su attacchi ravvicinati e potenti, oppure a distanza e in stealth o, ancora, basati sulla magia e gli incantesimi. Non c’è una vera divisione in classi, per cui potremo scegliere come plasmarlo a piacere. Questo grazie anche alla natura open world, in cui potremo avvistare da lontano un nemico e pianificare il tipo di approccio che vorremo adottare.
Come abbiamo già visto in altri titoli, il nostro mondo può ospitare avventurieri provenienti da altri universi, sia in modalità cooperativa che competitiva. Personalmente non amo molto le invasioni (personalmente ho detestato le bell caller di Bloodborne), mentre esplorare con un amico le vastità di questo mondo o le profondità dei dungeon può essere davvero interessante.
Oltre a questo ci sono poi elementi di online asincrono, come i fantasmi di altri giocatori, che possono aiutarci a capire cosa fare per non morire nello stesso modo, e i messaggi sul terreno lasciati da altri avventurieri, a cui siamo abituati fin dai tempi di Dark Souls.

Question & Answer

Veniamo infine alla sessione Q&A che sicuramente interesserà quanti di voi già conoscevano l’incipit del gioco e vogliono avere qualche dettaglio in più.

Q: Il gioco ha componenti di rigiocabilità?
A: Come in tutti gli altri titoli, una volta terminato il gioco si potrà ricominciare con avversari più potenti e conservando le abilità acquisite. Data la vastità della mappa, il gioco può essere completato anche senza esplorarla tutta, lasciando intere aree da parte per poi tornarci nei playthrough successivi.

Q: È possibile esplorare il 100% del gioco con un solo playthrough?
A: No: verso la fine c’è una divisione narrativa in rami, per poter essere esplorato al 100% occorrerà giocarlo più volte.

Q: Gli avversarsi si troveranno in posizione diverse in base alle ore del giorno o al tempo atmosferico?
A: Non in modo significativo: è una precisa scelta di design per non aumentare lo stress dei giocatori. Ci sono però alcuni nemici che appaiono solo di notte e le variazioni del tempo atmosferico si ripercuoteranno sul gameplay: di notte e durante le tempeste, ad esempio, saremo meno visibili ai nemici e questo promuove l’approccio stealth.

Q: Ci sono aree del gioco bloccate fino alla sconfitta di particolari boss?
A: Non tutte le aree sono disponibili fin dall’inizio, ma anche nei primi momenti si potrà viaggiare in numerosi luoghi. I giocatori sono liberi di esplorare le diverse aree nell’ordine che preferiscono e se trovano una regione troppo complessa, possono sempre decidere di accantonarla temporaneamente e tornarci dopo aver livellato.

Q: Quante cutscene sono presenti nel gioco?
A: Se ci riferiamo alle interazioni con i PNG, sono molte: c’è anche una location in cui questi si radunano e si può discorrere del loro rapporto col mondo. È l’occasione per esplorare maggiormente la lore di Elen Ring.

Q: La versione PS5 implementa le funzioni del controller?
A: Sì, il gioco sfrutta il feedback aptico, ma non la funzione audio 3D.

Q: Quante ore sono necessarie per completare il gioco?
A: La campagna principale si completa in 30 ore, ma questo esclude tutte le esplorazioni aggiuntive che possono richiedere decine di ore aggiuntive. Come per i giochi precedenti, quando un personaggio muore, la sua esperienza “cristallizzata” è recuperabile nel punto in cui il giocatore è morto. Rientrando nel checkpoint più vicino, però, in un mondo così vasto può essere stressante per il giocatore tornare fino al punto in cui è caduto. Per questa ragione, nelle aree dense di nemici o particolarmente complesse, abbiamo inserito la possibilità di rientrare in gioco nei pressi, così da ridurre lo stress per alcuni giocatori.

Conclusioni

Insomma, c’è molto per cui essere in hype, e onestamente non vedevo l’ora di riporre di salutare il criptico mondo della caccia (a proposito: sapevate che esiste il gioco da tavolo di Bloodborne?) per tuffarmi in un nuovo dark fantasy che si annuncia davvero spettacolare.

Elden Ring sarà disponibile quindi il 24 febbraio 2022 per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Xbox One e Microsoft Windows.

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