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Doctor Who – The Church on Ruby Road

Attenzione: contiene spoiler sullo speciale natalizio 2023

Recensione

Dopo tanta, troppa, attesa finalmente marciamo a ritmo sostenuto con Doctor Who che (anche a causa del Covid) ha subito una brutta battuta d’arresto tra l’ultima stagione di Tredici e gli speciali del 60esimo anniversario con Tennant, nei quali abbiamo anche visto la prima apparizione di Ncuti Gatwa (pronuncia: “sciuti gatua”) come Quindici.

The Church on Ruby Road è quindi lo speciale natalizio 2023, il primo episodio interamente dedicato al Quindicesimo Dottore che introduce anche la nuova companion, Ruby Sunday, interpretata dalla giovanissima, bellissima, bravissima Millie Gibson.

Trama

Senza fare troppi spoiler: si tratta di un bel puntatone natalizio d’altri tempi, con buoni sentimenti senza essere troppo mieloso, e che getta le basi per quanto sicuramente vedremo nella nuova stagione, live su Disney+ a partire da maggio 2024.
Facciamo quindi la conoscenza di Ruby, una trovatella abbandonata il giorno di Natale, che crescerà in una famiglia affidataria carica di amore, gioia e grandi speranze.

Facciamo anche la conoscenza dei Goblin, che tanto mi hanno riportato alla memoria le sensazioni di Labyrinth e dell’immenso Jareth di David Bowie, dove queste piccole creaturine in realtà sono tutto fuorché pacifiche e simpatiche. La ciurma di pirati goblin sarà infatti il motore di eventi catastrofici che porteranno il Dottore a conoscere Ruby e a confrontarsi con meccanismi a cui lui stesso è poco abituato, come il potere delle coincidenze. L’intera esistenza dei Goblin è legata agli avvenimenti del Toymaker che, come ha dichiarato lo stesso shorunner Russell T. Davies, ha allargato le maglie della realtà, lasciando entrare nel nostro universo creature che normalmente non ne fanno parte.

Infine c’è il Doctor, chiamato a sopravvivere al celebre giro della morte dove il primo impatto è il classico “I don’t like this guy” perché ancora in lutto per la precedente incarnazione perduta.
Beh, non starò qui a fare una disanima di come le cose siano andate male con Tredici (e non per colpa di Jodie Whittaker) e di come il rapido passaggio di Tennant come Quattordici sia per propria natura incapace di far attecchire sentimenti primordiali proprio per la sua natura temporanea. Il punto però è che questo Quindici ha semplicemente spaccato lo schermo nell’esatto istante in cui è apparso.

Alcuni vecchi meccanismi, come l’avvicinamento al costume, la comparsa del (nuovo) cacciavite sonico, la scelta del companion, sono quelle pietre miliari che ci portano a conoscere il nuovo volto del Dottore ad ogni giro di boa e che qui invece ci vengono presentate in modo sussurrato, molto originale, perché troppo presi dallo svolgimento della trama e dal chiederci, ad ogni inquadratura, se quel che vedremo sarà o meno un nuovo spunto narrativo o no.

Sentiamo anche i protagonisti cantare, in quello che è il climax dell’episodio che mi ha tanto scioccato quanto entusiasmato: insomma, questo speciale mi ha conquistato senza grande sforzo, lo ammetto, e per la prima volta, dopo tanto tempo, mi trovo a non veder l’ora di scoprire le nuove puntate della prossima stagione.

Quindicesimo Dottore

Oltre ad essere dotato di una bellezza talmente devastante da essere quasi fastidiosa, Ncuti Gatwa entra nella parte come un tornado e fa suo il ruolo nel giro delle prime tre scene scarse. Vederlo ballare in canottiera e kilt, saltellare sui tetti discutendo come se niente fosse, arzigogolarsi sul “linguaggio” dei nodi, commuoversi e chi più ne ha ne metta, ha delineato molto bene che tipo di Dottore avremo davanti. Energico, simpatico, con un sorriso vincente eppure carico di emozioni e passione. Insomma: potrebbe essere la prima volta in cui non ho bisogno di una stagione intera per innamorarmi del Dottore.

Per chi non lo sapesse, Ncuti Gatwa è di origini ruwandesi ma è cresciuto e ha vissuto in Scozia, dove si è laureato alla Royal Conservatoire of Scotland di Glasgow. Apertamente queer, si è distinto per il suo ruolo nella serie Netflix Sex Education e per Ken #4 in Barbie.
Ora è chiamato alla prova d’attore più impegnativa per qualsiasi britannico: interpretare il Time Lord è come per un americano diventare capitano dell’Enterprise. Tutti pronti a crocifiggerlo se le cose vanno male, ad idolatrarlo se le cose invece vanno bene.

Non resta che aspettare l’anno prossimo per capire che storie vivremo: The Church on Ruby Road ha seminato molto e sicuramente ci sarà pane per i nostri denti whovian. Un’ultima nota: in italiano è doppiato da Davide Perino, la voce di Elijah Wood ne Il Signore degli Anelli e di Jesse Eisenberg in Zombieland e nei film DCU.

Punti aperti

Attenti: arriva lo spoiler!
Come detto ci sono molti spunti seminati dallo speciale, ma tra tutti voglio dedicarmi ad uno in particolare.
Certo: avremo sicuramente l’arco narrativo sulla nascita di Ruby e sulla misteriosa madre. Già girano voci inquietanti su un fantomatico ritorno di Tredici (poco credibile), mentre in famiglia la teoria che va per la maggiore è che sia se stessa anziana che dà il via ad un loop temporale.

Ma veniamo al punto che ha scatenato le mie fantasie. Chi/cosa è la Signora Flood?
Ad inizio puntata la vediamo sbraitare contro il vicino di casa colpevole, a suo dire, di aver abbandonato un’ingombrante cabina blu sul marciapiede.
A fine episodio, invece, dopo aver congedato dolcemente il vicino, rompe la quarta parete e guardando dritto in camera chiede: “Non avete mai visto un Tardis?”.
Ok, ecco le possibili teorie che mi son venute in mente:

  • È un Time Lord. Però questo andrebbe contro l’arco narrativo del Maestro, che ha distrutto (di nuovo) Gallifrey, uccidendo tutti gli abitanti. Si ricollega a quella trama?
  • È il Maestro. Miracolosamente sopravvissuto (di nuovo) agli eventi di The Power of the Doctor, potrebbe essersi messo sulle tracce del Dottore per qualche malefatta e sappiamo che aveva un Tardis in versione cabina blu
  • È Ruby anziana. La stessa che porta la bambina alla chiesa ad inizio episodio
  • È il Dottore, o meglio una sua incarnazione futura o passata, anche se è improbabile che vedremo ancora riferimenti al Timeless Child (nonostante la citazione sull’adozione fatta da Quindici).
  • È una normalissima umana che è “cambiata” dopo l’intervento dei Goblin – lo stesso che ha modificato, brevemente, la linea temporale prima che il Dottore salvasse baby Ruby

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