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#Oleryon – Gli elfi

Oleryon

Lunedì scorso, durante la seconda live della campagna Oleryon – L’alba della guerra sul nostro canale Twitch, i nostri eroi sono incappati in alcune rune di origine elfica molto particolari. Una nuova occasione di gettare luce sulle sfaccettature del mondo di Oleryon.

Anche se gli umani sono la razza più diffusa in questo universo high fantasy, un ruolo fondamentale è occupato da quello degli elfi. Andiamo a conoscerli insieme.

Sogno della Foresta

Gli elfi Sogno della Foresta, o “silvani” come vengono volgarmente appellati dagli umani, vivono a stretto contatto con la natura.
La comunità più estesa vive all’interno della foresta Thylhneas nella parte centrale del continente, qui vivono e prosperano in comunione con i loro amati alberi adattandoli e plasmandoli alle esigenze trasformando e per certi versi migliorando le già spettacolari formazioni naturali.
Thylhneas contiene diverse città in cui solo gli elfi Sogni della Foresta possono entrare, come la capitale Imathlion o la città sacra di Felashys, che cresce all’ombra del grande albero sacro da cui si dice derivi il potere di tutti gli elfi Sogno della Foresta.
L’albero sacro, il cui nome è impronunciabile nella lingua comune umana, è talmente alto per cui la punta è sempre circondata dalle nuvole: si dice che sia visibile da ogni angolo della foresta Thylhneas e gli elfi lo usino come punto cardinale per orientarsi nell’intricato labirinto silvano.

Nessun umano può accedere ai domini degli elfi, con la sola eccezione della città di confine Inran Themar. In questa città avvengono scambi commerciali tra i due popoli.
Gli elfi non vedono di buon grado che altre razze umanoidi attraversino il loro dominio, e preferiscono interagire con essi in questa città-mercato in cui tutti possono trovare di che fare affari. Se un umano è visto in possesso di qualche manufatto degli elfi, è probabile che sia stato acquistato qui.
La Rete non ha rappresentanti qui, sebbene in passato abbia tentato di estendere il proprio dominio anche su quest’area. Gli elfi, tuttavia, sono stati pronti ad eradicarla non appena si manifestava e ora la città è libera dalla loro influenza.
Non c’è un vero governo, gli affari sono liberi e non sottostanno alle regole della gilda dei mercanti, la cui presenza è invece costante nelle città umane di rilievo.
L’ordine a Inran Themar è regolato da una milizia di elfi sempre presente, il cui comandante si occupa di gestire eventuali diatribe tra mercanti e acquirenti.

Gli elfi di Thylhneas non sono in buoni rapporti con gli altri, intessono sporadici rapporti con gli elfi Ali del Sole, che però considerano troppo altezzosi per il loro modo di intendere la vita, e in modo particolare detestano gli elfi Respiro della Notte, che considerano portatori di oscurità e distruzione immotivata.

Ali del Sole

A volte vengono definiti “dorati” per il colore della pelle, che si avvicina a quello del metallo prezioso, o del sole nelle mattinate più terse. Gli elfi Ali del Sole sono la più fiera delle etnie tra gli elfi, al punto da considerare se stessi come la razza pura ed eletta: la loro lunga vita, il loro essere abili nelle arti più disparate, dalla politica all’artigianato, li pone tra le creature più altezzose e con cui è più difficile relazionarsi.

Il loro dominio si estende per tutta l’isola Weastheaver, posta ad ovest del continente e della quale ben poche cose sono note agli umani che popolano i regni centrali. Accedere all’isola è pressoché impossibile per chiunque non sia un elfo Ali del Sole, perché molte sono le vedette che ne controllano i confini ed impediscono l’accesso ad ogni altra razza: non importa quanto grave o urgente o casuale sia il loro bisogno, a nessuno, per nessuna ragione, è consentito l’accesso al loro regno.

Per questa ragione non esistono mappe dell’isola, né sono note le città in cui gli elfi vivono.

Per questa stessa ragione molte sono le leggende e le dicerie che circondano questo reame, molte delle quali favoleggiano di palazzi in oro e argento, miniere ricche di gemme preziose, costrutti fantastici che sfidano le leggi della magia.
Tante leggende attirano molto avventurieri, tra cui la gilda piratesca organizzata Blackout Brigade, che più volte ha tentato di inviare i propri corsari a depredarne le ricchezze. Nessuna nave è mai tornata per raccontare quali meraviglie vi ha trovato.

Queste leggende sono alimentate soprattutto da vagabondi, ubriaconi e vecchi avventurieri ormai ritirati che affollano le taverne a caccia di qualche moneta o di qualche boccale di idromele in cambio delle loro storie. In realtà è davvero difficile capire quali di queste storie abbiano un reale fondamento di verità, e le poche notizie concrete sono ottenute dai rari elfi Ali del Sole che popolano il continente: reietti, soprattutto, o agenti segreti in missioni delle quali gli umani non riescono a cogliere i dettagli.

Per questa ragione è difficilissimo incontrarne uno, soprattutto nelle maggiori città e regni umani, e non esiste alcuna organizzazione in cui rintracciarli.

Non sono invece rari i mezzelfi: meticci scacciati tanto dagli elfi quanto dagli umani che sono spesso frutto di violenza da parte di elfi reietti. Il loro è il destino più infelice di tutti.

Respiro della Notte

Gli elfi Respiro della Notte sono gli elfi oscuri, vivono nel Sottosuolo tra le altre razze che rifiutano la luce del sole. Venerano dei e divinità falsi che, se esistono, si trovano su altri piani di esistenza o troppo lontani per udire le loro preghiere.
Non che questo li atterri: gli elfi Respiro della Notte sono prevalentemente guerrieri dediti a sotterfugi politici, a guerre infami basate sul tradimento e sul mero tornaconto personale.

La società dei Respiro della Notte è tipicamente patriarcale, con le femmine segregate nelle loro case, nelle profondità della terra, costrette ai lavori più umili e ad occuparsi della prole, se femminile. I maschi invece vengono immediatamente sottratti alle madri e consegnati alle accademie in cui vengono addestrati fin da piccolissimi all’arte della guerra, della preparazione dei veleni e al controllo delle creature immonde che popolano il Sottosuolo.
Divisi in caste rigide e immutabili, gli elfi maschi hanno diritto di vita e di morte sulle loro mogli, che possono essere uccise e sostituite senza incorrere in alcun tipo di ripercussione. La stessa struttura matrimoniale ha maglie molto larghe e non è rare che un uomo sposi più femmine o che la stessa femmina venga sposata da più uomini contemporaneamente, se appartenenti allo stesso clan.

Il matrimonio è di fatto un contratto di proprietà, in cui alla femmina viene tatuato sul collo il nome del marito (o mariti) che ne attesti l’effettiva proprietà. Fino al matrimonio, invece, le femmine sono di proprietà del padre.

È molto raro incontrare in Superficie gli elfi Respiro della Notte, e quando questo avviene è sempre durante le ore notturne, lontano dalla luce del sole che fuggono come se fosse dolorosa per gli occhi. Molto più frequenti sono invece gli incontri per quei temerari avventurieri che si spingono tra le profondità del Sottosuolo. Sono tuttavia molto sporadici i racconti di chi ha visitato le loro comunità sotterranee, perché a parte alcune rare eccezioni, non accolgono volentieri gli stranieri.
Questi elfi però non disdegnano le incursioni all’aria aperta, dove amano seminare discordia tra gli umani per perseguire qualche oscuro fine o trarne vantaggi politici ed economici.

Alcuni sostengono che ci sia un legame con la Rete, la società segreta dedita a commercio semi-illegale, contrabbando, merci proibite. Esponenti della Rete hanno trovato proficuo accordarsi con gli elfi Respiro della Notte in più occasioni, soprattutto quando occorreva qualcuno che facesse un lavoro talmente sporco che nemmeno Shadowfront, la gilda di assassini umani, voleva compiere.

Conclusioni

Con questo breve excursus abbiamo terminato la descrizione delle tre etnie di elfi che popolano il continente di Oleryon. Non mi resta che darvi appuntamento sui nostri canali social per continuare a discutere del nostro mondo fantasy.
Appuntamento dunque su Twitch, su Facebook e Discord.

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