Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando legga qui. La classifica fino ad ora:
Final Fantasy IX, o FFIX, è quello che ho giocato più di recente, avendolo recuperato poche settimane fa. È anche il primo di un gruppo che includerà i prossimi quattro giochi: infatti, se come detto la distanza tra FFIII, FFV ed FFII era minima, il salto tra quei tre ed i prossimi quattro è enorme.
Se però quelli erano solo dei bei giochi, che non faccio fatica a pensare a tanti altri jrpg decisamente migliori, da qui entriamo in quelli che sono considerabili dei capolavori.
Ammetto che mi sembra di essere troppo severo con questo capitolo, ma ci sono tante cose che mi hanno lasciato abbastanza infastidito da impedirmi di apprezzare le tante cose favolose del gioco stesso.
Inoltre, per colpa solamente mia, ero già a conoscenza di alcuni punti della trama, così che forse sono rimasto meno colpito di quanto sarei stato altrimenti quando li ho raggiunti.
Ad ogni modo, ho già perso abbastanza tempo mettendo le mani avanti: si dia il via alla spietata analisi.
Per precisione, la versione di cui parlerò è quella per Steam.
Trama [5/5]
FFIX riesce forse meglio di qualunque altro gioco della saga ad intrecciare in maniera estremamente riuscita due tematiche fondamentali in molti dei giochi: i legami ed il significato di vita e morte.
Tutti gli eventi della storia possono leggersi in uno di questi due temi. Tutto riporta ad una vicenda in cui i personaggi sono costretti a confrontarsi con la mortalità propria e degli altri o con le connessioni che hanno consciamente o inconsciamente creato nella propria vita.
Nonostante si tratti di argomenti piuttosto tragici o quantomeno seri, il gioco non perde mai la propria aria di spensieratezza, riflesso del protagonista, diventando più cupo solo brevemente quando Zidane stesso sembra sprofondare nelle tenebre.
Sotto questo punto di vista è difficile argomentare contro quanto fatto in FFIX.
Per quanto riguarda la successione di eventi vera e propria, ha un ottimo ritmo, inserendo uno stacco al momento giusto, quando Kuja emerge chiaramente come l’antagonista e la storia passa dall’essere incentrata sui legami di Dagger a quelli di Zidane.
Devo dire che ho preferito la prima parte, quando Brahne va in giro a distruggere città, alla seconda. La dissonanza tra l’aspetto ridicolo della Regina e la scia di distruzione e morte che semina è fantastica.
Quanto alla seconda parte, mi sarebbe piaciuto sapere e vedere di più di Terra: in maniera anche un po’ frustrante sembra che gli autori, tramite Garland, abbiano voluto aspettare fino all’ultimo secondo per dare il quadro completo, come se i giocatori, una volta che lo avessero visto, avrebbero perso d’interesse.
Ad ogni modo, la trama è sempre interessante e raggiunge picchi altissimi in un paio di momenti, come con la terza miglior cinematica di tutti gli FF (Bahamut contro Alexander) e con la già citata scena di Zidane, che per la prima volta sembra aver abbandonato ogni speranza ed interesse per gli altri.
Tra le sottotrame, la migliore è sicuramente quella dei maghi neri e dei genomi, ed il finale, seppur smielato, è commovente e ben eseguito, abbastanza da non farmi nemmeno lamentare troppo per il cattivo finale a sorpresa.
Personaggi [4/5]
Di FFIX, i personaggi, sebbene non siano l’aspetto peggiore, sono forse il motivo principale per cui l’ho dovuto mettere così in basso. Provo a spiegare il perché.
Sei degli otto personaggi principali sono ben costruiti, si integrano bene nella storia ed ognuno di loro ha motivazioni ben chiare che li tengono all’interno dell’avventura (le due eccezioni sono ovviamente Quina, che è solo una spalla comica, ed Amarant, che sembra aggiunto alla storia all’ultimo momento senza un chiaro motivo).
Quattro di quei sei hanno anche una progressione: oltre a Zidane e Dagger (ovviamente), parlo di Steiner e Vivi (che è anche chiaramente il miglior personaggio del gioco).
Non tutti i personaggi devono avere necessariamente una progressione così esplicita, per carità, quindi non trovo che sia un gran problema.
Quello che m’infastidisce sono invece altre due cose: in primis, la mancanza quasi totale di interazione tra i membri del party. Alzi la mano chi ricorda un singolo dialogo tra Eiko e Freya o Quina e chiunque oltre a Zidane, ad esempio.
In una storia così lunga e ben fatta ed in cui i legami sono così centrali, trovo inspiegabile che non si sia trovato il tempo di inserire delle scene per consentire ai personaggi di fraternizzare. Tutti parlano del proprio legame con Zidane, nella famosa scena citata prima, ma quello tra di loro sembra del tutto assente.
Le eccezioni sono Vivi e Steiner ed Eiko e Dagger. Soprattutto queste due, hanno un sacco di momenti, di cui alcuni del tutto ripetitivi sinceramente (ed assurdi se non si vuole ignorare il fatto che Eiko in teoria abbia solo sei anni), rubando tempo che mi sarebbe piaciuto vedere speso per altri personaggi.
Il secondo problema è quello delle sottotrame per certi versi troncate riguardanti alcuni personaggi: l’esempio più lampate è quello dell’amato di Freya. Perché ha perso la memoria? Dove era andato? Ci viene presentato come personaggio e ci vengono dati degli elementi, ma che poi non portano a nulla.
Questo porta ad avere alcuni personaggi che sembra rimangano in delle bolle da un certo punto della storia in poi: Eiko che non fa nulla o non reagisce allo scoprire cosa ha ucciso la sua famiglia, Freya che dal secondo CD in poi è sostanzialmente muta, lo stesso Steiner manca di un momento chiaro in cui mostra di aver cambiato parere su Zidane.
La cosa stride abbastanza con quanto fatto con Vivi, che invece ha il suo splendido arco, che è delineato da inizio a fine. Poi oh, ammetto di essere di parte, perché Freya in particolare mi stava piacendo molto come personaggio e mi sembra un po’ sprecata.
Quanto ai personaggi secondari, il cast di FFIX è piuttosto ristretto rispetto agli altri giochi da FFIV in poi. Non che sia un aspetto negativo, ma si riflette su un mondo un po’ vuoto (ne parlerò meglio nella prossima sezione).
Quei pochi che ci sono, sono senza infamia e senza lode (tranne Baku, che è un pirata nel senso giusto del termine). Continuo a trovare un po’ insensata la scelta di non fare unire Beatrix al party in maniera definitiva però, visto che anche lei quasi sparisce (letteralmente direi) da un certo punto in poi.
Infine, parliamo degli antagonisti, cioè Garland e Kuja. Il primo mi sembra un po’ sottovalutato come villain, forse anche perché nell’ultimo dungeon non parla come farebbe un cattivo. Eppure, di fatto ogni singola azione commessa da Kuja è dovuta alle sue istruzioni e sono le sue azioni che hanno portato Kuja a divenire il mostro quasi pazzo che era alla fine.
Quanto a Kuja stesso, ho apprezzato particolarmente il modo in cui si mostra in controllo della storia, prima in modo più subdolo e poi più diretto. Il suo conflitto interiore dovuto alla sua paura di morire o di essere solo un pupazzo nelle mani di Garland, sfogata nella creazione dei maghi neri, è uno degli aspetti più interessanti dell’intero gioco.
Il suo rapporto con Zidane mi piace… ma mi lascia anche un po’ perplesso a pensarci. Lo odiava perché era più forte di lui, ma non lo uccide mai. Da un lato la cosa si spiega con la sua intenzione di sfruttarlo, affermando così la sua superiorità, però in fondo quando lo lascia su Gaia non c’era modo di pensare che sarebbe divenuto il suo avversario principale.
Detto ciò, trovo che Kuja sia un ottimo villain, il terzo migliore di tutta la saga (con un asterisco, di cui parleremo nel prossimo articolo).
Ambientazione [4/5]
FFIX è noto per aver riportato Final Fantasy più vicino alle origini, tornando ad un’ambientazione più fantasy “classica”, com’erano quelle degli FF fino a FFV. Non sono d’accordo: la definirei più una rielaborazione parodiata di quel tipo di fantasy.
Cerco di spiegarmi meglio. In FFIX, uno degli aspetti principali è quello del teatro: non è soltanto perché il gioco inizia e finisce con un’opera teatrale o per i rimandi ad altre opere che vengono fatti qua e là nel gioco, ma in generale per l’atmosfera del gioco.
I costumi e la fisionomia stessa dei personaggi non sono quelli “fighi” degli altri Final Fantasy (inclusi i primi, se guardate le concept art), ma sembrano quelli di una troupe squattrinata che va di città in città.
L’esempio più palese di ciò è il buon Steiner: il cavaliere che ha un’armatura troppo piccola, fa rumori buffi quando cammina e si mette in ridicolo quando perde la pazienza con Zidane. Sembra uscito direttamente da una commedia.
Questo è sicuramente l’aspetto più piacevole dell’ambientazione, che si sposa a meraviglia con i toni della storia, sempre leggera e per certi versi giocosa.
Per gli aspetti meno positivi, c’è il già citato problema del “mondo vuoto”. Cosa intendo con questo? In maniera abbastanza letterale, la mappa di FFIX è piuttosto vuota. Le città sono pochissime e tutte molto piccole, senza contare che una buona percentuale fa solo una comparsata, senza che poi ci sia mai più bisogno di tornarci.
Molto della storia ruota attorno alle sole Alexandria e Lindblum. Se dal punto di vista della storia non mi sento di condannare questa scelta, dal punto di vista dell’ambientazione dà l’idea che quella di FFIX sia decisamente ridotta di scala rispetto agli altri giochi che copriremo da qui in poi (ma anche rispetto a FFV per dire).
Inoltre, essendo tutto incentrato su Alexandria e Lindblum, i personaggi di sfondo, quelli che contribuiscono a dare profondità al mondo del gioco, sono quasi solo in queste due città ed anche loro non abbondano, così che la sensazione di giocare in un mondo “scarno” diventa ancora più forte.
Non che sia un problema enorme, chiariamoci, ma è comunque una piccola delusione.
(piccola nota a margine: Conde Petie è chiaramente abitato da orchi, ma il gioco li chiama nani… perché? Chiunque abbia pensato questa cosa spero soffra molto.)
Combattimenti e sistema di avanzamento [2/5]
Questo è il tasto dolente di FFIX per quanto mi riguarda. Ci sono vari aspetti del sistema di combattimento del gioco che mi sono piaciuti poco e niente.
Iniziamo dalla trance. Il modo in cui funziona mi ha dato parecchio fastidio: non so quante volte mi è capitato di avere un personaggio che la attivava in un incontro random dieci secondi prima di un boss e cinque secondi prima di vincere quello stesso scontro casuale, sprecandola totalmente.
Mi è veramente inconcepibile il perché non la si potesse attivare quando era più conveniente una volta che la barra era piena, come avviene con le limit di FFVII.
Un’altra cosa che mi ha sfastidiato abbastanza è quella delle gemme delle abilità. Non perché sia un cattivo sistema (non a caso è stato ripreso in Lost Odyssey), ma piuttosto perché alcune abilità sono del tutto inutili ed altre sono immensamente forti.
Faccio un esempio: l’abilità che dimezza il costo in MP delle magie rispetto a quella che alza gli MP del 20%. La prima di fatto raddoppia gli MP, ovvero come se fosse un +100%. Che senso ha la seconda?
Anche quelle che bloccano gli status, sono spesso e volentieri inutili. Infatti, molti status sono a durata continuata. Significa per dire che se un personaggio ha freeze addosso e parte un’animazione lunghissima di un’evocazione, a fine animazione freeze sarà sparito. Questo rende inutilizzabili anche moltissime magie di supporto come reflect o haste, se non usate in versione “auto”.
Tra l’altro, parlando un secondo degli status, qual è esattamente il senso di “virus”? A cosa serve uno status che non fa prendere esperienza dal punto di vista del combattimento? È solo una perdita di tempo se si sta cercando di imparare abilità o far livellare un personaggio.
Per fortuna, livellare non è fondamentale in FFIX: come in FFVIII, per i personaggi picchiatori il danno dipende quasi esclusivamente dall’arma equipaggiata, piuttosto che dal livello. A tal fine, in tutto il gioco, se uno ha l’equipaggiamento migliore possibile è praticamente invincibile.
In tal senso, il sistema di sintesi mi ha fatto vivere il gioco con l’incubo che un equipaggiamento super vecchio potesse essere utile per fare un’arma finale. Invece è, nel complesso un sistema ben poco utile da un certo punto in poi del gioco, visto che tutte le cose migliori vengono da chocografie e chest, ed anche prima, con la giusta dose di fortuna, si potevano rubare con Zidane.
Personalmente durante il gioco ho sempre fatto il prima possibile le chocografie che sbloccavo e la conseguenza è che mi sono sempre ritrovato a massacrare ogni boss senza nessun problema. Lo stesso boss opzionale di fine gioco, Ozma, si è rivelato decisamente semplice per via dei suoi pochissimi HP (lo stesso è valso per i due boss finali).
Non che non abbia avuto molte party kill qua e là, ma quasi tutte erano in incontri casuali che facevo mentre pensavo ad altro.
È un peccato, perché oltre a questi difetti trovo che i personaggi siano tutti divertenti da usare in combattimento ed ho potuto fare il mio party per il boss finale basato solo su preferenze mie, piuttosto che su necessità di skill varie.
A proposito delle skill tra l’altro: le abilità dei veri personaggi sono abbastanza sbilanciate tra di loro. Personalmente ci sono abilità di Steiner, Freya ed Amarant che non ho mai usato, o perché le altre erano immensamente più forti o perché facevano così schifo che attaccare e basta era meglio. Idem per quanto riguarda le magie blu (ma questo si può dire di tutti i FF). La cosa peggiore però sono le evocazioni: in molti Final Fantasy sono fortissime all’inizio ed obsolete alla fine, ma Dagger le prende così tardi che una buona metà non vengono usate mai.
Piccola menzione per i mini-giochi: quello di carte, oltre ad essere inutile, è noioso. Le chocografie sono una bella idea, ma Hot & Cold è un incubo. Gli altri sono meh. Nel complesso sono piuttosto deludenti.
Musiche [4/5]
Questo articolo inaugura quello che forse è il dibattito più complesso quando si tratta di Final Fantasy: quale ha la soundtrack migliore?
FFIX infatti è il primo dei giochi di cui parlo in cui le musiche non sono semplicemente belle, sono, senza mezzi termini, dei capolavori. In questo capitolo andiamo da You’re not Alone (che si sposa alla perfezione alla scena che accompagna) a Vamo alla Flamengo, dal secondo miglior tema della mappa del mondo alla miglior versione del tema dei chocobo.
L’unico motivo per cui mi sento di considerare la soundtrack di FFIX sotto quella di FFVI, FFVII ed FFVIII è per i battle theme: quello standard è un richiamo ai primi, una bella idea, ma non è che sia chissà che; quanto a quello del boss finale, semplicemente non regge il confronto con quelli dei giochi sopracitati.
Connessioni
FFIX trabocca di connessioni con i Final Fantasy più vecchi, al punto che a coprirle tutte servirebbe un articolo apposta. Alcune le ho già evidenziate negli articoli precedenti e qui mi piacerebbe focalizzarmi solo su di un paio.
Garland era il cattivo principale di FFI ed è un po’ la mente dietro tutti i problemi di FFIX, sebbene non sia il villain vero e proprio.
In FFI, come ho scritto, Garland non voleva morire e creava un loop temporale.
In questo capitolo invece, Garland è una specie di custode della morte stessa: è lui che sceglie di fare Kuja mortale; quando lo stesso genoma poi lo uccide, sembra trapassare la soglia della morte stessa, continuando attivamente a parlare tanto con Kuja che con Zidane. Inoltre, il suo ruolo era proprio quello di assicurare l’immortalità degli abitanti di Terra.
In un certo verso, il Garland di FFIX è l’opposto di quello di FFI: ha assunto il pieno controllo di ciò che era la più grande paura dell’altro ed invece che tornare nel passato, creando un circolo, apre le porte al futuro (degli abitanti di Terra, ovviamente).
L’altra connessione importante con FFI è quella del rapimento della principessa come principio dell’avventura: in questo caso è il protagonista a compiere l’atto, non a doverla salvare.
L’idea, di nuovo, si ricollega al fatto che FFIX è un riflesso parodiato delle avventure alla D&D dei primissimi Final Fantasy che viene fuori nei goffi tentativi di Steiner.
Lo stesso ruolo dei sigilli e quello del “cristallo” alla fine è l’opposto della tradizione: i protagonisti sono quelli che rimuovono i sigilli e distruggono il cristallo per salvare il mondo, invece che il contrario. (NdR: come fatto notare da un nostro lettore: no, non distruggono il cristallo, sono un beota io che mi sono confuso, per cui l’unico parallelismo valido è quello tra i sigilli ed i cristalli degli altri giochi)
Conclusioni [4/5]
FFIX è un bellissimo gioco, sottovalutato da molti per il suo stile più fiabesco e perché i personaggi non sono dei cantanti di Visual K. La storia è ai livelli dei capitoli migliori, così come l’antagonista.
Mi piacerebbe poter dire lo stesso dei personaggi, ma alcuni mi sembrano troppo lasciati a loro stessi, quando sarebbe bastato dargli una mini-quest a testa per dargli il giusto spazio.
Il sistema di combattimento e di avanzamento è sbilanciato ed a volte snervante e, più di altri Final Fantasy, invecchiato male, finendo per rendere il gioco troppo semplice se si fanno le cose giuste e rendendo molte abilità del tutto inutili.
Mi dispiace, perché è un gioco che sotto alcuni punti di vista potrebbe essere più in alto di così, invece posso solo metterlo come il peggiore dei migliori.
Questo è quanto per FFIX. Nel prossimo articolo vi parlerò del quarto miglior Final Fantasy: FFVII.
Contenuti