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Final Fantasy III – Dal Peggiore al Migliore #2

Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando legga qui. Il #1 su Final Fantasy I è qui.

Final Fantasy III, o FFIII, è il secondo gioco nella nostra risalita verso il miglior Final Fantasy.

Ciò nonostante, tra FFIII e FFI vi è un balzo in avanti più grande di quello che c’è tra questo ed i prossimi due. Infatti, se FFI è in una categoria a sé stante, metterei FFIII in un gruppo di tre diversi capitoli che considererei praticamente alla pari e solo alcune minuzie lo tengono più in basso degli altri.

Andiamo quindi ad analizzare perché FFIII è considerabile il secondo peggior Final Fantasy tra i primi 9.

Per precisione, la versione di cui parlerò è quella per Nintendo DS, che è piuttosto diversa da quella originale per Famicon sotto alcuni punti di vista.

Trama [2/5]

Come nel primo Final Fantasy, FFIII segue una trama piuttosto lineare e classica del fantasy: tante mini-quest con una storia principale di sfondo. Le mini-quest non sono nulla di particolare ed anzi sono piuttosto banali (“salva la principessa”, “trova tizio X”, “trova Y per convincere X ad aiutarti” e così via).

Questo tuttavia non significa che rendano il gioco noioso, piuttosto direi che lo rendono facile da dimenticare: avendolo giocato quasi dieci anni fa, mentre davo una ripassata alla trama mi sono accorto di quante cose ci fossero che avevo del tutto rimosso.

Per quanto riguarda la trama complessiva, si basa nuovamente sui cristalli. Questa volta però è interessante vedere come abbiano effetti sul mondo e come si crei una sorta di corsa a salvarli da Xande, così che quando finalmente possiamo affrontare il mago nero… scopriamo che non è il cattivo finale, che invece è Nube Oscura, un personaggio di cui non si era sentito parlare per niente fino a quel momento.

Quest’apparizione a sorpresa mi lasciò decisamente basito e, sebbene esista anche in altri Final Fantasy, in FFIII è eseguita nella maniera peggiore e finisce per far dimenticare i sacrifici di Doga ed Unei.

Personaggi [2/5]

Qui c’è la maggior differenza tra la versione “nuova” e quella originale di FFIII: nella versione che ho giocato infatti i personaggi, sebbene siano sempre i prescelti guerrieri della luce, hanno dei nomi e delle personalità, laddove nell’originale erano del tutto generici come in FFI.

Nonostante l’introduzione di nomi e personalità però, i protagonisti finiscono per essere comunque piuttosto piatti e ben poco memorabili, anche perché essendo inseriti a posteriori c’era poco da fare.

D’altro canto, i personaggi secondari come Doga, Unei ed i vecchietti di Amur sono presenze più che piacevoli e che vanno oltre l’NPC che si limita a dare quest.

Quanto a Xande, non è nemmeno lui male e durante il gioco, com’è giusto che sia, impariamo a detestarlo ed anche un po’ a capirlo. Peccato che poi si faccia accoppare da Nube Oscura (lei sì, villain insignificante) e che non era nient’altro che un fantoccio…

Ambientazione [2/5]

In linea con quasi tutti i primi cinque Final Fantasy, l’ambientazione di FFIII è fantasy e standard. Come per le mini-quest, niente di memorabile e se mi venisse chiesta le differenze tra questa, quella di FFI, IV e V, farei abbastanza fatica a rispondere.

Combattimenti e sistema di avanzamento [3/5]

FFIII è noto per aver introdotto il primo vero job system della saga. Personalmente non sono un grandissimo fan di questo tipo di sistema ed in Final Fantasy III non è nemmeno al suo apice.

Non perché sia stupido, anzi, dal punto di vista meramente strategico è forse migliore di quello a personaggi presettati che si ha in quasi ogni capitolo della saga. Tuttavia, mi fa pensare a dei personaggi di D&D che scelgono le classi solo per fare le combo più forti possibili, piuttosto che per dargli una personalità e delle caratteristiche che lo rendano piacevole da giocare.

Detto ciò, i combattimenti nella versione per DS sono parecchio soddisfacenti e nel dungeon finale presentano una sfida per niente male. Soprattutto, il vedere il contatore degli attacchi è una goduria quando si ha un ladro di livello alto.

Le classi poi sono piuttosto bilanciate e finiscono per essere tutte più o meno utili, dando la possibilità di avere un sacco di opzioni diverse.

Insomma, se dal punto di vista della storia, il sistema di FFIII è, per me, un limite, dal punto di vista della giocabilità è indubbiamente l’aspetto migliore.

Musiche [2/5]

Di nuovo, come in FFI, anche FFIII ha una selezione piuttosto ristretta di musiche per limiti dovuti all’età del gioco stesso nella sua edizione originale.

Se non altro c’è una traccia per i boss ed una per il boss finale. Tra l’altro, le musiche dei combattimenti sono forse le migliori di quelle tra i primi cinque capitoli.

Eternal Wind è un piccolo capolavoro ed il tema dei Chocobo è sempre piacevole.

Connessioni

Oltre ai cristalli, che collegano molti dei primi FF, FFIII ha connessioni importanti con il V: prima di tutto per il job system (che viene appunto dai cristalli), ma poi anche per l’idea dei guerrieri della luce protagonisti che sono una sorta di “seconda generazione”.

Poi, come detto c’è il discorso del boss finale a sorpresa, un’idea discutibile che verrà ripresa anche in FFIV ed FFIX (e Naruto). A proposito di FFIX e del boss finale poi, la malvagità di Xande in FFIII, frutto della paura della sua mortalità, è simile (anche se molto meno esplorata) alla motivazione di Kuja e volendo anche di Garland in FFI.

Conclusioni [2/5]

FFIII è di quei giochi che se non avesse “Final Fantasy” scritto sopra, probabilmente susciterebbe ben poco interesse al momento. La storia è abbastanza banale ed i personaggi anche nella versione per DS rimangono piuttosto inutili.

Nonostante ciò, è comunque un’avventura piacevole con combattimenti divertenti ed un sistema che, se vi piace, permette una marea di tattiche diverse e lo rende più vario di molti altri jrpg.

Vale il tempo che ci si passa, che è poco alla fin fine, ma non credo che nessuno lo considererebbe meglio di ciò.

Questo è quanto per FFIII. Nel prossimo articolo vi parlerò del terzo peggior Final Fantasy: FFV.

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