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Avowed – Eora ha bisogno di noi

Recensione

Senza mezzi termini: uno dei giochi più attesi di questo 2025. Avowed è il nuovo RPG dell’acclamatissima Obsidian Entertainment, già autrice di Pillars of Eternity e ambientato nel medesimo universo narrativo.
Dopo essere stato annunciato durante l’Xbox Games Showcase 2020 e dopo un piccolo rinvio di alcuni mesi, finalmente Avowed è pronto a brillare sui nostri sistemi di gioco PC ed Xbox.

Ora mettetevi comodi: iniziamo un lungo viaggio tra le martoriate Terre Viventi, nuova regione di Eora tutta da esplorare.

Trama

Le Terre Viventi sono in pericolo. Una strana e misteriosa piaga sta contaminando le terre ricche di vita, umana e non, minacciando la tenuta dell’impero. Per questo l’imperatore chiama noi, “deiformi” toccati dagli dei, come suoi araldi in missione per salvare le Living Land da questo misterioso male.
L’area in cui ci muoveremo brulica di animali, piante, città, umanoidi di ogni sorta: è un mondo vivo, ricco di opportunità e pericoli. Davanti a noi si pareranno molte, moltissime occasioni per esplorare, per crescere e conoscere nuove persone, per affrontare lo stigma che porta a discriminare i “deiformi” e per confrontarci con entità superiori.

Gameplay

Per chi non lo sapesse: Obsidian Entertainment è uno studio specializzato nello sviluppo di RPG (non solo fantasy). Forti dell’esperienza maturata grazie a titoli come Neverwinter Nights 2 e Fallout: New Vegas, ha sviluppato un proprio universo narrativo originale che ha visto la luce grazie ai citati Pillars of Eternity 1 e 2, dando vita allo sfaccettato mondo di Eora. Dopo la (splendida) parentesi sci-fi di The Outer Worlds (non vedo l’ora di avere tra le mani il secondo) eccoci finalmente a tornare nel mondo fantasy con questo Avowed.

Avowed, come detto, è un open world RPG fantasy in prima persona dotato, per gli appassionati, di una telecamera esterna alla quale passare con una semplice pressione dello stick destro. Personalmente non amo (più) molto i giochi in prima persona, soprattutto se includono la necessità di fare un po’ di parkour. Ci sono naturalmente delle belle eccezioni, come il recente Indiana Jones e l’antico Cerchio, ed è evidente come nelle intenzioni degli sviluppatori anche questo titolo sia pensato per essere fruito in first person. Ci torneremo più avanti.

Da un punto di vista di gameplay puro, Avowed è il classico RPG in cui, partendo da una configurazione iniziale di statistiche, è possibile evolvere in modo da indirizzare il personaggio e plasmarlo al nostro stile di gioco. Per farla breve possiamo puntare sulla forza bruta, sulla magia o sullo stealth. Nel primo caso punteremo ovviamente su forza e possanza fisica, così da poter resistere a scontri diretti e utilizzare comodamente equipaggiamento pesante (sia come armi che armature). Una build pensata per il mago, invece, prediligerà l’accumulo di essenza magica (un altro modo per chiamare il mana) e caratteristiche come l’intelligenza. Per chi ama invece l’azione veloce, l’assalto con armi a distanza e lo stealth, abbiamo questa possibilità grazie a caratteristiche di destrezza.

L’editor del personaggio è ricco e dettagliato, non siamo ai livelli di Baldur’s Gate 3, ma vi lascerà soddisfatti

Oltre alle caratteristiche del personaggio, abbiamo a disposizione tre rami di abilità speciali (più un quarto dedicato alla nostra natura godlike legato all’avanzamento della storia), in cui sbloccare perk dedicati appunto a guerriero, mago e ranger. Come in tutti i giochi del genere la coperta è ovviamente piuttosto corta: impossibile specializzarsi in tutti i rami e, naturalmente, non avrebbe alcun senso. Eppure il titolo ci lascia davvero ampio margine di manovra. Se siete appassionati di build iperspecializzate, avete sicuramente la possibilità di spingere al massimo uno dei tre rami, ma se amate mescolare le carte e costruire personaggi più trasversali, Avowed risulta molto ben calibrato e consente di creare PG ibridi multisfaccettati che possono adattarsi perfettamente al vostro stile di gioco.

Nella mia lunghissima esperienza di giocatore di RPG ho sempre sperimentato che un approccio combinato sia più versatile nelle situazioni comuni, consentendoci di sfruttare le caratteristiche migliori caso per caso ma che, generalmente, la forza bruta rende tutto un po’ più facile. Devo dire che qui le magie sono piuttosto soddisfacenti per cui, prima di rinunciare, vi consiglio di dare una possibilità anche a questo approccio.
Personalmente ho puntato per una build che incrociasse ranger e mago e devo dire che l’ho trovata davvero molto divertente: far piovere fuoco e frecce dall’alto sui miei nemici, sorprenderli alle spalle da un nascondiglio, bloccarli per renderli inoffensivi alla mercé dei miei companion è stato davvero soddisfacente.

Come visto anche in The Outer World, avremo diversi compagni di viaggio ad accompagnarci nella nostra missione, ognuno con le proprie caratteristiche e abilità. Saremo noi a decidere chi portarci dietro per meglio combinarsi con le nostre peculiarità. Kai è il classico tank che però non disdegna l’uso delle magie di fuoco per spazzare via ostacoli ambientali e nemici. Giatta è invece un ottimo supporto perché punta tutto sulle protezioni e sulla cura, ma è anche in grado di generare Essenza, rendendola un’ottima partner per i maghi. Se invece siete voi i tank e volete un supporto magico, Yatzli è l’uomo giusto per voi grazie a potenti magie di attacco e controllo, a patto di proteggerlo dai nemici. Infine abbiamo Marius un ranger specializzato in attacchi dalla distanza, capace di rallentare e indebolire i nemici, potenziabile con abilità da assassino. Insomma: c’è solo l’imbarazzo della scelta.

A proposito di PNG: in perfetto stile Obsidian, Avowed è pieno di scelte morali. Incontreremo molti personaggi con cui interagire e saremo noi a decidere come approcciarci, se credere alle loro parole, se renderli alleati o nemici. Non sempre le soluzioni più logiche sono le migliori, ma lascerò a voi l’onere di scoprire quanto possa essere difficile fare una scelta e prendere una decisione dalla quale non si torna indietro.

Altro elemento di nota è che nella creazione del personaggio avremo modo di scegliere un background. Questo non è minimamente limitante dal punto di vista della build, poiché anche se partiremo con alcuni punti caratteristica già assegnati, ci sarà ampio spazio di manovra sia durante la costruzione che nelle fasi di upgrade. Questa scelta, piuttosto, si rifletterà durante le fasi di conversazione coi molti PNG aprendo e chiudendo linee di dialogo dedicate. Allo stesso modo i punteggi raggiunti dalle nostre caratteristiche potranno darci la possibilità di instradare il dialogo su binari molto diversi.

Abbiamo visto meccaniche del genere già in The Outer Worlds, Fallout e GreedFall e personalmente considero dannatamente frustrante vedere che se solo avessi aggiunto un punticino in più qui o lì, avrei potuto affrontare una situazione in modo radicalmente diverso. Ebbene, non fraintendetemi: è così che deve essere. Certo, è frustrante, ma è la vita: non si può essere bravi in tutto ed è giusto che le nostre specifiche abilità ci aprano strade agevoli in alcune situazioni e ce ne chiudano in altre.
Il lato positivo? Nessuno ci impedisce una seconda run in cui sperimentare un approccio completamente diverso.

Notate la mia spada corta e il libro di incantesimi

Comparto tecnico

Ammetto di aver sgranato gli occhi ed essermi sbalordito per la resa delle cutscene sulla mia Xbox Serie X.
I landscape durante le fasi di gioco, invece, sono di livello nettamente più basso rispetto ad altri titoli con scenari di ampio respiro. Senza andare a scomodare gli scorci di titoli come AC: Valhalla, penso anche solo al relativamente recente Banishers: Ghosts of New Eden, di Don’t Nod, in cui abbiamo ambienti molto ampi e ricchissimi di dettagli.
Intendiamoci: non è qualcosa che rovini l’esperienza di gioco, ma ammetto di aver storto un po’ il naso appena emerso dal lungo livello tutorial. Sono stato abituato a sorprendermi quando per la prima volta ci affacciamo al mondo dopo essere partiti dal nostro piccolo corridoio buio in cui iniziamo l’avventura, e in questo caso così non è stato.

Un po’ di incertezze (ma vi ricordo che ho giocato l’anteprima, per cui molte ottimizzazioni saranno rilasciate post lancio) nelle animazioni dei personaggi e nelle espressioni facciali, che risultano un po’ stereotipate e legnose. Non ho invece riscontrato compenetrazioni di poligoni, né bug o crash destabilizzanti.

Veniamo ai controlli: ho apprezzato molto la doppia gestione delle armi, possiamo organizzare due preset (io ho optato per spada leggera + grimorio per gli incantesimi/archibugio) e con una rapida pressione del controller saltare da una all’altra così da essere sempre pronti ad ogni situazione. Anche la scelta delle armi è profonda ed appagante: arco e frecce sono ottime per lo stealth, ma le bocche da fuoco fanno danni devastanti. Meglio creare coni di fuoco davanti alle mani o tenere uno scudo per proteggersi negli scontri ravvicinati? Insomma: le possibilità sono davvero molte, cambiare e sperimentare è la chiave per scoprire la giusta combinazione per il nostro avventuriero digitale.
Tutto l’equipaggiamento è migliorabile: raccogliendo materiali in giro per il mondo di gioco avremo modo di potenziare armi e armature, cosa fondamentale perché la difficoltà dei nemici non si adatta al livello del PG ma resta costante (cosa che apprezzo molto).

Raccogliere risorse è il modo più facile per avere gli “ingredienti” per potenziare l’equipaggiamento, ma non è l’unico: possiamo distruggere altri equipaggiamenti inutili o venderli ai mercanti. Inoltre possiamo incantare alcuni tipi di oggetti per infondere magia che li renda ancor più forti e micidiali. Anche in Avowed abbiamo diversi livelli di miglioramento (tier) che richiedono naturalmente sempre più risorse a fronte di bonus maggiori.

Avowed ci mette a disposizione un mondo davvero ricco di cose da scoprire, pertugi da esplorare, elementi da raccogliere. Attenzione, però, perché quando saremo vicini ad un oggetto, dovremo avere l’accortezza di puntarlo con un buon grado di precisione, altrimenti non si attiverà il promt per l’interazione. Questa cosa mi ha dato davvero noia, soprattutto nel gioco veloce, perché può portare a dimenticare elementi narrativi o oggetti importanti, solo perché sono passato rapidamente e non mi è caduto l’occhio sull’oggetto (che, per altro, viene leggermente evidenziato per facilitarci il compito).

In compenso nell’hud di gioco abbiamo una comodissima bussola che mette in evidenza gli elementi importanti: sia l’obiettivo della missione in corso, che le risorse. Tuttavia i collezionabili non risultano indicati, motivo per cui è altamente sconsigliato un approccio rapido a favore invece di un’esplorazione più certosina.
Scelte stilistiche? Probabile. Non è detto che a tutti piaceranno, ma non è detto che invece non venga proprio apprezzato perché insiste su gioco più lento e ragionato.

Torniamo alla gestione del personaggio: per lanciare incantesimi dobbiamo associare un grimorio alla mano non dominante (quella dello scudo per intenderci). Col trigger sinistro accediamo alle magie disponibili e con uno dei tasti eseguiremo una delle quattro magie. Un modo rapido ed efficace (simile a quello di Hogwards Legacy) per accedere agli incantesimi durante la frenesia del combattimento.
Naturalmente questo vuol dire che abbiamo a disposizione un’altra mano per un’arma leggera ma non per lo scudo, motivo per cui dovremo fare attenzione agli avversari che si faranno sotto in corpo a corpo.

L’inventario risulta immediatamente molto ricco e richiederà un attimo per essere compreso a pieno. Durante le normali fasi di gioco potremo scambiare le attrezzature, confrontare armi e abiti e scegliere eventuali gioielli e artefatti. Per poter accedere al potenziamento o all’incanto, invece, dovremo recarci presso uno dei nostri accampamenti (che costruiremo man mano che esploreremo la ricca mappa). Sarà anche l’occasione per interagire coi nostri compagni ed approfondire la loro conoscenza. Ricordatevi che lore e backstory sono uno dei marchi di fabbrica di Obsidian.

A proposito della mappa (coloratissima e ricca di dettagli) sono ovviamente presenti i punti di viaggio veloce. A differenza del trend (odioso) degli ultimi anni però, non è necessario recarsi ad uno di essi per trasportarsi in un altro, sarà invece sufficiente scegliere la destinazione sulla mappa per spostarsi a destinazione.

Veniamo alle specifiche tecniche: non uno degli elementi di mio maggior interesse, personalmente, ma per amor di completezza e sapendo che molti fruiranno il gioco su PC, riporto qui le caratteristiche minime:

  • CPU: AMD Ryzen 5 2600 / Intel i5-8400
  • GPU: AMD RX 5700 / Nvidia GTX 1070 / Intel Arc A580
  • Memory: 16GB
  • Storage: SSD required (75GB install size)
  • DirectX: Version 12

Chi giocherà su console Xbox avrà a disposizione livelli di performance relative alla potenza dell’hardware. Sull’ammiraglia potremo scegliere tra tre modalità: performace, quality e bilanciato. Nel primo caso avremo 60fps senza supporto Ray Tracing, mentre puntare sulla resa assicurerà 30fps e supporto Ray Tracing. Il mio consiglio è di fare alcuni esperimenti e scegliere quello che preferite per il vostro stile di gioco.
Personalmente ho optato per un bilanciamento tra i due con 40fps (supportati solo su TV a 120hz) e Ray Tracing abilitato.
In ogni caso sono previste ottimizzazioni post lancio.

Avowed è disponibile al Day 1 per i possessori di abbonamento Game Pass.

Conclusioni

Grazie a Obsidian Entertainment e Xbox ho avuto modo di giocare ad Avowed per due settimane in accesso anticipato, durante le quali mi sono a lungo immerso in questo incredibile universo.
Tecnicamente non è perfetto, ma le sbavature non inficiano nella godibilità del titolo. Uno dei punti di forza, a mio avviso, resta l’incredibile cura immessa nella lore e nella scrittura dei dialoghi, anche quelli coi personaggi minori, che danno la sensazione dell’imperfettibilità umana e di un modo vero e concreto nel quale ho adorato perdermi.

Ho molto apprezzato l’attenzione ai temi dell’accessibilità. Avowed è completamente configurabile sul fronte dei comandi, e ho già accennato alla possibilità di utilizzare la camera per una visione in terza persona: sebbene la resa non sia eccezionale, dal punto di vista delle animazioni del personaggio, resta la possibilità di modificare il punto di vista, rimuovere l’ondeggiamento e il camera sway, ottimo per chi soffre di cinetosi.
Il titolo è recitato in inglese, ma numerose lingue, tra cui l’italiano, sono disponibili al lancio. Anche i sottotitoli sono modificabili per venire incontro alle esigenze di tutti.

Insomma: Avowed è un titolo che mi ha convinto e ha risposto in pieno alle mie aspettative. Non vedo l’ora di scoprire i miglioramenti e i prossimi contenuti post lancio, ma anche così ci sono decine di ore di gioco dalle quali lasciarsi trasportare.

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Nerdando in breve

Avowed è il nuovo RPG in prima persona di Obsidian Entertainment.

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