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NerDisney #18 – La spada nella roccia

I miei ricordi

La spada nella roccia è stato da sempre uno dei miei film Disney preferiti, al punto che la canzone Questo il mondo fa girar è stata una delle prime canzoni che imparai. Oltre a costringere mia madre a riavvolgere la videocassetta per riguardare quel pezzo. Ricordo anche che non avevo compreso subito il collegamento con re Artù, ma solo quando nel finale Merlino parla della tavola rotonda.

Miti e leggende

Il film uscì nel 1963 ed è il primo film Disney ad aver un solo regista, il veterano Wolfgang Reitherman. Pare che fu scelto tra i tanti leggendari animatori presenti negli Studios perché quello più mansueto e quello più in contatto con i gusti del pubblico americano.

La base della storia è quella nota di re Artù, ma basata sul romanzo La spada nella roccia scritto da T.H. White e uscito nel 1938, primo libro della tetralogia Re in eterno dedicata al ciclo arturiano. Il libro di White è un prequel dei poemi cavallareschi medievali e racconta dell’infanzia di Artù in chiave ironica. Disney aveva acquisito i diritti del libro nel 1941 ma il progetto non partì mai, se non nei primi anni ’60.

Disney in realtà era ormai molto poco interessato ai film d’animazione, preso com’era da altri mille progetti, incluso un secondo parco a tema, DisneyWorld e Mary Poppins, la sua ossessione finale. Lo stesso dipartimento d’animazione era stato pesantemente ridotto. Il successo di La Carica dei 101 aveva quantomeno evitato la chiusura totale. Disney scelse La spada nella roccia come successore del film precedente semplicemente perché lo riteneva un progetto meno ambizioso e rischioso.

Questa gara al ribasso onestamente si vede nel film. La spada nella roccia è un film piccolo, con pochi personaggi immersi in un mondo con pochissime persone. Il film racconta del giovane Artù, soprannominato Semola, mentre segue gli insegnamenti sconclusionati di Merlino. Non c’è praticamente tensione narrativa e il film è solo una sequenza di varie avventure dal tenue legame educativo, al punto che si arriva alla fine quasi per caso.

I vari episodi sono sempre animati splendidamente, molto meglio dei film del periodo successivo, con in più una perla come il duello con Maga Magò, vero tour-de-force animato, però si nota l’aria di progetto minore. Inoltre il tocco emozionante Disney si vede anche qui, in particolare nella scena davvero triste con la scoiattola.

Colonna Sonora

La spada nella roccia è la prima collaborazione tra i Disney Studios e i fratelli Robert B. Sherman e Richard M. Sherman che negli anni successivi firmeranno alcune delle colonne sonore Disney più famose e amate. Qui il loro lavoro è minore, non furono mai consultati in fase di sceneggiatura e il loro apporto si limitò a creare un paio di canzoni, con giusto Questo il mondo fa girar a restare tra i classici. La colonna sonora di George Bruns fu candidata agli Oscar, ma perse contro quella di Irma la dolce.

Curiosità

La spada nella roccia è l’ultimo Classico Disney ad uscire con Walt Disney ancora in vita. Il progetto in ballottaggio con questo film era una trasposizione animata di Chanticleer, opera teatrale di Edmond Rostand, lo scrittore del Cyrano de Bergerac. Quasi trent’anni dopo uscirà una versione animata, non ad opera dei Disney Studios, ma del trasfuga Don Bluth, intitolata Eddy e la banda del sole luminoso.

Bill Peet, lo sceneggiatore del film, disse che per il carattere di mago Merlino si ispirò a Walt Disney stesso, in particolare per i suoi slanci e i cambi di carattere.

Nella versione inglese molti nomi sono diversi, Semola è Wart, Caio è Kay, mentre Anacleto è Archimedes. In originale Merlino non vola via a Honolulu ma a Bermuda.

Com’è invecchiato

Come detto è un film minore ma potrebbe essere invecchiato meglio di altri film più blasonati. La storia volutamente piccola e senza grossi stravolgimenti dà al film un’aria senza tempo e un ritmo pacioso. Le scene tra Semola e Merlino sono sempre molto carine e il suo laboratorio porta immediatamente verso atmosfere accoglienti. Le lezioni di Merlino restano validissime anche per i bambini di oggi e credo sia un film facilmente fruibile.

Riguardandolo però non posso non menzionare che Caio è identico a Dusan Vlahovic, attaccante serbo ora in forza alla Juventus.

Live Action

Al momento sembra essere stato risparmiato dall’ondata di remake attuale, anche se un progetto è stato annunciato nel 2015, ma attualmente non si sa in che stato di sviluppo è. Ad ogni modo, esistono davvero centinaia di film basati sulla leggenda di re Artù se proprio volete. Il migliore in assoluto è Excalibur di John Boorman.

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