Giochi da tavolo

Golem – Il costrutto

Recensione

Golem, attesissimo dalle parti della nostra Redazione, è il nuovo titolo strategico del dream team Simone Luciani, Virginio Gigli (che hanno già dato vita al gioiello Grand Hotel Austria) e Flaminia Brasini che hanno creato il mio gioco da tavolo preferito: Lorenzo il Magnifico.

Come molti sapranno il Golem è una figura mistica legata alla mitologia ebraica. Ci troviamo quindi nel XVI secolo, nella città capolavoro gotico per eccellenza: Praga.

Il ricco ed abbondante tabellone di gioco ci porta quindi tra i distretti della capitale Ceca. Ma basta indugiare e iniziamo ad approfondire le meccaniche di gioco.

Meccaniche di gioco

Golem è uno strategico per 1-4 giocatori, che, guidando ognuno un Rabbino, si daranno battaglia per arricchire la propria sinagoga tramite strategie e pianificazioni.

Ogni partita si svolge in quattro round, all’interno dei quali i giocatori svolgeranno due azioni “biglia” e un’azione “rabbino”.
Sul tabellone, come detto, troveremo tre percorsi cittadini, associati a tre diversi colori di biglia. Nella parte alta si muoveranno gli studenti, mentre la parte bassa sarà occupata dall’incedere dei golem.
I meeple partono dal bordo sinistro e, come è facile immaginare, più ci si spingerà verso destra e più le azioni saranno costoso e remunerative.

Anche la plancia dei giocatori è ricca di elementi: tre sezioni diverse ci consentono di controllare la gestione e creazione di nuovi golem (rosso), i livelli di conoscenza (blu) e la creazione di artefatti (giallo).

Dopo aver costruito la sinagoga (solo la prima partita), facciamo cadere le biglie, il cui numero dipende dai giocatori. Si tratta di una forma di draft, un po’ come avveniva in Grand Hotel Austria, ma coi dadi.
I giocatori piazzano i loro rabbini e scelgono una delle biglie, che danno il via alle diverse azioni. Naturalmente non è detto che tutti i colori di nostro interesse siano disponibili e quindi nel caso non potessimo fare le azioni desiderati, dovremo ragionare su una diversa strategia. Per questa ragione è bene essere tra i primi di mano, ma ci torneremo più tardi.

Le azioni disponibili sono molteplici.
Attivare i golem: si spende conoscenza per muovere gli automi e svolgere le azioni relative.
Ottenere argilla, costruire o sviluppare i golem.
Ottenere denaro e sviluppare gli artefatti: pagando risorse si ottengono maggiori bonus.
Ottenere conoscenza, gestire lo sviluppo “blu” e acquisire tomi magici, che garantiscono nuove risorse.
L’azione specchio consente di pagare per attivare una delle azioni precedenti.
I colori delle biglie, quindi, consentono di attivare le azioni, ma abbiamo anche due possibili jolly: le biglie nere fanno avanzare gli studenti, quelle bianche attivano i personaggi.
Con l’azione rabbino infine, attiviamo una tessera azione nei pressi della sinagoga e otteniamo il bonus corrispondente, il posizionamento dei rabbini, come avveniva in Lorenzo il Magnifico per i favori, sarà poi la base per stabilire l’ordine del turno successivo.

I tomi magici rappresentano una bellissima meccanica: si possono impilare per colore in un’area dedicata, dando origine a combo che vi renderete conto giocando, sono la chiave di volta per instradare la partita verso la vittoria.
Infine i personaggi: si controllano le biglie rappresentate sulla figura corrispondente e se sono presenti anche sulla plancia del giocatore, allora si può influenzare il personaggio, pagando monete per ottenere bonus corrispondenti.

Finite le azioni si passa alla fase di Rendita e sviluppo durante la quale si raccolgono le rendite indicate sulla plancia e in corrispondenza degli studenti.
Quindi si passa al controllo del golem: se questi si trova più avanti dello studente nel suo quartiere, occorrerà pagare in conoscenza per ogni tessera di differenza. Se non si può pagare, si perdono punti. Con alcune tessere dedicate, però, il golem può anche essere ucciso, così da non dover pagare per il suo mantenimento.

Finito il quarto round si raccolgono i frutti del lavoro e si contano i punti, che arrivano sia da quelli maturati durante la partita che dalle condizioni finali: i golem creati, gli artefatti completati, colonne con carta libro arricchite, punti sul tracciato di studio, punti per obiettivi completati e per risorse rimaste.

Materiali

Golem occupa bel bel po’ di spazio sul nostro tavolo e vi assicuro che il colpo d’occhio è davvero imponente. Anche le plance giocatore, con le loro tessere modulari, assomigliano più ad un deck di controllo che ad una semplice area di gioco.

I materiali sono di ottima qualità, sia i meeple che le tessere che i vari token. Per le carte, come sempre, suggerisco di acquistare bustine protettive.
Se volete dare uno sguardo da vicino al contenuto della scatola, vi suggerisco di aprire Facebook sulla nostra photogallery, oppure di guardare il video unboxing qui sotto, realizzato insieme al sempre ottimo Giando.

Conclusioni

Iniziamo subito col dire che Golem non è certamente un gioco per tutti. Ha molte regole e richiede di memorizzare davvero tanti dettagli: durante le fasi iniziali, in particolar modo, ci troveremo sempre a corto di risorse, con moltissime cose da fare e apparentemente nessuna possibilità di realizzarle.
Occorre pianificare con attenzione la propria strategia, cosa che può scatenare un po’ di paralisi d’analisi anche nei giocatori più esperti. Il regolamento deve essere sempre a portata di mano, ma alla fine vi assicuro che avrete voglia di reintavolarlo più e più volte: le strategie sono molte, i percorsi moltissimi, le possibilità offerte anche di più.

Golem offre quindi una rigiocabilità altissima, ma è dannatamente stretto. Non è certo cattivo come Barrage, ma se non partiamo col piede giusto fin dalle prime fasi, ci troveremo quasi impossibilitati a completare le nostre strategie. Allo stesso modo è impensabile specializzarsi e potenziare tutti i percorsi, per cui la cosa migliore è buttare tanta carne al fuoco e poi puntare su quella più promettente.
Ogni area, tuttavia, può portare al massimo ad un tesoro di 32 punti, quindi non si corre il rischio di vedere una partita apparentemente in equilibrio, esplodere con rush finali altamente frustranti. Rovescio della medaglia: come avrete intuito ci troviamo nella classica insalata di punti, che ad alcuni giocatori fa storcere il naso.
Non è il mio caso, ma è giusto avvisare per non scontrarsi con una meccanica che può non piacere a tutti.

Insomma: personalmente è un titolo davvero approvato. Ha un livello di complessità molto elevato (per cui continuo a preferirgli la fluidità di Lorenzo il Magnifico), ma con la sua altissima rigiocabilità è uno di quei board game che non ci si stanca mai di intavolare.

Nerdando in breve

Golem è lo strategico che ci fa vivere il mito ebraico dell’automa.

Contenuti

To Top