Agosto, nerd mio come ti conosco! Siete pronti a scoprire cosa consiglia la redazione più calda d’Italia nel #NerdandoConsiglia di Agosto 2021?
Ghost of Tsushima Director’s Cut
Giando: Dopo aver amato alla follia Ghost of Tsushima, non posso che straconsigliare Ghost of Tsushima Director’s Cut, da me appena recensito essendo uscito proprio a fine mese. Che dire: se già prima il gioco era entusiasmante, ora le piccole aggiunte non fanno che aumentarne il valore. Inoltre, per chi ha la PS5, la possibilità di avere un ulteriore miglioramento della grafica di gioco non può che essere un non plus ultra.
Siete pronti ad esplorare i misteri dell’isola di Iki e scoprire il segreto dell’Aquila?
Marvels Snapshots
Giakimo: Marvels è una delle storie a fumetti più belle che abbia mai letto, quindi non potevo non interessarmi a questo evento recente che prende le mosse da lì, con una serie di albi singoli affidati a diversi team creativi e incentrati su vari eroi Marvel e in vari momenti storici. Il tutto coordinato da Kurt Busiek e con le copertine di Alex Ross, ovvero gli autori di Marvels.
La particolarità di Marvels, ripresa da questa serie, era quella di parlare di supereroi dal punto di vista dell’uomo comune. Ogni episodio quindi parla di come persone comuni all’interno dell’Universo Marvel si relazionano ai supereroi. Gli otto albi hanno una qualità variabile, com’è normale in una serie scritta e disegnata da così tanti autori. Fanno capolino qualche elemento retorico di troppo – ad esempio nella storia di Capitan Marvel – ma in generale si esplora tanto e bene cosa vuol dire vivere in un mondo dove esiste Iron Man e dove si lavora con il rischio di trovarsi la casa distrutta dall’ennesima invasione aliena.
Dovessi scegliere una storia favorita sceglierei la prima su Namor e quella sulla Torcia Umana, mentre quella più dimenticabile direi a malincuore quella su Spider-Man.
Chiami il mio agente!
Clack: Netflix regala spesso sorprese e, nel mio agosto altalenante, la mia è stata Chiami il mio agente!. Serie francese ambientata nel mondo del cinema, racconta le (dis)avventure quotidiane di un gruppo di agenti alle prese con capricci da star, sgambetti di colleghi e equilibrio apparentemente impossibile tra lavoro e vita privata.
Particolarità della serie è la presenza in ogni episodio di un attore famoso del cinema francese (e non) nei panni, spesso ironici, di se stesso.
Uno stile leggero e divertente per una serie che merita davvero di essere recuperata! E non ci metterete nemmeno troppo: 4 stagioni da 6 episodi l’una che volano via avvincenti e coinvolgenti.
Humankind
Jedi.lord: Finalmente! Finalmente è uscito il gioco per cui ero in hype sin dal giorno dell’annuncio!
Progetto più ambizioso di Amplitude Studios, autori dei titoli ambientati nell’Endless Universe, Humankind si prefigge di andare a sfidare il franchise di Civilization sul suo campo di gioco, ovvero gli strategici a turni 4x ad ambientazione storica.
In Humankind ci viene chiesto di ripercorrere la storia dell’umanità e per vincere dovremo essere la civiltà con più prestigio di tutte; se vi sembra un mero clone di Civ, però, vi sbagliate.
Dopo due partite complete posso reputarmi soddisfatto da un titolo che, invece di copiare il primo della classe, cerca di trovare una sua precisa identità e un suo modo di declinare l’esperienza di civilizzazione.
Tante idee nuove, alcune riuscite parecchio, altre meno, ma un’esperienza che, al netto di miglioramenti che nel tempo saranno sicuramente implementati, mi ha soddisfatto e mi soddisfa pienamente.
Da segnalare l’impianto grafico e sonoro, semplicemente sbalorditivo.
Curious Expedition
Jedi.lord: Dovete sapere che chi vi scrive, tra le tante fisse, ne ha una per l’età d’oro delle esplorazioni tra 1800 e 1900. Ognuno ha le sue. Sommateci che, di riflesso, mi piacciono moltissimo i libri d’avventura scritti in quel periodo, che possono a volte sembrare assurdi, se letti con le conoscenze che abbiamo ora, ma che dietro mostrano una fantasia e una immaginazione incredibili.
Detto ciò, arriviamo al dunque: Curious Expedition è un piccolo titolo indie ambientato proprio in quell’epoca, che ci mette nei panni di una celebrità di quel tempo, con lo scopo di diventare l’esploratore più di successo tra tutti!
Una partita si svolge lungo sei missioni di esplorazione in scenari differenti (deserto, giungla, artico, e così via) durante le quali avremo lo scopo di riuscire a trovare una piramide d’oro e racimolare tesori, amenità e, soprattutto, riportare a casa la pelle.
Già, perché le missioni di Curious Expedition sono, anche al livello di difficoltà più semplice, tutt’altro che facili. Una volta che avremo preparato la spedizione, gestendo scorte e compagni, ci accadrà di tutto, tra belve feroci che vogliono banchettare con la nostra carne, terremoti, maledizioni di templi abbandonati, ferite infette, malattie, acqua che scarseggia e, peggio di tutto, sanità mentale che svanisce, e non vi dico altro. Tutto divertentissimo!
E non sapete la cosa migliore: Curious Expedition è un roguelike, quindi una volta morti, la partita è persa!
Se tutto ciò non vi basta per convincervi a provarlo, sappiate che, oltre a sfoggiare una stupenda grafica in pixel-art, l’intero gioco è permeato da un grande senso dell’umorismo e da una marea di citazioni, partendo dai dinosauri del Mondo Perduto di Conan Doyle, fino ad arrivare al colonnello Kurtz di Cuore di Tenebra/Apocalypse Now.
Piccolo grande titolo da provare!
Sky Doll
Jedi.lord: In questo periodo estivo mi è tornata la fissa di Alessandro Barbucci, che è uno dei miei disegnatori preferiti in assoluto. Oltre ad aver recuperato suoi lavori che qui in Italia non sono mai stati pubblicati, ho voluto rileggere Sky Doll, in attesa di leggerne finalmente il finale l’anno prossimo (dopo soli 22 anni, niente di che).
Per chi non lo sapesse, Sky Doll consta finora di quattro volumi, recentemente ripubblicati da BAO, che raccontano la storia della bambola del piacere Noa, in una galassia dominata da una assurda teocrazia mercificata e super esposta mediaticamente, ispirata alle gerarchie cattoliche.
Sky Doll l’ho seguito sin dalla prima pubblicazione, e rileggendolo ho apprezzato la storia anche più di allora: le tematiche sono profonde, e i disegni sono semplicemente strepitosi, una vera e propria gioia per gli occhi!
Se non l’avete mai fatto, merita anche solo che lo sfogliate: non potrete farne a meno, poi.
Viviamo in attesa del miracolo del quinto e ultimo volume.
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