Marzo pazzerello, esce il sole e prendi il controller: arriva la primavera ma soprattutto arrivano i consigli della redazione più primaverile d’Italia… andiamo a scoprire i nostri #NerdandoConsiglia di Marzo 2021!
Blacksad
Gattiveria: Conquistata dal linguaggio da giallo hardboiled e dalle meravigliose illustrazioni in cui tutti i personaggi sono animali (magnificamente) antropomorfizzati, mi sono lanciata nella lettura di Blacksad. Raffinata serie a fumetti creata dagli spagnoli Juan Díaz Canales (sceneggiatura) e Juanjo Guarnido (illustrazioni), è ambientata nella New York degli anni’50 e vede come protagonista un virile detective con l’aspetto di un micione, John Blacksad, alle prese con casi da risolvere. Il fumetto composto da cinque albi, caratterizzati ognuno da una tonalità cromatica differente, è stato inizialmente scritto per il pubblico francese e spagnolo e poi tradotto in altre 21 lingue.
Chronicle of Innsmouth – Mountains of Madness
Jedi.lord: Negli ultimi due mesi mi sono addentrato nella lettura delle opere di H.P. Lovecraft, che avevo ignorato per tutta la mia vita.
E, neanche a farlo apposta, mi capita da recensire un’avventura grafica la cui trama è ispirata proprio al Ciclo di Cthulhu.
Ebbene, ho preso due piccioni con una fava: mi sono rigiocato un bel punta e clicca come quelli di una volta (è molto old-style) e mi sono goduto delle atmosfere lovecraftiane come si deve.
Non potevo chiedere di meglio, il tempismo a volte è fondamentale!
Nebuchadnezzar
Jedi.lord: Una delle mie forti passioni sono i videogiochi di genere gestionale. Quelli in cui devi costruire una città, poi, sono per me il non plus ultra.
Perciò immaginate la mia gioia nel giocarne e recensirne uno, ispirato ai grandi classici di Sierra/Impressions, per di più ambientato nell’antica Mesopotamia, che adoro con tutto me stesso!
Nebuchadnezzar ha ancora molto margine di crescita, ma per ora mi ha intrigato e divertito, grazie ad alcune idee fresche che ha dietro.
Molto bene, Nepos Games!
Passengers
Jedi.lord: Film di fantascienza del 2016, avrei voluto guardarlo al cinema quando uscì, ma alla fine lo ignorai a causa delle recensioni non proprio positive che si portava dietro.
Gli ho dato una chance ora che l’ho trovato su Prime Video e devo dire che mi aspettavo di molto peggio!
Due ore di intrattenimento puro, e neanche troppo banale: la fantascienza di cui avevo bisogno in un periodo veramente pesante.
Chiaro, se cercate il realismo guardate altro, ma Passengers ha alcune frecce al proprio arco che me l’hanno fatto apprezzare più di quanto non credessi.
Formula 1 – Drive to Survive
Giakimo: Le macchine e le corse di macchine mi hanno sempre detto molto poco. Persino i videogiochi di corse mi annoiano. Da bambino ogni tanto guardavo un po’ di Formula 1, ma più perché in famiglia c’era chi era interessato più che per passione vera e propria. Penso di non guardare un gran premio intero da più di un decennio. Eppure per caso mi sono trovato un anno fa a guardare Formula 1 – Drive to survive, docuserie Netflix arrivata alla terza stagione, uscita giusto venerdì scorso e da me già divorata.
Drive to survive è un prodotto ufficiale della Formula 1 e segue tutte le scuderie durante la stagione. Essendo un prodotto ufficiale ha accesso totale ai dietro le quinte e a tutti i piloti e i general manager delle squadre. Certo magari alcune parti più controverse vengono un pelo addolcite, ma c’è comunque una quantità incredibile di materiale e storie. La prima stagione seguiva solo i team diciamo secondari presenti in pista, mentre dalla seconda si sono aggiunte Ferrari e Mercedes. Ti viene spiegato tutto quello che ruota attorno alla stagione di F1 e guardando l’ultima stagione fa impressione vedere il pre-Covid, distante poco meno di un anno ma che sembra lontanissimo, con la situazione attuale.
Da appassionato di sport non sono rimasto indifferente. Drive to survive è una serie spettacolare. Si vede tutto, il dietro le quinte, le decisioni, le paure, le speranze di piloti e team. Con un campionato chiuso e solo 20 piloti, è facilissimo creare storie e appassionarsi alle vicende umane dei vari piloti e dei team manager – Günther Steiner, italiano di Merano, team principal della Haas è a man basse il mio “personaggio” preferito, mentre Chris Horner, team principal della Red Bull e marito di Geri Halliwell (!) vince il premio come miglior faccia di bronzo. Aiuta che la F1 si presta molto a queste cose. Stupendo ad esempio l’episodio in cui raccontano del terribile incidente a Romain Grosjean.
Mi è piaciuta così tanto che probabilmente tornerò a guardarmi un gran premio adesso che sta per ricominciare le stagione. Insomma, forse è tutta un’operazione di marketing, ma è realizzata splendidamente e con me ha vinto.
The Falcon and The Winter Soldier
Giando: Dopo il clamoroso WandaVision, l’hype per la nuova serie Marvel rilasciata su Disney+ non poteva che essere molto alto! E, sebbene ad oggi sono stati rilasciati solo i primi due episodi, possiamo già affermare che The Falcon and The Winter Soldier sta facendo vedere i muscoli, mettendo carne al fuoco ma soprattutto cercando di farci comprendere due personaggi che, a causa della presenza positivamente ingombrante soprattutto di Steve Rodgers, avevano avuto poco spazio per essere approfonditi. Scopriremo quindi come Falcon/Sam Wilson (Anthony Mackie) si trovi ad affrontare un mondo che, seppur siano passati 5 anni dallo “snap“, presenta ancora grossi problemi che non possono semplicemente essere superati “poiché sei un Avenger”, mentre Winter Soldier/Bucky Barnes (Sebastian Stan) stia cercando di far pace con i fantasmi del suo passato, un vero e proprio momento di terapia psicoanalitica che coinvolge anche Falcon stesso. Il tutto mentre il mondo cerca di riprendersi dopo il “blip“, ma non tutti sono contenti di questo ritorno di massa, specie un sovversivo gruppo guidato da uomini e donne mascherati, dotati di una forza che ha qualcosa di innaturale! Inoltre, per chiudere il cerchio, l’ombra di Captain America e della sua nuova incarnazione aleggiano sui nostri due protagonisti, che si ritroveranno molto presto a fare i conti con una novità che non riescono ad accettare fino in fondo.
Le basi ci sono, i personaggi anche, l’unica cosa che forse è mancato nei primi episodi è un po’ di ritmo in più, ma non lo dico rispetto alle scene d’azione (forse anche un po’ lunga la parte iniziale del primo episodio, per quanto spettacolare), quanto al fatto che gli episodi sono solo 6 e vogliamo averne ancora! In ogni caso, serie consigliatissima, anche se credo che i fan delle serie a fumetto saranno in grado di cogliere molte più sfumature di chi ha una conoscenza prettamente cinematografica dell’MCU. Ma non temete, tutto avrà senso compiuto.
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