Bentornati all’appuntamento più caldo del mese, ossia il nostro mitico NerdandoConsiglia di Luglio 2020. Siete pronti a farvi ricoprire di sabbia da una serie di garruli bambini che scorrazzano per la spiaggia o preferite dedicarvi a qualcosa di più interessante e meno stressante? Grazie ai nostri consigli, saprete come spendere il vostro tempo senza ritrovarvi degli spiacevoli granelli nelle parti dove non batte il sole.
Il racconto dell’ancella
Clack: Come al solito viaggio con i miei tempi e, nel corso di questo mese (e finalmente, aggiungerei!) ho recuperato (grazie a un gruppo di lettura scovato su Instagram) il romanzo Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood.
Si tratta di un libro pubblicato nel 1985 e ormai affermato tra i capisaldi del genere fantascientifico distopico all’interno della letteratura mondiale.
L’universo immaginato dall’autrice è un prossimo futuro rispetto all’epoca in cui scrive, non troppo diverso da quello che poi abbiamo avuto modo di conoscere, se non fosse per il particolare che gli Stati Uniti d’America sono stati totalmente riorganizzati in una società fortemente gerarchizzata che impone a ciascuno il proprio ruolo immodificabile, in particolare alle donne.
Attraverso il racconto diaristico dell’ancella Difred, scopriamo qualcosa in più su un mondo terrificante e su come si sia giunti ad un cambiamento così drastico.
Il mio primo approccio con Il racconto dell’ancella era avvenuto al Lucca Comics & Games, quando avevo avuto occasione di guardare in anteprima i primi due episodi della serie TV ispirata al romanzo, The Handmaid’s Tale. La visione mi aveva ammaliata e atterrita allo stesso tempo e, da allora, mi sono ripromessa di leggere l’opera prima, pur rendendomi conto di avere bisogno della giusta disposizione d’animo per riuscirci. Questo perché Il racconto dell’ancella, pur essendo stato scritto ormai 35 anni fa, conserva una componente terribilmente attuale ancora oggi. Stile e tematiche non possono che catturare il lettore e costringerlo a riflettere. Una lettura, insomma, che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita.
Unbreakable Kimmy Schmidt
Penny: Scoperta del mese è Unbreakable Kimmy Schmidt, una serie Netflix su una ragazza atipica catapultata a New York. Kimmy, con altre tre giovani donne, trascorre 15 anni della sua esistenza in un bunker sotterraneo gestito da un Reverendo, il quale ha convinto l’insolito quartetto che ci sia stata l’Apocalisse e che loro siano le uniche 5 persone sopravvissute. La serie inizia con le 4 donne che vengono salvate e che si ritrovano ad affrontare un mondo che non è mai finito, ma che in 15 anni ha fatto evoluzioni pazzesche (basti pensare alla venuta di smartphone e internet).
Ritenendo la vita precedente al bunker la principale causa per cui è stata una così facile vittima di rapimento e soggiogazione, Kimmy scappa a New York e lì inizia una nuova vita.
La sua esuberante stravaganza, accentuata dai 15 anni di aggiornamenti tecnologici che si è persa, porteranno la coloratissima Kimmy ad affrontare innumerevoli situazioni paradossali, dalle quali riuscirà spesso a cavarsela grazie al suo inarrendevole carattere.
L’ho scoperta per caso, perché qualcuno mi ha detto che Kimmy mi somiglia (capelli rossi, lentiggini, vestiti colorati e approccio entusiasta alle novità), e devo dire che come comedy da pranzo ci sta. Non è una serie impegnata, non ha chissà quante pretese, ma sa intrattenere degnamente e tocca delicatamente tante tematiche particolarmente calde in questo periodo. Simpatica, se cercate qualcosa di fresco e insolito, vale la pena di provarla 🙂
Le cronache di Svicolone
Giakimo: A prima vista questo fumetto è un errore o al massimo uno scherzo. Quanti potevano aspettarsi un fumetto (edito da Lion) serio e toccante su Svicolone, il puma rosa con polsini e cravattino dei cartoni Hanna-Barbera?
Eppure, Mark Russell è riuscito a scrivere una storia del genere. Nell’America del 1953 paranoica e nel picco della Guerra Fredda, Svicolone è il più grande drammaturgo americano. Ma essendo omosessuale, vive una vita segreta per evitare problemi. Non potrà nascondersi per sempre.
Una storia seria e anche triste, Braccobaldo Bau è un personaggio tristissimo e non è una frase che mi sarei aspettato di scrivere, ma con momenti edificanti sull’accettazione di sé stessi e sull’accettazione dell’omosessualità nella società. Oggi c’è ancora tanto da fare, ma le persone LGBTQ stanno enormemente meglio rispetto agli anni ’50. Questa storia ce lo ricorda e ricorda che alla fine si può solo essere sé stessi.
Ad una storia tanto potente purtroppo manca un lato grafico altrettanto forte. Mike Feehan svolge il suo compitino e riesce a rendere credibile un mondo in cui esseri umani ed animali antropomorfi convivono, ma complici i colori e complice una certa legnosità nel disegno, non lascia proprio una grande traccia. Meglio i disegni del prologo di Howard Porter.
Nonostante questo, resta comunque un fumetto consigliato, soprattutto se si vuole continuare a leggere storie ambientate nel mondo LGBTQ.
Ghost of Tsushima
Giando: eh beh, qui gioco facile, complice il day-one (Tencar, come sono le spedizioni in quel di Chieti?) e l’hype che avvolge questo titolo da tanto tempo. Il mio NerdandoConsiglia di Luglio 2020 non può che essere Ghost of Tsushima, ultima fatica di Sucker Punch, esclusiva PlayStation 4 che vi suggerisco di giocare con un bel 65 pollici con impianto surround, veramente d’impatto.
Non entro nella trama e nei dettagli del gioco, un po’ perché vi rimando alla nostra recensione, un po’ perché penso che il modo migliore per farsi un’idea sia quella di prendere il joypad e iniziare a giocare, pertanto vi racconto solo la base. Siete Jin Sakai, giovane samurai dell’isola di Tsushima, attualmente sotto assedio da parte dei Mongoli. In seguito a una rovinosa disfatta, inizierà la vostra lenta ripresa dell’isola – inserite qui imitazione di Gomorra – e lo farete in un posto bellissimo, vivo e vibrante. Anticipo la domanda che attanaglia tante persone: no, non ha nulla a che vedere col sistema di gioco di Sekiro, non è così punitivo ed ha un’inclinazione più open world simile ad un The Witcher 3 o a Infamous: Second Son, altra produzione dello stesso studio.
Siete pronti a viaggiare attraverso un’isola giapponese del 1200, immergendovi nella natura (occhio ai cinghiali, veri stron*i) e trasformandovi sempre più nel Fantasma di Tsushima? Io sì.
Star Wars: Jedi Fallen Order
Zeno2k: Approfittando dell’ondata di sconti estiva su Xbox mi sono cimentato con questa avventura di Star Wars in cui prendiamo le redini della vita di un giovane padawan il cui addestramento è stato bruscamente interrotto dagli eventi drammatici di Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith.
Tecnicamente ha qualche pecca (soprattutto nella gestione dei salti) e il combat system è lontano dall’essere solido come avrei voluto. Però l’ambientazione c’è tutta, l’evoluzione dei poteri Jedi è molto soddisfacente e, in breve, sembra davvero di vivere in prima persona un’avventura disegnata da Lucas.
Insomma: se piace ad un trekker come me…
Tales from the loop
Gattiveria: Ispirata dall’artbook digitale di Simon Stålenhag e finanziata con un Kickstarter, ho trovato questa serie antologica Amazon Prime Video molto malinconica ed originale nel voler raccontare attraverso 8 curati episodi una visione distopica del mondo, in cui temi come le relazioni umane ed il rapporto con il nostro io del passato saranno determinanti nella realtà che ci troveremo ad affrontare nel futuro.
Non è una serie urlata o terrorizzante come Black Mirror, ma lascia scorrere il tempo lentamente per dare allo spettatore la possibilità di metabolizzare con cura tutti i suoi dettagli, di rifletterci. Il tutto avviene in una sperduta cittadina dell’Ohio, in cui il Loop, un acceleratore di particelle costruito sottoterra, condiziona la vita passata, presente e futura dei suoi cittadini, cambiandoli inevitabilmente. Non si tratta di un prodotto da binge-watching, ma di una serie da assaporare con calma, goccia a goccia.
Staged
Morgana: Dato il periodo particolare che stiamo tutti vivendo, non posso non consigliare un gioiellino che ho scovato qualche settimana fa, cioè la miniserie inglese Staged, interamente girata sotto forma di video-chiamate su Zoom! In 6 episodi da circa 15-20 minuti, David Tennant e Michael Sheen (che voi nerdanti dovreste conoscere molto bene) interpretano loro stessi mentre durante il lockdown, chiusi anche loro in casa come noi, si vedono su Zoom e cercano di fare a distanza le prove per uno spettacolo teatrale, con risultati disastrosi ed esilaranti…
I due protagonisti sono simpaticissimi e si prendono tantissimo in giro, inoltre vedrete partecipare alle video-chiamate i loro stessi familiari, altre facce note del panorama teatrale inglese e alcune ghiotte guest star (niente spoiler!).
Haikyuu!!
LC: Un anime e manga che è di ampio successo da anni, ma che ho iniziato a recuperare solo da poco è Haikyuu!! (ハイキュー!!, che è il nome originario della pallavolo in giapponese, ora abbandonato per l’anglicismo “bare”).
Com’è facile immaginare dal titolo, è una storia sul club di un liceo giapponese di pallavolo. I protagonisti sono la coppia Kageyama-Hinata. Il primo è un alzatore considerato un genio già dai tempi delle medie, ma visto anche come un egocentrico scontroso. Il secondo invece è un centrale di soli 163 cm che adora questo sport alla follia, ma che prima delle superiori non aveva mai potuto praticarlo e che è quindi, nonostante un talento naturale immenso soprattutto per quanto riguarda l’elevazione, sostanzialmente un principiante.
Se vi ricorda qualcosa, tipo il miglior fumetto sportivo (e non) di tutti i tempi e il duo Rukawa-Sakuragi, non avete torto. Questa somiglianza, insieme ad altre e a rimandi vari, non fa però di Haikyuu una mera imitazione di Slam Dunk, ma al contrario è un punto di partenza da cui prendere molti degli elementi positivi del capolavoro di Inoue per poi svilupparli in maniera molto autonoma.
Ci tenevo a consigliarlo per due motivi: innanzitutto, perché non sono affatto un appassionato di pallavolo, la cui conoscenza approfondita o interesse pregresso non sono affatto prerequisiti per godersi il manga/anime. Poi, perché il manga è finito questa settimana stessa in Giappone (dove tra l’altro sta uscendo la nuova serie dell’anime), quindi se vi spaventano le serie infinite alla One Piece, sappiate che non avrete di che temere.
Luther
jedi.lord: Era da tempo che non guardavo una serie poliziesca (o crime, come si usa dire oggi). In realtà, non credo di averne poi viste molte in vita mia, perlomeno complete: ce ne sono talmente tante e tanto presenti in TV, che anche per sbaglio capita di guardarne una puntata, anche distrattamente, tra un CSI e un Tenente Colombo.
Ma Luther, serie che mi ha piacevolmente intrattenuto all’inizio di questo luglio anomalo, ha alcune particolari frecce nel suo arco che mi hanno convinto a procedere con la visione totale.
In primis il protagonista, il sempre superfigo Idris Elba, perfettamente calato nei panni del poliziotto londinese John Luther, geniale nelle intuizioni, discutibile nei metodi, incasinato nella vita privata.
Nel corso della ventina di puntate, distribuite in cinque stagioni, il nostro ispettore se la vedrà con omicidi psicopatici e casi disturbanti, che metteranno a dura prova la sua già scarsa attitudine a rispettare il rigido protocollo della polizia.
Luther ha al suo fianco, però, due indimenticabili coprotagoniste: la prima è la città di Londra, magnificamente caratterizzata come metropoli tentacolare, grigia, respingente. La fotografia della serie ci cala perfettamente nella realtà di sobborghi lontani dai soliti luoghi da cartolina, rendendola irriconoscibile a chi la conosca soltanto come turista.
La seconda è un personaggio favoloso come Alice Morgan, antagonista ma al contempo amica e confidente di John, personaggio lucidamente spietato e geniale, indiscutibilmente capace di impennare la qualità degli episodi in cui compare.
Se avete voglia di rinfrescare la vostra estate con brividi da crimini efferati e sentire sulla vostra pelle il clima uggioso di una Londra sporca e cattiva, godetevi Luther.
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