Videogames

Doom Eternal – Inferno senza fine

Recensione

Immaginate la situazione: tutti i demoni dell’inferno si sono riversati sulla Terra massacrando miliardi di persone e trasformandola nell’anticamera dell’Abisso.
Milioni di creature partorite dagli incubi di Satana in persona passeggiano come se nulla fosse armati fino ai denti e pronti a fare massacri di ogni cosa si muova.

Qual è la giusta situazione? Mandare un esercito a fermarli?
No. Inviare una sola persona. Una.
E indovinate un po’ chi è quella persona? Esatto: il nostro vecchio caro Doom Slayer, ovvero noi, che incederemo sotto la colonna sonora fatta di metallo pesante a riportare la giustizia ricacciando all’inferno le orribili creature.
In che modo? Ovviamente nel caro, vecchio modo di sempre: correre, saltare, rovesciare tonnellate di piombo, e massacrare con meticolosa dovizia di particolari truculenti.

Gameplay

Uscito ormai quattro anni fa, Doom aveva portato sulle console di nuova generazione il vecchio e caro FPS che tante pagine di storia videoludica aveva scritto. Oggi ci troviamo di fronte ad un seguito che è chiamato a migliorarsi ancora, senza però venire meno alla filosofia di base del titolo: pensare, poco; sparare, molto.

Gunplay che vince non si cambia, però si migliora. E parecchio.
Ed è esattamente quello che succede in Doom Eternal: da bravo sparacchiatore della prima ora, ho affrontato le mie prime partite alla vecchia maniera: correndo come un pazzo, rovesciando tonnellate di piombo sui demoni, raccogliendo qualunque cosa fosse raccoglibile da terra.
Ed ecco il mio primo errore.
Intendiamoci: siamo pur sempre dentro il mondo di Doom. C’è la musica metal, ci sono i mostri da dilaniare che arrivano da ogni parte, fuoco incrociato da evitare, armi e armature da raccogliere. E c’è da farlo in fretta.
Però la tattica del buttarsi a capofitto senza ragionare mi ha portato a molti prematuri game over: i mostri vanno studiati e imparati, occorre scoprire i punti deboli di quelli più tosti (e non vi dico che gioia lanciare una granata nel gargarozzo del Cacodemone per poi finirlo con una mossa speciale) e ragionare su quali mod applicare prima di rimanere a corto di pallottole.

E qui già vedo molti di voi alzare un sopracciglio: “in che senso a corto di munizioni”? Ebbene, è più facile di quanto non si creda ed ecco che entra in campo una delle belle novità del titolo. Il modo in cui finiremo i nostri avversarsi ci darà bonus diversi, per cui se ferire un mostro e poi finirlo in corpo a corpo ci farà ricaricare la vita; usare la motosega come provetti Ash Williams farà fiorire un bouquet di addon, tra cui proprio le agognate munizioni. Ma attenzione che anche la motosega va ricaricata, per cui ecco come in ogni momento dovremo ragionare sull’approccio da adottare situazione per situazione.
Il difficile? Farlo in una frazione di secondo.
Quello dopo saremo già morti.

Ma non è tutto: per ogni arma sono disponibili diverse mod, e starà a noi scegliere l’arsenale giusto e la mod giusta in base al tipo di mostro o di contesto da affrontare.
Inoltre avremo a disposizione davvero molte tipologie di armi differenti, sbloccabili man mano che si procede nella storia. E devo dire che si apprezza a pieno il nuovo sistema di gunplay, dopo aver proseguito un po’, di avere a disposizione un arsenale più ampio. A quel punto la curva di divertimento prende un’impennata notevole e non riuscirete più a staccarvi.

Doom Eternal ci accompagna in una sinfonia di morte cruenta e apparentemente senza soluzione di continuità, eppure non mancano i momenti più “rilassati”, in cui tirare un attimo il fiato. Alcune sezioni, quindi, sono vagamente “platform” e dovremo concentrarci sulla giusta combinazioni di salti, scatti e arrampicate.
Non mancano poi i collezionabili e i segreti che, dopo un primo momento, risulteranno nascosti dietro enigmi ambientali abbastanza abbordabili e ci consentiranno di abbellire il nostro hub di gioco (la Fortezza del Destino) con quanto raccolto durante le avventure. E non mancano le skin aggiuntive per personalizzare il nostro Doom Slayer.

Comparto tecnico

Non c’è molto da dire su quanto riguarda il comparto tecnico se non che è tutto davvero da scassamascella.
Ne avevamo avuto un’anteprima durante la scorsa Games Week, e ne ero rimasto sbalordito. Le aspettative sono rimaste tutte soddisfatte, grazie ad un level design ispirato, una colonna sonora perfetta e grafiche davvero incredibili.

Il nuovo motore id Tech si mostra quindi in tutto il suo splendore e in alcuni casi è un peccato non potersi fermare ad ammirare i panorami. Texture di altissima qualità, dinamica delle luci sbalorditive, il tutto saldamente inchiodato sui 60fps e con una risoluzione in 4K che regalano una totale immersione nelle atmosfere di Doom.

Nerdando in breve

Doom Eternal è un titolo da avere, uno splendido FPS che aumenta i già altissimi standard del suo predecessore.

Nerdandometro: [usr 4.8]

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