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Ni No Kuni – La caduta di Netflix

Ni No Kuni Netflix

TUTTI CALMI, non uccidetemi.

Dopo avermi lasciato il dolce in bocca con Levius, gli originali Netflix tornano a stupirmi in senso negativo, con mio grande dispiacere.

La verità è che mi ha deluso, avevo delle alte aspettative riguardanti il film che richiama uno dei titoli che più ho amato nella mia carriera videoludica.

Ma ora, considerando che questo film d’animazione non c’entra assolutamente una beata mazza con Ni No Kuni: Wrath of the White Witch, sviluppato da Level-5, vediamo perché questo film non mi ha convinto.

Trama

Tutto comincia da un vecchio che scuote un bastone cercando di aprire un portale magico, senza un vero motivo.

Presto facciamo la conoscenza dei nostri tre protagonisti: Kotona, Haru e Yu (un ragazzo in sedia a rotelle).

Yu e Haru sono entrambi innamorati di Kotona, ma Yu è in sedia a rotelle, è troppo timido e Kotona sembra non filarselo di striscio.

Tutto cambia quando, per ragioni che devono essere spiegate, Kotona viene pugnalata al petto da un ninja dagli occhi gialli, ma nell’atto di salvarla, Haru e Yu si trovano teletrasportati nel regno di Evermore, dove riescono, sempre per motivi ignoti, a salvarne la principessa, che era maledetta da un pugnale (mettete qui una thinking emoji).

Dopo essere stati sottoposti ad un processo (che in realtà era un torneo di scherma) e sentenziati: “siete bravi con la spada quindi appartenete alla fazione nemica” i due cominciano un ciclo di avanti e indietro tra un mondo e l’altro, scoprendo come si affliggono a vicenda: se una persona muore in uno, muore anche nell’altro.

Ma siccome il pensiero logico di alcuni personaggi in questo film non funziona, inizia, in maniera veramente casuale, una battaglia feroce tra il bene ed il male, che porterà poi alla conclusione ed alla risoluzione di tutti i problemi.

Il mio pensiero

Sinceramente ve lo devo dire, il film non mi ha preso per nulla, non è un problema di animazioni o di  doppiaggio, ma è un problema di trama.

La storia sembra creata tramite il randomico posizionamento di eventi uno di fianco all’altro, che accadono improvvisamente e senza una logica reale o senso.

Se ai personaggi serve una gigantesca spada magica per continuare la battaglia, allora la trama la farà arrivare, se l’ultima scena d’azione è stata troppo tempo fa, BOOM, ragno gigante a caso, se Haru e Yu devono cambiare mondo, la trama gli fornirà un fuoco in cui buttarsi, senza la minima indicazione che sia il rischio di morte a portarli da un mondo all’altro (che poi, sta cosa non succede sempre, ma va bene così), infine, se alla trama serve una prova per capire che il cattivo è effettivamente il cattivo, allora la principessa esclamerà: “la magia ha un odore distinto”… questa mi è nuova (mettetemi altre 400 thinking emoji).

Conclusioni

Non buttate 90 minuti della vostra vita in questo film, veramente, non ne vale la pena.

Se proprio l’amore per Ni No Kuni vi spinge a guardarlo lo stesso, sappiate che questo film, con il nostro amato videogioco non c’entra nulla, anzi, prende giusto un paio di nomi ed un paio di modelli, non c’è nulla in questo lungometraggio animato che rende giustizia alla grandezza del nostro amato GDR.

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