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The Cloverfield Paradox: non c’è due senza tre

Cloverfield

J.J. Abrams lo ha fatto di nuovo. Senza preavviso e del tutto a sorpresa ci ha regalato il terzo capitolo di uno dei franchise cinematografici più convincenti degli ultimi anni: The Cloverfield Paradox arriva sui nostri schermi dieci anni dopo quel Cloverfield che al cinema ha cambiato tutto e due anni dopo il sequel 10 Cloverfield Lane.

Trama

La Terra vive una profonda ed irreversibile crisi energetica. Per scongiurare la catastrofe viene costruito lo Shepard, un potente acceleratore di particelle che possa fornire energia illimitata al pianeta.

Per testarlo, un gruppo di scienziati provenienti da tutto il mondo viene inviato nello spazio a bordo della stazione Cloverfield. Dopo due anni di tentativi infruttuosi, finalmente l’acceleratore funziona. Non tutto, però, andrà come sperato.

I precedenti

Nel 2008 il regista Matt Reeves ed il produttore J.J. Abrams riescono a girare un film senza far trapelare nulla di preciso. Il titolo di lavorazione è Cloverfield (che poi verrà davvero utilizzato) per non lasciar intendere l’argomento della storia e la promozione si basa sulla diffusione in internet di brevi filmati senza alcuna introduzione, che lasciano lo spettatore a interrogarsi sul vero significato di quello che ha appena visto. Non solo, appaiono anche siti dedicati ad aziende e marchi fittizi e i profili myspace dei protagonisti della pellicola: l’effetto curiosità è garantito.

Cloverfield si classifica nell’ambito del monster movie ed è girato in stile found footage: non vi dirò altro, nel caso non lo abbiate ancora visto, sappiate solo che è molto di più di quello che sembra.

Il film convince il pubblico, che però vuole saperne di più: viene parzialmente accontentato nel 2016, con il sequel 10 Cloverfield Lane. Gli autori, però, ci spiazzano ancora una volta, creando un film profondamente diverso dal suo predecessore: 10 Cloverfield Lane convince ma le domande sono ancora lì ad affollarsi.

The Cloverfield Paradox, terzo capitolo annunciato e distribuito su Netflix nel giro di poche ore (il primo trailer viene proiettato durante il Superbowl, il film è disponibile subito dopo l’evento sportivo), cambia nuovamente rotta ma ci fornisce finalmente delle risposte.

Recensione

The Cloverfield Paradox è, ancora una volta, qualcosa di profondamente diverso sia da Cloverfield che da 10 Cloverfield Lane. Eppure, allo stesso tempo, è parte integrante del macrocosmo che i film precedenti hanno creato e, anzi, ne risulta un pezzo fondamentale.

Se Cloverfield ci aveva immersi nell’orrore in prima persona e 10 Cloverfield Lane aveva costruito un thriller psicologico e introspettivo, con The Cloverfield Paradox cambiamo nuovamente genere e ci ritroviamo nella fantascienza pura.

Un’operazione del genere non può che tenere conto dei precedenti illustri e infatti il regista Julius Onah tiene ben presenti soprattutto due capolavori di fantascienza: in The Cloverfield Paradox c’è molto delle atmosfere claustrofobiche di Alien ma c’è anche il senso di smarrimento di Gravity.

Onah assimila la lezione di Ridley Scott e di Alfonso Cuaròn ma non si limita a questo: aggiunge elementi nuovi e paradossali (d’altronde, con un titolo del genere cosa vi aspettavate?) e crea qualcosa di non originalissimo ma sicuramente d’impatto e soprattutto funzionale all’universo narrativo di Cloverfield.

Non si può parlare della trama di The Cloverfield Paradox perché qualunque cosa potrei dirvi rischia di rovinarvi la visione: il film merita di essere gustato senza anticipazioni (io eviterei anche i trailer, fossi in voi), perdendosi nella storia.

Non tutto torna, nella narrazione – o forse sono io ad avere profondi ed irrisolvibili problemi di convivenza con i paradossi – ma ciò che ne viene fuori è comunque un film molto godibile, che vi terrà col fiato sospeso dall’inizio alla fine. Merito anche dei protagonisti, su tutti Daniel Brühl e Gugu Mbatha-Raw (già vista in San Junipero, della serie Black Mirror).

The Cloverfield Paradox ci fornisce finalmente alcune risposte ai misteri che ci tormentano dal 2008 ma c’è ancora molto da scoprire: pare che un quarto capitolo sia già stato girato e potrebbe ambientarsi nella Germania nazista. Per scoprire quando potremo vederlo, non resta che aspettare.

Nerdando in breve

The Cloverfield Paradox prende i punti forti dei capisaldi di fantascienza e li esalta, aggiungendo l’elemento del paradosso. In più ci fornisce finalmente le risposte che tanto attendevamo. Ve lo consiglio, vi terrà incollati alla sedia!

Nerdandometro: [usr 3.5]

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