Sono onesto: per quanto appassionato di videogame, per quanto appassionato di fiere, la Games Week mi ha sempre lasciato un pochino perplesso. Tuttavia l’ho visitata negli ultimi quattro anni con grandissimo piacere, notando un netto miglioramento di anno in anno.
Mi riferisco sia all’organizzazione che stentava a conquistarmi, che ai publisher che sembravano non prenderla troppo sul serio: ricordo, ad esempio, l’anno in cui venne annunciato The Witcher 3, in cui la presentazione era solo uno stanzino buio con un televisore e un video di pochi minuti; o alla presentazione di Call of Duty: Advanced Warfare, che era uno stanzone con tante sedie e monitor che proiettavano lo spot televisivo.
Ebbene, già a partire dal cambio location (dalla vecchia fiera di Milano City alla modernissima Fiera di Rho), ho subodorato che il cambiamento era nell’aria.
La prima cosa a colpirmi è stata l’imponenza degli allestimenti. Microsoft e Sony, in particolare, hanno fatto le cose davvero in grande: la prima presentava l’attesissima Xbox One X e ha dato a tutti la possibilità di verificare la spettacolarità del 4K; la seconda ha allestito uno stand letteralmente imponente, in cui sperimentare, tra i tanti, Detroit: Become Human. Ma che dire di Activision, che ha messo a disposizione decine e decine di postazioni in cui provare sia Call of Duty: WWII che Destiny 2?
Ma gli spazi, affollatissimi, a disposizione dei fan erano davvero moltissimi: Ubisoft ha fatto provare Assassin’s Creed: Origin e l’attesissimo Far Cry 5, oltre alla pietre miliare di Rainbow Six Siege e l’immancabile Just Dance. Nintendo ha creato un’area semplicemente immensa in cui provare la Switch e tutti i device portable del catalogo, con decine di titoli su cui scatenarsi; 2K ha messo in mano ai giocatori sia NBA 2K18, appena uscito, che l’atteso W2K18; e che dire del reparto Indie? Abbiamo ritrovato vecchi amici, come l’interessante Milanoir, ormai prossimo all’uscita, lo splendido The Wardrobe, e tante altre chicche.
Oltre a tutto questo, ci sono stati eventi, presentazioni, conferenze; una battle arena da oltre 900 posti a sedere per gli eSport. Insomma: la Games Week è diventata grande, gli oltre 70 titoli esposti e le 148 mila presente lo testimoniano.
Difficile stilare una classifica delle cose che più mi hanno impressionato, ma tenterò ugualmente di mettere ordine al volume di emozioni e raccontare cosa mi sono portato a casa da questa esperienza.
Da boxaro convinto, al primo posto devo mettere necessariamente la Xbox One X. Inutile girarci attorno: le immagini di Cuphead, Forza 7 e soprattutto La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra (che ho sperimentato in prima persona) mi hanno conquistato. Le immagini in 4K sono una vera festa per gli occhi, regalano un livello di immersività totale. Sono certo che chi l’ha provata, nello scorso weekend, si è tolto molti dubbi. Per ulteriori dettagli vi rimando all’intervista (in uscita nei prossimi giorni) a Paolo Bagnoli, direttore divisione Xbox Italia.
Al secondo posto un altro mio grande amore: Far Cry 5. Questo è un franchise che non sente stanchezza: nonostante i pilastri del gioco siano sempre gli stessi, è ancora capace di regalare un magico mix di azione, fps ed esplorazione. Davvero un prodotto unico che non vedo l’ora di giocare a pieno.
Terzo posto per la sorpresa che mi ha regalato: non è assolutamente il mio genere, ma Destiny 2 mi ha divertito moltissimo. Questo genere di giochi tendenzialmente finisce per annoiarmi in breve tempo, ma complice forse la vittoria schiacciante che abbiamo ottenuto contro la squadra avversaria, sono rimasto davvero molto impressionato.
Menzione d’onore per THEC64 Mini, sviluppato da Retro Games Ltd. e distribuito da Koch Media: ho avuto il piace di incontrare Paul Andrews, producer e Managing Director di Retro Games. Mi sono fatto raccontare un po’ di retroscena (troverete l’intervista nei prossimi giorni) e devo dire che ho trovato il progetto davvero molto interessante, sia per i nostalgici che per le nuove generazioni. Sicuramente è un prodotto di cui avremo modo di parlare in futuro.
Ma la cosa che in fin dei conti mi ha colpito di più è stata l’aria di festa, la voglia di staccare la spina per un giorno ed immergersi nel colorato e sfavillante universo del gaming: tra anteprime, postazioni di prova, musica a tutto volume e cosplayer, sembrava di essere veramente in un universo parallelo.
Insomma: sono rimasto molto soddisfatto di questa Games Week 2017. Quanto manca alla prossima?
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