Videogames

The Wardrobe – Un’avventura tra risate e nostalgia

Recensione

Noi videogiocatori appassionati nati negli anni ’80 abbiamo avuto quella che reputo una fortuna non da poco: abbiamo vissuto in pieno la magia di quella che è nota come l’epoca d’oro delle avventure grafiche, note più volgarmente come punta e clicca.

Durante la prima metà degli anni ’90, Sierra e LucasArts si sfidavano a distanza con una serie di titoloni incredibili rimasti nella mente e nel cuore di tutti anche a distanza di anni. Monkey Island, King’s Quest e compagnia erano assolutamente titoli tripla A per l’epoca. Il genere subì poi un declino, ma non morì mai del tutto, forte del sostegno di uno zoccolo duro di appassionati che non hanno mai smesso di sognare enigmi, fondali dipinti a mano e storie incredibili.

Dopo che il risorgimento tedesco ad opera di Daedalic e i recenti remake delle avventure della LucasArts hanno dimostrato che le avventure punta e clicca hanno ancora moltissimo da dire, oggi vi parliamo di un titolo italiano al 100%, frutto della passione e del duro lavoro del team C.I.N.I.C., che abbiamo già incontrato molte volte in occasione delle fiere più importanti con il loro The Wardrobe.

L’abbiamo praticamente guardato crescere e venir su carico della sua voglia di riportarci in quell’epoca dorata in cui il ragionamento e le risate tiravano più della grafica pompata e del multiplayer a tutti i costi.

Tematiche e trama

La trama di The Wardrobe parla di Skinny, il nostro protagonista che muore.

Dai, lo vedete tutti che è uno scheletro, non potete accusarmi di spoiler.

Morto a causa di una prugna (!) offertagli inconsapevolmente dal suo migliore amico Ronald, Skinny è risorto in forma ossuta e vive nel suo armadio vegliando su di lui. All’inizio della nostra storia, il nostro buon scheletrino deve tentare in tutti i modi di far recedere Ronald dal mutismo assoluto che lo ha colpito alla morte dell’amico per fargli ammettere la sua colpa e salvarlo dall’eterna dannazione.

Più che la trama però è un’altro aspetto che colpisce violentemente e prepotentemente già dalla prima schermata: The Wardrobe è un atto di amore assoluto e completo nei confronti di quella che chiamiamo cultura pop e nerd. Ogni singolo angolo di ogni singola schermata è pieno zeppo di citazioni, oggetti, riferimenti a questa o quella serie TV, fumetto, film o videogioco facenti parte dell’immaginario culturale popolare nerd. È incredibile come riconoscere o notare ogni dettaglio diventi in pratica un gioco nel gioco.

È altresì evidente come questo titolo sia stato pensato e concepito proprio per un certo particolare pubblico che ama, adora il citazionismo e si sbellica dalle risate nel riconoscerlo e capirlo. Non che se non li riconoscete non vi divertite, sia chiaro, anche perché The Wardrobe è in generale un titolo comico che punta alla risata, nel solco delle grandi avventure del passato. Soltanto, se capite le citazioni è tutto grasso che cola e vi piacerà sicuramente di più.

Cosa ne pensiamo noi di questo citazionismo sfrenato? Ma avete guardato come si chiama il sito che state leggendo? Siate seri.

Gameplay

The Wardrobe è un classico punta e clicca, fatto e finito. Non c’è molto da dire dal punto di vista “tecnico” del gameplay perché i controlli sono quelli classici. Ma per quanto riguarda ciò che abbiamo da giocare voglio fare una premessa.

Tanti anni fa (per capire quanti, basta tornare all’introduzione di questo articolo) ero uno di quelli che divorava e adorava i punta e clicca. E guai a tirar fuori la rivista con le soluzioni. Ci passavo pomeriggi. Non so per quanti mesi giocai soltanto ai primi due Monkey Island, in fila. Un’esperienza incredibile.

Fu proprio riguardo loro che scoprii la dicitura “pensiero laterale”: i giornalisti videoludici professionisti ne parlano per inquadrare quei ragionamenti astrusi che permettono di risolvere gli enigmi delle avventure grafiche come, appunto, Monkey Island o Day of the Tentacle, o ancora Grim Fandango. Pensare fuori dall’ordinario, fuori dagli schemi, in modo anche da poter ridere della soluzione. È un meccanismo favoloso, che mi ha fatto sempre sbellicare e che ad ogni risoluzione di un enigma dona grande soddisfazione.

Ecco, io forse con il passare degli anni, con il passare di ere geologiche-videoludiche, con l’avvento di gameplay facilitati, di altri generi e di contaminazioni ho tradito il mio amore per i punta e clicca e gli dèi mi hanno punito con la perdita del superpotere del Pensiero Laterale (TM).

Orrore.

L’altra sera, quando muovevo i primi passi con Skinny, la consapevolezza di questo fattaccio si affacciava sempre più di fronte a me a prendermi in giro. E al primo enigma mi sono piantato.

Ho cominciato a provare tutti gli oggetti con tutto e fra di loro (secondo un antico comandamento perduto) mentre il protagonista del videogame si prendeva gioco di me!

Si, The Wardrobe necessita di quel tipo di ragionamento che molti di noi avranno perso insieme ad un po’ di capelli, ma c’è anche da dire a nostra discolpa che gli enigmi sono tosti tosti e per fare il pari con il citazionismo sfrenato, necessitano anche di inventiva stimolata dal citazionismo stesso.

Considerate che il primissimo enigma da risolvere è una gigantesca citazione di una vecchia gloria dei punta e clicca della LucasArts. E chi non la conosce? S’attacca e si spreme le meningi.

Stile

Lo stile di The Wardrobe, da buon punta e clicca comico, è quello curatissimo e cartoonesco che potrete ammirare guardandone gli screenshot. Ammetto candidamente che trovo molto bello e funzionale il tratto di disegni, che sono fatti a mano, e anche le animazioni le ho trovate piacevoli. Come dicevamo in precedenza, ogni schermata è zeppa di citazioni, che reinterpretate in questa chiave cartoon rendono tutta la scenografia una gioia per gli occhi.

I dialoghi sono ben doppiati, soprattutto il protagonista Skinny che sfoggia ironia e sarcasmo con un tono di voce molto adeguato al tipo di personaggio.

Conclusione

The Wardrobe l’abbiamo visto crescere. Ora che è uscito e disponibile mi ci sono avventurato grazie alla disponibilità di C.I.N.I.C. e Adventure Productions e per correttezza nei vostri confronti vi confesso che non sono ancora riuscito a terminarlo (dannato Pensiero Laterale!). Per quanto ne so, l’avventura dovrebbe durare sulle 6-8 ore, ovviamente in base alla vostra abilità e senza usare google o walkthrough, chiaramente.

Che dire, se siete dei nostalgici, volete farvi delle belle risate e in più amate il citazionismo e la cultura nerd, The Wardrobe è uno di quei titoli che potrebbero farvi riavvicinare al glorioso mondo dei punta e clicca, che non è morto e mai morirà se ci sono degli appassionati come questi ragazzi che lo tengono in vita. Altro che in vita, arzillo!

Prima che me ne dimentichi: The Wardrobe è disponibile su PC e pian piano entro i prossimi mesi verrà tradotto in una moltitudine di linguaggi.


Nerdando in breve

Se avete nostalgia dei punta e clicca di una volta, se siete nerd incalliti a tutto tondo e volete farvi due risate siete nel posto giusto: The Wardrobe ha tutto questo da offrirvi, insieme ad un bel carico di enigmi tosti e ad una grafica deliziosa.

Trailer

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