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Due chiacchiere con: Lucio Staiano (Shockdom)

Lucio Staiano

Lucio Staiano

Lucio Staiano è il fondatore e proprietario della Shockdom, casa editrice che ultimamente abbiamo imparato ad apprezzare, oltre che per la qualità delle sue produzioni, anche per la grande presenza a livello web, social e di convention, complici anche alcuni autori (tra tutti cito Bigio e Sio, entrambi intervistati da Nerdando.com) che hanno creato dei veri e propri fenomeni di costume. Nonostante gli impegni, Lucio è stato disponibilissimo e ci ha concesso un’interessante intervista sulla Shockdom, la sua genesi e la sua filosofia, nonché sui suoi progetti personali e sul futuro della casa editrice del castello. Lasciamo a lui la parola!

Giandomenico: Salve Lucio, e grazie per averci concesso l’intervista! Benvenuto su Nerdando.com. Ma ora è il momento della Sua presentazione: ci dica chi è e come mai è qui con noi.
Lucio: Chi sono rispetto a chi? Come tutti, sono qualcuno di diverso a seconda di chi mi “misura”. Per voi sono principalmente un editore di fumetti, per altri sono un giocatore di pallavolo, per altri un esperto di web advertising. Nel mio proprio fenomeno, penso a me come ad una persona intelligente, che spesso deve prendere decisioni senza avere le informazioni sufficienti per farlo e che deve quindi seguire sensazioni. Cosa che non amo fare, perché il problema delle sensazioni è che sono imprevedibili. Ma non ci sono alternative. Fortunatamente non ho scelto di salvare vite umane.

G: Ci vorrebbe raccontare un po’ del Suo background, e com’è approdato dalla fisica al mondo dell’editoria, in particolar modo al mondo Shockdom?
L: Premetto che ho studiato fisica grazieai/percolpadei fumetti e cartoni animati. Appassionato di fantascienza, da bambino mi incuriosivano i termini come raggi fotonici, raggi cosmici, ecc… per cui andavo a studiarne il significato sui libri di scienza dei miei fratelli maggiori. È così che mi sono appassionato alla fisica e a 10 anni ho deciso di fare questo all’università. Dopo la laurea, a Pisa, sono entrato in contatto con il mondo multimediale (Pisa da questo punto di vista è sempre stato un centro di eccellenza) e mixandolo con la passione per i fumetti, il passo è stato breve. Abbiamo iniziato a pensarci nel maggio 1997 con altri due colleghi e poi, passando per altri soci/alleati, ho fondato Shockdom, alla quale ho dedicato, ad oggi, ben 18 anni della mia vita.

G: Si tratta di una realtà che sta prendendo sempre più piede: la Shockdom ormai è un punto fermo dell’editoria a fumetti italiana. Innanzitutto, Le chiedo tre parole per descrivercela.
L: Giovane
Sana
Bella.

G: E se invece ci dovesse fare una presentazione più completa, che ci direbbe sulla Shockdom e sulla filosofia che Vi contraddistingue?
L: Shockdom cerca di scovare quei talenti che sono nascosti, invisibili, oppure che sono conosciuti per altro. Li mette in contatto con un pubblico per vedere se scocca la scintilla. A volte va bene, altre no.
La cosa principale è che cerchiamo di mettere al centro del progetto gli autori. Questo implica che molto dipende dagli autori stessi. L’editore ha il compito di valorizzare il più possibile le loro attività, ma in campo ci vanno loro, per usare una metafora sportiva.

G: Com’è nato il progetto Shockdom? Ci dica qualcosa al di là di quello che si può trovare su Wikipedia! 😉
L: È nato perché dopo aver provato per qualche mese a fare lo sceneggiatore nel mondo del fumetto, mi sono rotto le scatole e ho deciso di pubblicarmi da solo. Ho vissuto in uno dei centri d’eccellenza per la tecnologia in Italia, nel momento perfetto, quello in cui il digitale si stava sviluppando, a Pisa. Le due cose si sono mescolate ed è stato per me evidente, ma anche per altri in altri settori, che l’analogico avrebbe perso in qualche anno il proprio “potere” a discapito del web.
Da qui l’idea di fondare una casa editrice digitale di fumetti.

G: Facciamo un po’ di nomi. Chi (ri)siede nella sala dei bottoni?
L: A parte me, ci sono altri soci: Nicola Caporale, che si occupa della parte finanziaria, bilanci e altre amenità e che, ogni tanto, mi aiuta a restare con i piedi per terra e da un paio di anni si è unito Matteo Stefanelli, responsabile di Fumettologica, un sito di cui siamo tra i fondatori e soci. Inoltre c’è Gianluca Caputo, che ci aiuta da sempre, prima ancora che ci chiamassimo Shockdom. Infine, un paio di autori.

G: Ora invece vogliamo conoscere meglio il motore della Shockdom: gli artisti. Ce li presenta, in breve?
L: Tutti? Impossibile, perchè non saprei chi scegliere. D’altronde sarebbe facile parlare di Sio, e dei big, ma Shockdom è fatto anche di autori che magari non vendono decine di migliaia di copie in edicola, ma che solo a sentirli per telefono mi danno una carica incredibile.
Shockdom è veramente una squadra e chiunque abbia fatto sport sa che spesso ci sono persone che fanno parte di un team non per quello che producono, ma per il clima che creano. Sono il collante del gruppo e sono fondamentali esattamente come un fuoriclasse, anzi a volte anche di più.
Quella che ormai nell’ambiente è famosa per essere l’atmosfera degli stand Shockdom, esiste per questo motivo.

G: Chi è stato il primo ad approdare nei vostri lidi, e chi è l’ultimo/a arrivato/a?
L: Tecnicamente il primo è stato Giuseppe Di Bernardo, all’epoca giovane autore, disegnando Nebula, credo il primo webcomic italiano, nel luglio 2000.
Poi, ovviamente eriadan, che per anni è stato il riferimento dei web cartoonist, con lui i primi sei come Albo, Rx, Flavio Nani, Manu, Sio e Kaneda… via così nel tempo passando per Bigio, Dado, fino agli ultimi arrivati, come il Pee Show, Pocci Pocetta, Tenaga, Fiore oppure gli autori di SmartComix.

G: Uno dei Vostri punti di forza, secondo me, è la Vostra costante e soprattutto imponente presenza alle comicon su tutto il territorio italiano. Vi ho trovati ad Empoli, al Romics, eravate a Torino e a Pescara, siete stati a Napoli, Bari, e non mancherete di sicuro i prossimi appuntamenti qua e là. Come mai questa scelta, al di là di ogni ovvietà, di essere sempre presenti e soprattutto di essere vicinissimi al pubblico?
L: È un insieme di motivi: dalla voglia di stare insieme, alla necessità di continuare a far conoscere il nostro marchio, al piacere di incontrare i nostri lettori, parlare con loro, scherzare insieme.
Ci divertiamo.

G: Non credo di sbilanciarmi affermando che la Shockdom è una delle case editrici italiane più social. Come portate avanti questo progetto, e come avete intenzione di ampliarlo in futuro?
L: I social sono la maniera più efficace per portare avanti alcune attività importanti per un’azienda. A partire dal customer care, fino alla promozione di un prodotto.
Siamo molto social perchè siamo nati sulla Rete e ci viviamo da sempre, dai tempi dei newsgroup, qualche eone fa.
In futuro guarderemo dove ci porterà la tecnologia e seguiremo la corrente remando forte!

G: Ormai la barriera tra pubblico e artisti, e quindi case editrici, si è assottigliata, se non addirittura scomparsa. Come Vi ha influenzati questo aspetto, e che feedback state ricevendo?
L: Come per la domanda precedente: per noi è naturale che sia così, ci sembrerebbe molto strano il contrario. Parliamo con i nostri utenti, non ci sentiamo angeli scesi in terra a miracol mostrare, ma persone che si divertono a fare quello che fanno e vogliono sentire che anche chi ci legge, si diverte come noi.

G: Di sicuro il Vostro stand è quasi sempre uno dei più visitati, complici i “big guys” Sio e Bigio. Ma come va il trend dei “nuovi” fumetti, citando fra tutti Maschera Gialla, Aeon o Cotton Tales?
L: Benissimo. Negli ultimi mesi le richieste per i nostri volumi si sono moltiplicate, al netto del successo di Sio e questo ci conferma che la strada è quella giusta. Cotton Tales e Gesù sono state le sorprese di questo primo semestre, ma nell’autunno arriveranno volumi che ci daranno un’ulteriore accelerata.

G: E di Noumeno, Sua creatura, che ci racconta? Quali sono i feedback a sei mesi dall’uscita?
L: Mi sta dando molte soddisfazioni. Quando ad uno stand, i lettori vengono a chiedere di parlare con lo sceneggiatore, vuol dire che non solo il grande talento di Giulio, ma anche la storia ha lasciato un segno e credo che per un’opera sia uno dei traguardi più importanti. Abbiamo venduto oltre duemila copie di un progetto molto particolare, poco popolare e con zero seguito online. Una cosa difficilissima, ma ne siamo felici.

G: Come state portando avanti il progetto?
L: Giulio sta disegnando il secondo capitolo, che vedrà la luce per Lucca 2015. Ci saranno un bel po’ di sorprese nella trama.

G: Nel 2015, dove tutto è digitale, come si difende una casa editrice, per quanto riguarda il versante cartaceo?
L: Noi siamo sempre stati dell’idea che cartaceo e digitale non siano antitetici e lo pensiamo ancora. L’evoluzione porterà sicuramente ad un potenziamento del digitale, ancora di più, ma la diatriba web contro carta era stupida quindici anni fa e lo è ancor di più oggi.

G: Benissimo, ora il momento “spoiler”: ci dia qualche anticipazione – magari in anteprima! – sui prossimi progetti Shockdom!
L: Credo che per gli utenti ci saranno diverse sorprese. Alcuni autori che pubblicheremo sono conosciuti non per la loro produzione fumettistica, ma per altre attività pubbliche (youtube, televisione…), ma stupiranno per quel che stiamo producendo.
Accanto a questi nomi, opere di persone meno conosciute, ma che spingeremo a più non posso, perchè valevoli. Penso al Pee Show, o Robotics, oppure Greedy Flower.
E non dimentichiamo il progetto SmartComiX, unico in Italia.

G: Siete coinvolti, con Bigio e il suo Drizzit, anche nel mondo dei boardgames, sia col gioco di carte che con il GdR, entrambi disponibili anche nei Vostri stand. Ci sono altri progetti legati ai giochi in arrivo?
L: Avete una talpa dentro Shockdom?
Si, a breve annunceremo qualcosa legato ai nostri fumetti.
Il mondo dei giochi non è semplice e per questo ci stiamo affidando a due persone che sono autorevolissime nel campo, cioè Andrea Chiarvesio e Mario Sacchi, con Bigio responsabili del grandissimo successo di Drizzit – il gioco di carte. Andrea come autore e Mario, che è anche il direttore di Post-Scriptum, l’editore del gioco di Bigio, come consulente per la produzione.

G: E invece sono in vista progetti legati al mondo “video”?
L: Mi piacerebbe tantissimo. Purtroppo il tempo è quello che è.

G: Passando a Lucio, si considera nerd? E in che campi si sente più coinvolto?
L: Cosa vuol dire, al giorno d’oggi, Nerd?
Sono stato un ragazzo con grosse difficoltà sociali, estremamente introverso, molto intelligente, appassionato di tecnologia, fisica/matematica, fumetti, giochi, telefilm, fantascienza.
Se questo significa essere Nerd, sì, lo sono stato.
Ma poi ho deciso che questa mia caratterizzazione, mi stava stretta, limitava quello che volevo essere, e ho deciso di aprirmi di più, anche violentando la mia natura, quindi lavorando come commerciale per tanti anni e iniziando il percorso imprenditoriale. Parallelamente a questo, lo sport mi ha dato molte responsabilità e mi ha fatto sentire importante, specie la pallavolo, così che il mio essere Nerd è diminuito.
Oggi Nerd significa altro, ha perso la sfumatura di loser che aveva venti anni fa, anzi è diventato cool e sono molto contento per questo, perché ragionando per stereotipi, di un Nerd mi fido, di un hipster, no.

G: Al di là della produzione Shockdom, qual è il suo fumetto preferito? Ok, più semplice: facciamo la top 3!
L: I primi che mi vengono in mente: Dark Knight Return, il ciclo della spada di ghiaccio di Topolino, Rocky Joe, ma ovviamente sono solo alcuni.

G: Bene! Penso di averLa trattenuta anche troppo a parlare con noi! La ringrazio nuovamente per la disponibilità e invito i nostri lettori a venirvi a trovare presso gli stand Shockdom. Grazie ancora, anche per l’ottimo lavoro della casa editrice, e alla prossima! Un saluto speciale a Teresa!
L: Grazie e un grosso in bocca al lupo a voi!

Un ringraziamento particolare va a Teresa Brancia, addetta Stampa e PR di Shockdom, che ha contribuito alla realizzazione di questa interessante intervista. Non ci resta altro da fare, quindi, che leggere i nuovi webcomic che potrete trovare sul sito e su Facebook, e passare a salutare gli amici della Shockdom presso l’inconfondibile stand che troverete nei prossimi eventi sparsi per tutta l’Italia.

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