Dizionario del Meeple

Dizionario del Meeple #4: Astratti

giochi da tavolo astratti

Oggi parliamo in modo approfondito dei giochi da tavolo astratti, termine che hai trovato nella mia recensione di Qawale Mini che avrai di sicuro letto, VERO?

Definizione

Gli astratti sono giochi minimali, spesso uno contro uno, che non hanno un tema o comunque l’ambientazione non impatta minimamente sull’esperienza al tavolo, come nel caso degli Scacchi, in cui in teoria si ricrea una battaglia, ma in realtà non ha alcun valore di simulazione bellica.

Trovi una definizione più approfondita nel numero 44 del Fogliaccio degli astratti qui, che già così scrivo spiegoni molto lunghi per gli standard internettiani odierni!

Caso e informazione completa nei giochi da tavolo astratti

Gli astratti sono ad informazione completa, cioè i giocatori hanno la visione totale degli elementi in gioco in pratica senza elementi nascosti come carte in mano, oltre alla tendenziale assenza del caso per valorizzare al massimo il ragionamento dei giocatori.

In diversi grandi classici questo potrebbe essere visto anche come un difetto, oggi a livello di game design, in quanto giochi come la Dama o il Tris sono “risolti” cioè il risultato può essere calcolato a priori portando il focus sulle aperture e sulla posizione di partenza.

Altra caratteristica figlia di quanto detto finora è che spesso sono eleganti, cioè per dirla in breve: “easy to learn, hard to master“.

Ciò si porta dietro la cosiddetta profondità, definibile come la varietà di scelta che il gioco offre e come queste influenzino la partita.

Esempi di giochi da tavolo astratti

Esempio per entrambe le caratteristiche, cioè eleganza e profondità, è il Go, titolo millenario, che con pochissime regole pone ad ogni turno ai giocatori scelte difficili, infatti spesso viene paragonato alle arti marziali.

Molti astratti sono antichissimi come ad esempio Scacchi e Backgammon ma, oltre a quelli storici, ci sono quelli più recenti come Onitama, That time you killed me e Qawale (qui la mia recensione). Negli ultimi anni anche questa categoria è andata avanti rispetto alle classiche pedine con una componentistica di alto livello, ma lasciando inalterato lo spirito degli astratti: il puro gameplay.

Onitama

giochi da tavolo astratti onitama

Ora approfondiamo il già citato Onitama, in cui due giocatori si affrontano controllando rispettivamente un Dojo (palestra di arti marziali). Dalle due estremità della scacchiera 5×5 inizieranno i cinque membri di ogni Dojo composto da un maestro con gli allievi ai lati.

Scopo del gioco è mangiare, come negli Scacchi, il maestro avversario o con il proprio omologo raggiungere la sua casella di partenza. La particolarità risiede nell’uso di cinque carte, delle sedici totali, nella scatola base, che si alterneranno nelle mani dei due giocatori per muovere i propri pezzi. Cioè la mossa consiste nel muovere un pedina così come viene indicato in una delle due nostre carte, ora quella usata viene sostituita con quella centrale, lo stesso farà il nostro avversario nel suo turno che scambierà quella appena usata con quella neutrale, cioè la carta usata da noi in precedenza.

Conclusioni

Degli astratti apprezzo molto l’esperienza minimale al tavolo e il dover pensare spesso due mosse avanti, quindi l’esperienza è calcolata visto che devi ragionare facendo affidamento sule tue abilità e allo stesso tempo tesa, in quanto lo scopo è sconfiggere l’avversario, LUDICAMENTE parlando ovviamente.

Qui il video in cui ti consiglio i migliori esponenti del genere secondo me.

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