Wo Long: Fallen Dynasty Complete Edition – L’edizione perfetta per farsi del male

Posted on 13 Febbraio 2024

Recensione

Da amante tardivo dei soulslike (ho scoperto la mia passione solo un paio di anni fa grazie a Bloodborne), ho già avuto modo di evidenziare le mie impressioni su Wo Long in queste pagine. Ve l’ho nerdaconsigliato qui e anche suggerito per ingannare l’attesa di Lies of P insieme ad altri capisaldi che mi hanno conquistato.

Torno nuovamente in Cina in questa occasione perché mi è appena giunta tra le mani la ricchissima Wo Long: Fallen Dynasty Complete Edition, ovvero il gioco base che ci ha già punito a sufficienza (vero Zhang Liang?) e tutti i DLC resi disponibili post lancio. Vediamo in dettaglio di che si tratta.

DLC

Partiamo con le “missioni” aggiuntive: i tre DLC già rilasciati sono La Battaglia di Zhongyuan, Conquistatore di Jiangdong e Rivoluzione a Jingxiang oltre al contenuto post endgame: The Thousand-Mile Journey.
Con questi DLC avremo modo di approfondire storia e trama del gioco base, oltre ad ottenere un’ottima dose di nuovi trofei da sbloccare per i cacciatori di obiettivi.
Come al solito ogni missione avrà un numero diverso di campi di battaglia (ovvero i livelli) in cui andare a caccia di collezionabili, nuovi equipaggiamenti e naturalmente boss da abbattere.

Dopo aver calpestato i suddetti campi, e aver versato una buona dose di sangue, posso dire che non si tratta di missioni abbordabilissime, se siete a basso livello. Il mio consiglio è quello di affrontarle dopo la fine del gioco base, naturalmente, e comunque sopra il livello 100 (anche se alcuni campi sono consigliati già da livelli inferiori), così da potervi godere l’esperienza senza sputare troppo veleno verso i programmatori (solo il giusto, diciamo).

Contenuti aggiuntivi

Con questa edizione avremo anche accesso a nuovi personaggi da portare con noi in missione: Sun Ce e Liu Bei, entrambi membri dell’esercito di Cao Cao. Mentre sul fronte equipaggiamento avremo finalmente modo di sperimentare nuove tipologie di armi (guanti, spade lunghe e fruste), nuovi livelli naturalmente, e nuove Bestie Divine. Ho apprezzato anche la possibilità di avere un secondo roster di incantesimi preparati, che consentono di avere quindi ben 8 magie da utilizzare alla bisogna.

Per gli amanti dei crossover abbiamo accesso ad elementi (armi e armature) proveniente da altri franchise iconici: Nioh 2, Naraka: Bladepoint e il già citato Lies of P.
Una nuova gradita feature (soprattutto da chi va a caccia di obiettivi) è la visibilità delle Bandiere nella mini mappa, grazie all’oggetto The Records of the Grand Historian che, per chi non lo sapesse, è una citazione del celebre Shiji (Memorie di uno storico): ovvero un imponente volume con la storiografia cinese a partire dal regno di Huang Di (l’Imperatore Giallo), figura semi-divina a cui si fa risalire la nascita dell’impero cinese.

Infine, con questa edizione avremo anche modo di indossare la splendida Xuanwu Armor, resa disponibile per celebrare il lancio dell’Edizione Completa.

Conclusioni

Non era difficile convincermi: anche se, come ho avuto modo di dire altrove, la trama di Wo Long: Fallen Dynasty non ha il giusto mordente per tenerti incollato allo schermo, l’intero impianto del gameplay mi ha convinto fin da subito, anche e soprattutto per la ventato di novità data dalla costruzione del personaggio, con build incentrate sui 5 elementi (terra, acqua, fuoco, legno, metallo) ed equipaggiamenti scalabili sulle stesse da scoprire, potenziare, migliorare e abbellire. Insomma: una versatilità davvero incredibile che raramente ho avuto modo di sperimentare.

La curva di difficoltà presenta picchi notevoli, con alcuni boss anche troppo abbordabili ed altri che fanno sudare come non mai. Nonostante questo trovo il titolo adeguatamente soddisfacente e sfidante (soprattutto se approcciato con la mentalità giusta).
In questa versione completa ho trovato tutto quello che avevo apprezzato con espansioni che di fatto ne allungano la vita, senza sapere di brodo riscaldato o di “contentino”: i nuovi livelli sono al pari degli originali, sia per profondità che per complessità.

Insomma, se siete amanti del genere a mio avviso è un must have.