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Ahsoka – Tutte le citazioni e gli easter-egg di sesta e settima puntata

Ahsoka settima puntata

Ci avviciniamo al finale di Ahsoka, con due puntate ambientate nella nuova galassia. Anche a causa dell’ambientazione totalmente nuova, le citazioni sono veramente scarse e gli easter-egg ancor di più, ma ciò non significa che non ce ne siano!

Svisceriamo insieme quest’ultimo passo verso il finale di questa incredibile serie che ha dato nuova Forza al franchise di Star Wars.

Tanto tempo fa…

La prima grande citazione “meta” di Star Wars viene affidata allo Huyang di David Tennant, che per la prima volta pronuncia la frase “Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana” all’interno di una storia. Non solo, a quanto pare questo è addirittura l’inizio di una grande trilogia raccontata ai giovani del tempio Jedi, proprio come Star Wars è nato come un racconto di crescita per ragazzi.

Ahsoka preferisce il primo capitolo, forse un riferimento al fatto che i primi capitoli di tutte e tre le trilogie cinematografiche sono stati i più impattanti, ma anche i più modesti, rispecchiando in un certo senso la natura della ex-Jedi. Episodio I, IV e VII raccontano tutti storie di respiro meno ampio e più contenuto, un po’ come il primo capitolo di molte trilogie che seguono la struttura dell’eroe dai mille volti di Campbell, archetipo a cui George Lucas si è fortemente ispirato. Una di queste storie è anche La Compagnia dell’Anello, e come ci ricorda Ahsoka la bianca, Dave Filoni è molto vicino alla simbologia tolkieniana.

Tragedia greca

Per la prima volta in live action vediamo tre Grandi Madri delle Sorelle della Notte, del tutto simili a Madre Talzin, vista in The Clone Wars, queste tre streghe utilizzano la loro magia coordinandosi tramite uno strumento che emette un filo di luce.

Ed è quando nominano “il filo del destino” che la somiglianza con le tre Parche, o Moire, della mitologia romana e greca si palesa. Non è un caso, infatti che le tre Madri si chiamino Klothow, Lakesis e Aktropaw, nomi che ricordano molto quelli greci delle Moire: Clotho, Lahkesis e Atropos.

L’armata delle tenebre

Finalmente, rivediamo lo Star Destroyer di Thrawn, il Chimaera. Un enorme incrociatore decorato con quella che appunto dovrebbe essere una chimera. La nave è stata riparata dai danni subiti durante la battaglia di Lothal, con parti d’oro. Il riferimento è al Kintsugi, l’arte giapponese di riparare con l’oro, simboleggiando il valore delle ferite, che vengono esaltate anziché nascoste.

Questa è un’ispirazione che diventa più chiara guardando le armature dei Night Trooper, la guarnigione di soldati che è stata trasportata su Peridea dai purrgil insieme al Grand’ammiraglio. Il termine “Night Trooper” nel canone Legends indica degli stormtrooper zombificati, cosa che conoscendo la magia delle Sorelle della Notte probabilmente vedremo declinata. Sia in The Clone Wars che in Jedi: Fallen Order, vediamo soldati resuscitati con la magia delle streghe. Che all’interno dei sarcofagi caricati da Thrawn ci siano corpi pronti a combattere di nuovo fra i vivi?

La nuova guardia del corpo di Thrawn, Enoch, prende il nome direttamente dalla Bibbia: Enoch era un servitore di Dio, a cui venne concesso di entrare in paradiso senza morire. Anche qui, ci sono riferimenti alla sconfitta della morte e all’aura enormemente carismatica di Thrawn.

Gli Eredi dell’Impero

Quando il Chiss di nome Mitth’raw’nuruodo, per gli amici Thrawn, viene a contatto con la civiltà galattica, lo fa incontrando un certo Anakin Skywalker, che da quel momento incrocerà più volte, anche dopo la nascita dell’Impero e di Darth Vader. Thrawn sa bene chi è Anakin e di cosa è stato capace, sia come generale della Repubblica Galattica, sia come braccio destro dell’Imperatore (per capire meglio la loro storia, ci sono le due ottime trilogie di Timothy Zahn: Thrawn e Thrawn Ascendancy).

Per questo, quando scopre che Ahsoka Tano è stata la sua padawan, capisce che non si può scherzare con la Jedi e che deve necessariamente applicare le conoscenze sul suo maestro e acquisirne di nuove su di lei. Thrawn è sempre dieci passi avanti al proprio avversario e per questo è un nemico formidabile, difficile da sopraffare anche con una buona dose di imprevedibilità.

Nomi importanti

La settima puntata contiene molti riferimenti a vari personaggi che però non sono (ancora?) comparsi. Il cameo di C-3PO commuove, non tanto per la comparsata, ma per la triste implicazione che il fare le veci di Leia comporta. L’amicizia fra Hera Syndulla e la senatrice risale addirittura ai tempi della nascita dell’Alleanza Ribelle, quando la principessa di Alderaan aveva appena 15 anni e trafficava già navi rubate.

Anakin compare di nuovo con la veste da generale della serie animata (e Hayden Christensen sembra recitare in modo più vicino alle movenze della controparte animata e al modo di parlare di Matt Lanter) e cita alcuni nemici da loro affrontati: il conte Dooku, il generale Grievous e Asajj Ventress.

Quest’ultima è particolarmente importante, perché seppur mai comparsa in live action, si tratta di una Sorella della Notte, affidata proprio a Dooku per diventare la sua apprendista segreta. Viene poi abbandonata quando Palpatine inizia a temere che il suo apprendista si stia preparando a rovesciarlo e lei… non la prende benissimo.

Diventa una cacciatrice di taglie, ma non prima di aver attentato un paio di volte alla vita del conte, concludendo la sua storia come quasi-alleata di Ahsoka poco prima del suo abbandono dell’ordine Jedi e concludendo la sua storia nel romanzo L’Apprendista del Lato Oscuro. Chissà che la sua capacità di utilizzare la Forza e la magia delle streghe non si riveli utile a Lady Tano nella sua lotta contro le forze di Thrawn.

Gli abitanti di Peridea

Dopo più di 5 lunghi anni, la ricerca di Sabine giunge al termine: finalmente ritroviamo Ezra ed è un’esperienza surreale. Eman Esfandi è perfetto nei panni del ragazzo di Lothal e il suo aspetto ricorda quello del padre di Ezra, che vediamo in alcune foto e visioni durante Rebels. Qui Sabine gli fa un veloce recap delle puntate precedenti: l’Impero è stato sconfitto su Endor (la battaglia finale sarebbe su Jakku, ma Endor è il simbolo della sconfitta dell’impero), mentre Zeb addestra le reclute, probabilmente alla base Adelphi, insieme a Carson Teva, mentre Hera guida una flotta della Repubblica.

Baylan ci insegna che Ezra è un Jedi Bokken (la bokken è la spada di legno da allenamento giapponese) e quest’ultimo sembra del tutto ignaro del potere che il Jedi oscuro percepisce. Un potere inimmaginabile sembra nascondersi su Peridea. Che sia lo stesso potere che Palpatine percepisce nella trilogia di libri di Aftermath? Un’entità così potente che addirittura il temibile Imperatore ha ritenuto saggio lasciare in pace?

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