Recensione
Pronti per un viaggio nella cronaca nera di Londra? Apriamo la scatola di Chronicles of Crime, installiamo l’App omonima e via a diventare tutti novelli Sherlock Holmes grazie a Lucky Duck Games.
Meccaniche di gioco
Chronicles of Crime è un collaborativo puro in cui sfideremo tutti insieme una serie di intricati casi investigativi in qualità di detective di New Scotland Yard.
Il gioco si svolge grazie alla perfetta integrazione tra piano di gioco e app da scaricare e installare. Sarà infatti grazie a quest’ultima che potremo avanzare nella nostra indagine. Ma andiamo con ordine.
In realtà le meccaniche sono davvero molto semplici e a portata di tutti: una volta dispiegato il tabellone e avviata l’applicazione, potremo scegliere quale tipo di indagine affrontare, scegliendo tra rapimento, furto e omicidio. A quel punto sarà l’app stessa a dirci in quali luoghi si svolgerà l’indagine e quali persone sono coinvolte, estraendo dai relativi mazzi tanto i sospettati quanto gli indizi.
Una volta interrogati i sospettati, rivolte le domande ai tecnici della scientifica, e raccolte le prove che riteniamo sufficienti, potremo tornare alla base e fare rapporto.
In caso di dubbi è sempre possibile rivisitare i luoghi in cui siamo già stati, facendo però avanzare le lancette del tempo, con una logica che mi ha ricordato T.I.M.E Stories.
L’app, come può apparire evidente, è il fulcro attorno a cui ruota tutto il gameplay che per certi versi si avvicina molto più ad un videogame che non a un gioco da tavolo. Rispetto ad altri titoli, infatti, l’app non è un mero supporto tecnico (light come in Pakal o importante come ne Le case della follia 2ed o Il Signore degli Anelli: Viaggi nella Terra di Mezzo) ma il vero motore di gioco senza il quale non si può procedere.
Questo non vuol dire che sia un male, anzi: grazie agli aggiornamenti (o a piccoli acquisti inApp) il gioco è pressoché infinito con sempre nuove indagini tra cui scegliere che si appoggiano al ricchissimo contenuto di materiali originali della scatola.
Essendo un collaborativo puro questo offre il fianco all’annoso dilemma di dell’alpha player: chi tiene il cellulare in mano finirà certamente per guidare il gioco, con gli altri a fare mere comparse. Per ovviare a questa deriva, il mio suggerimento è di giocarlo in pochi (scala fino a 4) o addirittura in solitario. Tuttavia è anche possibile scegliere di passarsi il cellulare, così da lasciare che tutti guidino un po’ per volta.
Materiali
Dal punto di vista del materiale tangibile, la scatola è molto bella ed elegante: contiene schede illustrate per identificare le aree di Londra e un ricco mazzo di carte sufficientemente robuste per i continui riusi.
Anche l’app è fatta piuttosto bene, e riceve continuamente aggiornamenti. Come detto dà poi la possibilità di acquistare nuovi casi, rendendo il gioco praticamente infinito. Non solo: una volta sottomessa la nostra conclusione possiamo decidere se farci dare il feedback conclusivo e chiudere la partita o ricominciare il caso con la conoscenza acquisita, così da ottenere un punteggio migliore.
Conclusioni
Essendo cresciuto a pane a Poirot, non potevo che apprezzare un titolo come Chronicles of Crime in cui la deduzione è l’elemento centrale per la risoluzione: non basta raccogliere indizi e buttare soluzioni casuali, non siamo più nella Londra vittoriana di Sherlock ma abbiamo a che fare con raccolta di tracce biologiche, scientifica da interpellare e il buon vecchio intuito che ci faccia tornare nei luoghi giusti all’ora giusta (a mio avviso grande intuizione dell’app).
Se amate i gialli deduttivi alla Agatha Christie, se amate gli scorci fuligginosi di Londra, se siete appassionati di Crime, questo è il gioco che fa per voi.
Nerdando in breve
Chronicles of Crime ci porta a vivere scottanti casi di Scotland Yard.
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