i miei ricordi
Natale 2010: ormai da diversi anni il film Disney di Natale non c’era più, non era più l’evento che quando ero piccola aspettavo con ansia ogni anno, preannunciato da un battage pubblicitario enorme e di solito da un ambitissimo album di figurine Panini dedicato. Quando ho visto che invece quell’anno ci sarebbe stato Rapunzel, un film Disney che sembrava, dalle pubblicità, vagamente somigliante a quelli che un tempo amavo, ispirato a una classica fiaba e con una vera principessa, ammetto di essere stata un po’ diffidente: non volevo che le mie speranze fossero di nuovo illuse dopo le delusioni dei film degli ultimi anni (includendo il precedente La principessa e il ranocchio), inoltre il fatto che Rapunzel fosse stato realizzato in animazione 3D non mi ispirava molto. Sono quindi andata al cinema dopo parecchie settimane dall’uscita, nell’ultimo cinema che ancora lo proiettava nella mia città, in una sala minuscola con lo schermo grande quanto la mia TV e sedie pieghevoli al posto delle classiche poltrone. In quella piccola sala buia è successo l’inaspettato: già dalle prime immagini, delle quali mi sono innamorata anche se erano digitali e non classicamente disegnate e piatte, mi sono sentita tornare bambina, come quando un classico Disney mi faceva sognare e innamorare. Da quel momento per fortuna, il “rinascimento moderno Disney” è cominciato e anche grazie alle nuove tecniche di animazione negli ultimi 13 anni ci ha regalato capolavori proprio come Rapunzel, che è diventato uno dei miei preferiti di sempre, soprattutto per il tono scanzonato e divertente oltre che per il ritorno delle canzoni di alto livello (e, lo ammetto, anche della classica storia d’amore).
il classico del ritorno alle origini
Con Rapunzel, Disney torna alle origini scegliendo di raccontare una classica fiaba con protagonista una principessa, come non accadeva dagli anni ’90, direi dal 1995 con Pocahontas (no, Mulan non è una principessa, e non lo sono nemmeno Megara e Esmeralda, mettetevi l’anima in pace). Sì, lo so, anche l’anno prima era stata portata al cinema un’altra fiaba classica, ma dimentichiamocela per un attimo (o anche per un po’ più di tempo, perché no). La fiaba ispiratrice è Raperonzolo, che ovviamente come tutte le antiche fiabe che si rispettino (pensiamo ad esempio a Cenerentola) contiene un bel po’ di drammi e violenza, completamente eliminati dalla Disney. Il raperonzolo è un fiore selvatico che può essere mangiato crudo in insalata, e nella fiaba è proprio ciò che la madre di Raperonzolo ama mangiare mentre è incinta della sua bambina: ecco perché deciderà quindi di chiamarla così! Nel film tutto ciò è stato eliminato, c’è invece un fiore magico (che non somiglia per niente ai raperonzoli) che salva la vita della madre mentre è incinta e conferisce alla bambina ancora non nata i poteri magici del film. Anche la trama generale è molto diversa: Raperonzolo non è figlia di reali ma di due persone comuni che si sono rivolte a una maga (Gothel) perché non riuscivano ad avere figli, hanno poi rubato i famosi raperonzoli dal giardino della maga facendola infuriare (prima regola per sopravvivere nelle fiabe: mai rubare fiori) finendo per dover cedere in cambio la loro stessa figlia. La bambina quindi cresce rinchiusa in una torre nel bosco alla quale si accede solo arrampicandosi sui suoi lunghi capelli (questa è l’unica parte rimasta uguale nel film); una volta cresciuta, Raperonzolo viene notata da un re che ovviamente si innamora subito di lei e la vuole sposare, quindi insieme pianificano la fuga che però viene scoperta: per punizione la ragazza viene rasata e abbandonata nel deserto, mentre il re per disperazione si getta dalla torre (spoiler: non muore ma viene accecato dai rovi sottostanti). Dopo anni di tristezza e vagabondaggi, il re e Raperonzolo si ritrovano, lei con le sue magiche lacrime gli restituisce la vista e vivono per sempre felici e contenti insieme ai 2 figli che intanto “chissà come ” sono arrivati… Indovinate quale parte la Disney ha deciso di non includere!
Curiosità
Le voci originali dei protagonisti Rapunzel e Flynn Ryders sono di Mandy Moore e del bravissimo Zachary Levi (scusate ho un debole per lui) che hanno sia recitato che cantato. Indimenticabile inoltre Donna Murphy nel ruolo della cattivona madre Gothel.
Il titolo originale del film è “Tangled” che significa “aggrovigliato”, “intrecciato”: è un titolo divertente che già fa intuire il tono moderno e divertente che avrà il film! Prima di arrivare però alla scelta di questo titolo ne erano stati proposti altri, come il semplice “Rapunzel” e “Rapunzel Unbraided“, ma poi per evitare di enfatizzare troppo il richiamo ad una principessa dato lo scarso successo del film dell’anno precedente (La Principessa e il Ranocchio) e per dare l’idea che anche il protagonista maschile avesse un ruolo importante nella storia (è effettivamente la voce narrante) e cercare di attirare un pubblico che fosse il più ampio possibile, è stato scelto il neutro “Tangled” con una operazione di puro marketing.
In origine il film avrebbe dovuto essere disegnato come nella più classica delle tradizioni Disney, invece poi è stata scelta la CGI e secondo me è stata un’ottima scelta che ha rivitalizzato il genere non solo per i contenuti (qui abbiamo infatti una principessa d’azione invece che una in attesa di essere salvata dal solito principe) ma anche per l’aspetto grafico. Per gli sfondi, gli scenari e in generale lo stile grafico sono stati di ispirazione i dipinti a olio in stile Rococo, in particolare quelli dell’artista francese Jean-Honorè Fragonard.
Su Disney+ vi consiglio caldamente di andare a cercare il corto “Le incredibili nozze“: in pochi divertentissimi minuti scoprirete le avventure degli anelli nuziali di Rapunzel e Eugene nei minuti precedenti il fatidico sì!
C’è anche una serie animata (stavolta disegnata) dedicata a Rapunzel ma mi sono sempre rifiutata di guardarla perché inizia con un evento che cancella un po’ il finale del film e a me queste cose non piacciono, inoltre di solito le serie tratte dai classici sono sempre abbastanza bruttine (ricordo ad esempio Timon & Pumbaa o Aladdin) per cui ammetto di aver ceduto al pregiudizio.
Se fate particolare attenzione scorgerete la principessa Rapunzel in un altro famoso classico degli ultimi anni, cioè Frozen: verso l’inizio del film potete notarla mentre si avvia verso il castello di Anna e Elsa prima dell’incoronazione di Elsa.
La colonna sonora
A mio modestissimo parere le canzoni di Rapunzel sono tutte bellissime, a cominciare da “When will my life begin?” passando per “Mother knows best” e la divertentissima “I‘ve got a dream” per arrivare, infine, alla super romantica “I see the light” che si è meritata l’Oscar come Miglior Canzone Originale. Le musiche sono state scritte da Alan Menken, già autore delle colonne sonore di capolavori come La Sirenetta, La Bella e la Bestia, Aladdin e Pocahontas.
Il live action
Non è ancora uscito ed anzi è in pre-produzione, ma io non vedo l’ora di vederlo! Spero tanto che sarà fatto un buon lavoro di adattamento, e che sceglieranno Florence Pugh per interpretare Rapunzel, come si vocifera da qualche settimana. Se dovessimo scegliere per somiglianza fisica allora la parte dovrebbe andare a Amanda Seyfried che è anche una ottima cantante, ma purtroppo credo che non sarà scelta per via dell’età. Non sono molto convinta invece dell’idea di prendere Zachary Levi per Flynn, come lui stesso vorrebbe tanto: preferirei qualcuno di più giovane, e sarebbe invece bellissimo se lui e Mandy Moore interpretassero il re e la regina!
Come è invecchiato
Direi che Rapunzel è invecchiato benissimo, dopo più di 10 anni continuo a riguardarlo spesso quando ho voglia di romanticismo e allo stesso tempo di divertimento. La grafica per ora regge il passare del tempo e le canzoni sono immortali, inoltre Rapunzel è meritevole di essere uno dei primi film Disney in cui la donna protagonista prende in mano la propria vita e il proprio destino invece di aspettare di essere salvata e magari anche sposata. Finalmente quindi un po’ di femminismo anche in Disney, dopo il mancato tentativo di Mulan (se volete sapere perché la penso cosi leggete qui!).
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