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Starfield: 5 motivi per cui sarà un successo

Se c’è una cosa che il recente Xbox Games Showcase e Starfield Direct (giugno 2023) ha saputo fare, è stato mettere (quasi) tutti d’accordo. Anche gli amici sonary sono rimasti colpiti dalla qualità dell’evento e non è stato raro leggere tra i social di utenti Playstation che stanno accarezzando l’idea di avvicinarsi al lato oscuro.
Ma voli pindarici a parte, annunci a sorpresa, conferme, inattesi ritorni (vero, Fable?) e date precise mancati (vero, vero, Hellblade 2?), il piatto forte della serata è stato sicuramente l’evento dedicato interamente a Starfield, nuova fiammante IP targata Bethesda.

Finalmente, dopo tanti anni di vecchie IP munte allo sfinimento, stiamo per assistere al lancio di qualcosa di nuovo e, apparentemente, capace di unire il meglio di tutti i franchise dedicati all’esplorazione spaziale visti finora: dal vecchio Frontier al recente No Man’s Sky e con un pizzico di Mass Effect.
Molte le cose dette, molte quelle mostrate.
Ecco quali sono i cinque motivi che, a mio avviso, decreteranno il successo totale di Starfield.

Personalizzazione

Da quanto abbiamo potuto vedere il livello di personalizzazione del nostro universo di gioco è semplicemente immenso. Possiamo plasmare non solo la nostra nave nei minimi dettagli, assemblandola nei contenuti e nelle forme, nella vernice dello scafo e persino nella tipologia di cibo che porteremo a bordo per noi e il nostro equipaggio. Con l’editor della nave, poi, avremo modo di cambiare non solo l’aspetto estetico ma anche quello funzionale, personalizzando i quartieri sia nello stile che nelle funzioni con moduli, componenti ed espositori per tutti i gusti.
Pensando al nostro alter ego, poi, le cose si fanno ancor più serie, con la possibilità di modificare, personalizzare, potenziare qualsiasi aspetto grazie anche all’introduzione dei “tratti” (un po’ alla D&D) che daranno sia vantaggi che svantaggi nelle nostre avventure.

Esplorazione spaziale

Diciamocelo: è un po’ il sogno di tutti. Che però può anche facilmente trasformarsi in un incubo (tipo Mass Effect: Andromeda). Tuttavia qui sembra promettere molto bene: abbiamo oltre 1000 pianeti da esplorare, tutto sta a capire se saranno teatro di missioncine un po’ ripetitive alla No Man’s Sky, che fermo restante la grandezza della sua ambizione, alla fine mi ha fatto scappare dopo poche ore di gioco; o se ci sarà la giusta profondità senza diventare un universo troppo vasto per essere gestito con efficienza.

Crew

Non si può esplorare da soli un universo così vasto. E infatti in Starfield avremo modo di portare a bordo numerosi compagni (non solo umani) con cui condividere l’esplorazione spaziale di cui sopra, sia durante lo svolgimento di quest (principali o secondarie) sia per la gestione della nave e degli avanmposti. Dal menù di gestione dell’equipaggio abbiamo potuto apprezzare quanto vasta sia la possibilità di scegliere la persona giusta per il compito giusto, così da essere sempre pronti ad ogni evenienza.
E sì: ci sarà anche la romance.

Galassia

Pianeti e lune visitabili, animali e persone che li abitano, superficie e atmosfera che cambia in base a pianeta e tipologia di stella associata. Insomma: se questo non è la massima realizzazione per qualsiasi trekker, io non so proprio cosa poter desiderare di più.
Da quel che abbiamo potuto vedere abbiamo a disposizione mondi su mondi, città ed edifici: partiamo dal quartiere dove muoveremo i primi passi, fino a scegliere verso quale sistema solare dirigere la nave per raccogliere risorse, scoprire insediamenti umani, affrontare nemici.
Ma la cosa che più mi ha entusiasmato è che gli sviluppatori hanno messo in campo una vera e propria wildlife aliena, mondo per mondo: niente mostri alieni, ma animali e piante che conducono il loro ciclo di vita esattamente come accade sul nostro pianeta.

Stile di gioco

In perfetto stile Bethesda possiamo andare ad approcciare il gameplay come piace a noi: personalmente sono un amante dello stealth alla Dishonored e Dishonored 2, con approcci lenti e ragionati. Ma c’è pane per i denti anche per gli amanti degli assalti frontali, grazie ad un gunplay completamente rivisto e riprogettato, e persino per un approccio diplomatico puntando tutto sulle soft skill che apriranno linee di dialogo e opzioni non violente come abbiamo avuto modo di apprezzare in titoli come Fallout 4 e The Outer Worlds.

Bonus

Avevo detto cinque, ma c’è un extra che mi ha fatto letteralmente impazzire.
Piccola premessa: apprezzo moltissimo quei giochi che per mantenere intatta la sospensione dell’incredulità rinunciano a mostrare l’hud di gioco o trovano un modo per fonderlo nel gameplay. Il pipboy di Fallout è forse uno degli esempi più eclatanti.
Qui abbiamo niente meno che uno smartwatch attraverso il quale controlleremo tutto: il Constellation Explorer Watch.
La cosa migliore? Lo hanno realizzato davvero. E hanno realizzato anche un controller e una cuffia dedicata al mondo Starfield.

Insomma, io non più nella pelle e raramente ho avuto così tanta fretta che l’estate passasse per far spazio ad un autunno dove certamente mi chiuderò in casa e aprirò alla galassia intera.
E voi? Che ne pensate? Fatecelo sapere venendoci a trovare sui nostri canali social: Telegram, Discord e naturalmente Twitch!

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