Recensione
Sapete cos’hanno in comune le gare automobilistiche e quelle ciclistiche? Che mi fanno addormentare come un bimbo in fasce. Non c’è una sola volta in cui abbia provato a guardarne una in televisione e non sia sprofondato tra le braccia di Morfeo in tempo zero.
E allora sapete qual è l’altra cosa strana? Che mi sono innamorato al volto di Flamme Rouge, Gioco dell’Anno 2018 ideato da Asger Harding Granerud. Allo stesso modo, quando ho scoperto che stava per arrivare Heat, grazie ad Asmodee Italia, non ho potuto far altro che correre a provarlo, per scoprire se sarebbe stato capace di emozionarmi allo stesso modo.
Spoiler: è stato così.
Meccaniche di gioco
Heat è un gioco di corse automobilistiche ambientato negli anni sessanta, quando ogni curva era una gara di nervi, freddezza, grinta e (talvolta) una buona dose di fortuna.
La meccanica di base si appoggia al consolidato sistema di deck building, in cui faremo il possibile per preparare un mazzo con i giusti valori per affrontare curve, chicane e rettilinei.
Le regole base sono molto semplici e si acquisiscono in un attimo (solo sette pagine): il primo passo è quello di scegliere la “marcia” che corrisponde al numero di carte che dovremo giocare, quindi scegliere e posare davanti a noi le carte prelevate da una mano di sette, estratte dal proprio mazzo.
Questa operazione viene eseguita da tutti i giocatori insieme, quindi si passa al primo (il più avanti nel tracciato) e si iniziano a risolvere i diversi eventi. Dopo aver spostato l’auto in avanti di tante caselle quanti sono i valori riportati sulle carte, si passa alla serie successiva di azioni (non tutte obbligatorie).
Sfruttando le carte “Heat” possiamo dare una sgasata e estrarre a caso carte dal mazzo per fare un balzo in avanti: una vera roulette russa perché le curve della pista hanno una velocità massima superata la quale rischieremo di sbandare pericolosamente. Per controllare il nostro bolide occorre pagare tante carte “Heat” quanta è la differenza, e nel caso non ne avessimo abbastanza saremo costretti a tornare a prima della curva, scalando brutalmente in prima.
Nel caso in cui ci trovassimo accanto o immediatamente dietro un’altra auto, potremmo sfruttare la “scia”, facendo un balzo avanti di due caselle. Anche in questo caso nel caso ci trovassimo a finire in una curva dovremo assicurarci di non aver sbandato.
Gli ultimi della fila possono inoltre contare su una componente “adrenalina” con cui guadagnare una casella extra e di “raffreddare” il motore.
Il raffreddamento è proprio la meccanica più importante e delicata: è l’unico modo di poter recuperare carte “Heat” spostandole dalla nostra mano all’area motore della plancia, così da renderle nuovamente disponibili per essere giocate. È possibile raffreddare anche usando marce basse (prima e seconda, su quattro disponibili), quindi riducendo la velocità di avanzamento, cosa che va comunque fatta per affrontare le curve più difficili.
Com’è facile capire quindi non si tratta solo di estrarre carte a caso e sperare nel meglio, ma anche e soprattutto valutare strategicamente quando e come usare suddette carte, senza mai perdere di vista gli avversarsi, per sfruttare magari la scia e superare una curva senza dover pagare troppo in velocità.
Heat prevede sia una modalità base, con tutte le regole, che una avanzata le cui regole aggiuntive sono presenti in un secondo manuale e che danno una profondità incredibile al gioco. Modalità che vi consiglio di sperimentare dopo qualche partita.
In queste modalità avanzate abbiamo la possibilità di giocare contro le “leggende”: un’IA davvero ben fatta sia come resa che come facilità d’uso, in cui affronteremo “bot” che ci daranno filo da torcere. Ma non solo: usando la modalità “garage” avremo modo di modificare la nostra auto, così da renderla diversa rispetto a quella degli avversari per approcciare il gioco in modo asimmetrico. Molto interessante anche la modalità “sponsor” in cui avremo accesso a bonus aggiuntivi nel caso in cui compissimo azioni speciali, come doppi sorpassi o curve a velocità “smodata”.
Infine non manca una modalità Clima e Condizione di Strada, a mio avviso da introdurre dopo diverse partite sul medesimo tracciato, in cui il percorso modificherà il proprio livello di difficoltà, così da dare maggior variazione ai circuiti.
Da rimarcare che nella scatola troviamo quattro tracciati che possono essere affrontati individualmente oppure in modalità campionato, uno dopo l’altro, per una sfida ancor più appassionata e lunga nel tempo.
Materiali
Potrei spendere ore a parlare della bellezza delle illustrazioni, che richiamano perfettamente alla memoria le sensazioni delle corse storiche. Ma è tutto l’impianto scenico che merita plauso, dalle carte (mi raccomando, bustine protettive!) ai tracciati, alle macchinine da far sfrecciare sul percorso.
Non smetterò mai di applaudire chi inserisce un’organizer pensato a tutto tondo: Heat è proprio uno di questi casi, in cui c’è spazio per le carte imbustate, sagomature perfette per plance e tabelloni e spazio per due auto aggiuntive che verosimilmente saranno oggetto di future espansioni.
In un primo momento ero rimasto deluso dalla mancata modularità dei percorsi, caratteristica che mi aveva fatto impazzire di Flamme Rouge, tuttavia devo ammettere che le varianti del regolamento avanzato non mi hanno fatto sentire la mancanza dei moduli ad incastro.
Dopotutto sono ben quattro i tracciati a disposizione, e con l’uso delle varianti del clima e condizioni di strada, è come averne ancora di più.
In conclusione, nella scatola troviamo:
- 2 regolamenti
- 2 tabelloni a due facce
- 6 plance giocatore
- 72 carte base (12 per giocatore)
- 18 carte miglioria di partenza (3 per giocatore)
- 37 carte stress
- 48 carte Heat
- 6 pedine Leva del cambio
- 6 automobili da corsa
- 34 carte miglioria regolare (modalità Garage)
- 62 carte miglioria avanzata (modalità Garage)
- 1 plancia Leggenda
- 10 carte Leggende
- 6 tessere Clima (modalità Clima e Condizione di Strada)
- 12 segnalini Condizione di Strada (modalità Clima e Condizione di Strada)
- 1 plancia Campionato (modalità Campionato)
- 2 pedine Curve della Stampa (modalità Campionato)
- 10 carte evento (modalità Campionato)
- 4 carte circuito (modalità Campionato)
- 35 carte Sponsor (modalità Campionato)
- 1 blocchetto segnapunti (modalità Campionato)
Conclusioni
Heat è un gioco davvero molto divertente, rapido e veloce. L’ho giocato con amici coetanei e con mia figlia di 10 anni e ci siamo sempre divertiti tutti: non ha l’effetto paralisi da scelta perché la fase di selezione avviene in contemporanea e una volta acquisita dimestichezza con gli step del round, le gare vanno via rapide e veloci.
Come dovrebbe essere, dopotutto, su un circuito di auto da corsa.
I giochi in cui mi scopro, appena messa via la scatola, di non vedere l’ora di riaprirla si contano sulle dita di una mano (fatemi sapere se volete conoscere la mia top 5) e questo ci entra di diritto.
Non posso che dirmi davvero contento del lavoro fatto da Days of Wonder, che dopo aver sfruttato all’inverosimile il brand Ticket to Ride, è finalmente tornata con una grande produzione originale.
Heat si presta per essere giocato sia da gamer casual (col regolamento base) che da quelli hardcore. Conosco davvero pochi giochi capaci di essere ugualmente divertenti in entrambe le modalità.
Nerdando in breve
Heat ci riporta alle emozioni delle gare automobilistiche degli anni ’60
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