Giochi da tavolo

Zombicide: Undead or Alive – Apocalisse zombie in salsa western

Recensione

Non ve lo nascondo: da estimatore tanto della saga Zombicide quanto dei vecchi western alla John Ford, quando ho scoperto che si stava preparando una nuova edizione del celebre GdT in salsa Far West, non ho potuto trattenere l’hype.
In poche parole: non vedo l’ora di scoprire come le ormai collaudate meccaniche del titolo sarebbero state declinate in questa ambientazione, dopo l’ottimo lavoro Sci-Fi fatto con Invider e Dark Side.

Meccaniche

Meccanica che vince non si cambia, si aggiorna, si arricchisce e si declina. Zombicide ce lo ha insegnato molto bene e la ricca scatola di Undead or Alive non ci lascerà certo a bocca asciutta. Partiamo quindi dalle novità più succulente, poiché, come detto, le dinamiche del gioco base restano le stesse e potete trovare ampi dettagli nei precedenti articoli.

Impossibile non notare tre tessere di forma nettamente diversa dalle altre: siamo abituati alla modularità della mappa, ma qui si fa un bel salto avanti. Una rapida occhiata ed ecco quindi venir fuori un mitico treno a vapore. Avete presente quello di Ritorno al Futuro? Quello che farà un bel botto, peccato che nessuno lo vedrà? Ecco: stessa cosa ma con in più l’orda di zombie che verrà ovviamente spazzata via dal suo incedere.
STUPENDO.

Le novità dell’area di gioco non finiscono qui: nelle tessere infatti, troviamo la possibilità di appostarsi in alto (proprio come in migliaia di film western) per cecchinare in tutta sicurezza i mostri che passeggiano sotto gli edifici. Naturalmente non è tutto oro quel che luccica: gli spari fanno rumore e i rumori attirano gli zombi. E i balconi hanno una sola via di accesso: per cui i sopravvissuti che percorreranno questa via, dovranno stare ben attenti a non farsi chiudere in trappola senza via d’uscita.

Ma la novità più ricca è certamente quella relativa ai sopravvissuti. Già nelle due versioni Sci-Fi avevamo imparato che non tutti gli umani sono uguali tra loro e che le specifiche competenze possono fare la differenza negli equilibri di gioco.
Qui abbiamo: i pistoleri, classici cowboy dal grilletto facile; i fedeli, armati di acquasanta e capaci di bonificare le zone di generazione degli zombi; i townfolk (cittadini) che con la loro competenza sul territorio saranno degli ottimi trovarobe, inoltre conoscono a tal punto l’area da poter ignorare i limiti della linea visiva; e i brawlers (combattenti) che, come dice il nome, amano menare le mani: bruti violenti che adorano trovarsi nel vivo dell’azione.

Insomma: ce n’è per tutti i gusti, ma ovviamente solo i gruppi ben affiatati ed eterogenei saranno quelli che riusciranno a sopravvivere nei numerosi scenari proposti dal manuale.

A proposito delle aree di generazione, anche qui abbiamo una novità. In ogni edificio troveremo un bel mucchio di cadaveri accatastati. Quando uno degli eroi farà il suo ingresso, dovremo attivare una zona di generazione collocata sulla pila di corpi, che continuerà a vomitare uno zombi dopo l’altro finché non verranno bonificate dall’azione speciale “vade retro” dei fedeli, come detto prima.

Materiali

Anche sul fronte della componentistica siamo stati abituato davvero bene: non solo per quanto riguarda le miniature, ma di edizione in edizione tutti i componenti sono stati oggetto di adeguato e accorto restyling.
A partire dalle schede dei personaggi, che qui fanno davvero un’ottima figura richiamando un design spiccatamente western e in cui trovano comodamente spazio le carte e i segnalini (a forma di dinamite) con cui indicare i diversi punteggi del giocatore.

Fronte miniature: da notare sicuramente l’abominio, da sempre punta di eccellenza nel panorama dei pupazzi da spostare sul piano di gioco, ma anche le molte miniature dei sopravvissuti, ben 14 in questa edizione, ognuna ricca di dettagli che la caratterizzano e facilmente riconoscibile dalle altre.

Nulla da dire per quanto riguarda la mappa: le tessere sono illustrate in modo magistrale da Giorgia Lanza e Édouard Guiton e regalano un senso di immersività totale nel mondo di gioco, con la solita capacità modulistica che consente di creare aree di gioco nuove ad ogni partita.

Nella scatola troviamo quindi:

  • 14 Sopravvissuti
  • 40 Deambulanti
  • 16 Bruti
  • 16 Corridori
  • 1 Abominio
  • 1 Mitragliatrice Gatling
  • 6 Basi Colorate dei Sopravvissuti
  • 6 Plance dei Sopravvissuti
  • 14 Schede Identità dei Sopravvissuti
  • 120 Mini-Carte
  • 82 Carte Equipaggiamento
  • 37 Carte Zombie
  • 1 Carta Abominio
  • 12 Tessere di Gioco (a due facce)
  • 6 Dadi
  • 48 Segnapunti
  • 29 Segnalini
  • 1 Regolamento

Conclusioni

Zombicide: Undead or Alive mi ha convinto, ma sapevo di andare sul sicuro. La capacità di creare nuove ambientazioni e adattare il regolamento è da sempre un marchio di fabbrica, che rende questo titolo adatto sia ai fan di lunga data, sia a quelli che si avvicinano per la prima volta al titolo, magari attratti dall’ambientazione.

Nerdando in breve

Zombicide: Undead or Alive è il nuovo capitolo Zombicide ambientato nel Far West.

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