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The Last of Us – Quando i videogiochi sul piccolo schermo promettono più che bene

The Last of Us

Recensione

Era probabilmente il prodotto televisivo più atteso dell’anno e finalmente è arrivato il momento di scoprirlo. The Last of Us, serie HBO basata sull’omonimo videogioco Naughty Dog ha debuttato negli Stati Uniti il 15 gennaio 2023.
In Italia è stato possibile guardare il primo episodio su Sky Atlantic in lingua originale il giorno seguente, mentre dal 23 gennaio avverrà il debutto in lingua italiana.

Premetto che non ho mai giocato il videogame, anche se lo conosco abbastanza perché ai tempi l’ho guardato in stile film, mentre altri lo giocavano: l’ho amato e ne ho colto la profondità ma, non avendolo vissuto in prima persona, non sapevo bene cosa aspettarmi dalla trasposizione televisiva. Sicuramente ne ero incuriosita, soprattutto considerando le aspettative enormi con cui si sarebbe dovuta inevitabilmente confrontare.

Ebbene, dopo aver guardato la prima puntata mi sento di dire che, in questo caso, sembra proprio che ci troviamo davanti ad un grande prodotto, che rispecchia l’originale, strizza l’occhio all’appassionato ma è in grado di adattarsi al medium d’arrivo, rispettandolo e sfruttandone l’enorme potenziale. I videogiochi su schermo non funzionano? Affatto e The Last of Us ce lo dimostra già dal pilot.

Trama

Improvvisamente gli Stati Uniti vengono sconvolti da una sconosciuta epidemia, che sembra diffondersi a partire da un fungo. Mentre il Paese precipita nel caos, Joel, suo fratello Tommy e sua figlia Sarah tentano la fuga. Il progetto però non va come speravano.
Vent’anni dopo seguiamo Joel nel nuovo mondo che si è delineato: una rigida gerarchia militare gestisce con pugno duro i superstiti mentre un manipolo di ribelle cerca di ristabilire la libertà. Al di fuori dei confini cittadini, caos e non morti assetati di sangue.
Ormai completamente disincantato, Joel accetta l’incarico di contrabbandare una ragazzina al di fuori della zona di quarantena.

Stile

Lo dico subito, il primo episodio di The Last of Us mi ha conquistata. Le atmosfere sono costruite alla perfezione per immergerci nella storia ed empatizzare con i personaggi, anche grazie al momento scelto per entrare nella storia. Il prologo è costruito alla perfezione e genera nello spettatore un senso di inquietudine crescente – personalmente, certi tipi di situazione mi hanno sempre messo ansia ma, dopo la pandemia, quando sono ben costruite come in questo caso ci riescono ancora di più -.

Non ci sono sbavature nel primo episodio di The Last of Us e l’ora e venti di girato scorre via che è un piacere, catturandoci inesorabilmente in un mondo che, ne sono sicura, ci colpirà duro e forte negli episodi a venire. Joel è il fulcro dell’episodio: ne conosciamo i trascorsi e le motivazioni e siamo messi subito in grado di comprenderne il modo di pensare ed empatizzare con lui. Ellie per ora è solo accennata e va bene così: avremo modo di approfondirla nel proseguire della storia ma, già dai pochi minuti in cui è apparsa, ha dato un assaggio della pasta di cui è fatta.

Cast

La notizia della scelta di Bella Ramsey per interpretare Ellie è stata accolta da parecchie critiche perché secondo alcuni l’attrice non sarebbe molto somigliante al personaggio. Sinceramente do pochissimo peso alla mera somiglianza fisica: Bella Ramsey ha già dato prova di essere un’attrice che avrà molto da dire negli anni a venire e, da quanto ho potuto vedere finora in The Last of Us, ha saputo cogliere in pieno lo spirito di Ellie e rappresentarlo al meglio. Sono convinta che saprà regalarci una performance incredibile.

Il vero e proprio protagonista, almeno in questo primo episodio, è senza dubbio Joel: a prestargli movenze, anima e volto è Pedro Pascal, che vive senza dubbio un momento d’oro ad Hollywood. Sarò di parte, ma lui mi piace qualunque cosa faccia e sono sicura che saprà rivelarsi una scelta più che azzeccata.

Ho apprezzato la cura applicata al casting, che finora ha mostrato interpreti perfetti per ogni personaggio apparso su schermo. È stato un piacere ritrovare l’Anna Torv di Fringe e Mindhunter nel ruolo di Tess, così come mi è piaciuta molto la scelta di inserire un mini-prologo esplicativo all’inizio, interpretato dal John Hannah de La Mummia e Quattro matrimoni e un funerale, girato alla perfezione e in grado di creare il giusto grado di inquietudine nello spettatore.

Concludendo

Il primo episodio di The Last of Us fa centro su tutta la linea. L’operazione era scivolosa e le aspettative erano alte ma HBO sembra davvero aver intrapreso la strada giusta. Il pilot scorre alla perfezione, emoziona e incuriosisce con una cornice produttiva curata nei minimi particolari e una confezione da grande schermo.
Insomma: se questa è la copertina, non vedo davvero l’ora di sfogliare l’intero libro!

Nerdando in breve

The Last of Us apre le danze in grande stile e realizza un prodotto rispettoso dell’originale e allo stesso tempo in grado di adattarsi al nuovo medium.

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