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Ghostbusters: Spirits Unleashed – Chi chiamerai?

Recensione

Vuoi che un vecchio nerd come me, ormai più vicino ai 50 che non ai 40, non si emozioni se sente parlare dei Ghostbusters? Se avete letto la mia recensione anteprima di Ghostbusters: Legacy vi sarete fatti un’idea di cosa questo franchise significhi per me.

Ricordo ancora con emozione quando giocai, sul mio vecchissimo ZX Spectrum, al videogioco degli acchiappafantasmi, e di come mi emozionai nello stesso modo con ogni altra riproduzione videoludica del mio quartetto preferito.
Insomma: avrete capito che mi sono fiondato su questo Ghostbusters: Spirits Unleashed non appena ne ho avuto l’occasione. Questo nonostante la tipologia non sia esattamente la mia preferita.

Trama

La componente narrativa non fa spesso capolino nei multiplayer puri, ma in un titolo su licenza Ghostbusters non poteva certo mancare.
Si parte dalla scena finale del film Legacy, in cui Winston riporta a casa la mitica Ecto-1, il resto è l’esplosione di nuove squadre di acchiappafantasmi (noi) che devono imparare tutto sul mondo spiritico e sull’universo narrativo dei celebri Acchiappafantasmi.

Vedremo a breve come i componenti del franchise sono entrati a far parte del gameplay, ma per ora posso anticipare che è stato emozionante seguire le cutscene con location e personaggi iconici. Anche le new entry sono molto interessanti: sarebbe bello se non restassero relegate al gioco ma venissero portate avanti nel prosieguo della serie.

Gameplay

Di cosa si tratta? Abbiamo già avuto assaggi del genere con Resident Evil Resistance (bundle con Resident Evil 3) e con Evil dead: the game: un asimmetrico 4 vs 1 in cui la componente multiplayer è decisamente tutto.
Da un lato abbiamo i celebri 4 ghostbusters e dall’altro, ovviamente, lo spettro di turno che cercherà di infestare un qualche luogo.

Spiriti, spiritelli o Fantasmi?
Ebbene: lo confesso. Non mi aspettavo moltissimo, perché ho sempre considerato questo genere di gioco troppo tecnico e con una barriera all’ingresso per neofiti troppo punitiva. Nelle mie esperienze precedenti ho sempre sperimentato sessioni di gioco frustranti, in cui il villain sembrava sempre un passo avanti e troppo forte oppure in cui la squadra di sopravvissuti era così ben affiatata da rendermi impossibile vincere la partita.

Beh, in Ghostbusters: Spirits Unleashed mi sono dovuto immediatamente ricredere.
Partiamo dalla scelta più facile: giocare come “buster”. Interpretiamo un nuovo volto che affiancherà i celebri Ray Stantz e Winston Zeddemore, che saranno anche nostri mentori. L’hub di gioco è ovviamente la celebre caserma dei pompieri, in cui potremo ripercorrere i nostri successi, guardare in TV il gustoso cartone animato che si sblocca procedendo con la storia, e avviare le missioni rispondendo al telefono.

Dalla nostra base possiamo seguire l’avanzamento del personaggio, modificando la parte cosmetica e potenziando l’equipaggiamento. Oppure potremo spostarci nell’occultoteca di Ray, in cui esplorare il mondo degli spiriti e modificare il nostro fantasma preferito oppure sfogliare i collezionabili sbloccati man mano.

Nella caserma fa la sua comparsa anche il centro di stoccaggio in cui possiamo svuotare le trappole: un’operazione assolutamente inutile ai fini del gameplay, ma davvero molto soddisfacente.

Nelle partite in cui invece vestiamo i panni dello spettro possiamo contare su numerose opzioni di “infestazione”: come far galleggiare e muovere gli oggetti, possedere persone e ovviamente ricoprirli di zacchera, vomitando calda melma su di loro. Come fantasmi avremo a disposizione tre reliquie nascoste sulla mappa che gli Acchiappafantasmi devono cercare e distruggere così da ridurre il livello di stress dei PNG ed impedire il nostro respawn.

Come umani, invece, l’approccio vincente è quello di lavorare di squadra, per essere più efficienti e ridurre il rischio di essere incapacitati dalla melma del fantasma.

Infine: grandissima parte è dedicata al potenziamento del nostro personaggio, che sia umano o fantasma. Si parte ovviamente con abilità ridotte, ma man mano che si progredisce e si accumula esperienza, si possono migliorare le performance dei nostri attrezzi, riducendo i tempi di cooldown, o aumentando i poteri del fantasma.

Comparto tecnico

Da un titolo del genere non si chiede di spingere troppo sul punto di vista della grafica: molto meglio concentrarsi sulla solidità delle connessioni tra client (cross platform disponibile) e su un sistema di controlli facilmente acquisibile, non banale e non frustrante (hai detto nulla).

Partiamo col dire che possiamo vivere questa esperienza anche totalmente singleplayer, facendoci affiancare da bot. Normalmente le IA sono abbastanza carenti in questo genere di giochi, mentre in Ghostbusters: Spirits Unleashed sono rimasto davvero molto sorpreso da un’intelligenza artificiale che mi ha davvero aiutato nell’affrontare i fantasmi.

Un po’ meno soddisfacente invece quando è il fantasma ad essere gestito dal bot, che risulta ovviamente poco “strategico”: un giocatore umano, soprattutto se esperto, è in grado di dare del gran filo da torcere ai cacciatori. Infestare, terrorizzare, spostare le brecce (reliquie), scatenare i minion e così via, se fatto in modo intelligente può rendere il lavoro degli Acchiappafantasmi davvero complesso.

A risultare un po’ carente sono le modalità di gioco: le mappe a disposizione, al momento, sono solo cinque per quanto ricche e dettagliate, e spesso le partite dopo un po’ tendono a ripetersi. Certo, c’è la progressione del personaggio, gli elementi cosmetici da sbloccare e le attrezzature da potenziare: un buon modo per tener incollati i giocatori al pad; tuttavia avrei preferito un po’ di varietà in più, anche se devo dire che apprezzo moltissimo che le partite si esauriscano in 10-15 minuti, cosa che consente di saltar dentro e fare un po’ di esperienza anche quando si ha poco tempo a disposizione.

Nel complesso ho trovato molto agevole imparare i comandi, come dicevo all’inizio la giocabilità è il punto focale di un titolo del genere, e non posso che reputarmi soddisfatto della curva di apprendimento, davvero agevole.
Ma dopotutto i ragazzi di IllFonic sono dei veterani del genere, avendo sviluppato titoli asimmetrici come Predator: Hunting Grounds e Friday the 13th: The Game, a cui possiamo aggiungere l’interessante Arcadegeddon.

Commento finale

Chiamalo Fato. Chiamala Fortuna. Io penso che le cose accadano per un motivo.
Non ci provo nemmeno a nascondere quanto la nostalgia scorra potente in me e che il motore alimentato ad anni ’80 macini con facilità distanze siderali nel mio personale universo nerd. Non sono il solo: ne abbiamo avuto prova con il recente film e sono certo che ne avremo prova anche qui.

Non nego quindi che buona parte del fascino di questo titolo sia legato a filo doppio con il franchise: per chi lo ama visceralmente, ritrovare vecchi amici, sperimentare in prima persona quelle suggestioni e quelle esperienze ha sicuramente un mordente che, senza, renderebbe il titolo molto meno interessante. Voglio dire: ci sono anche i suoni giusti! Dalla colonna sonora (anche in caserma) ai bip, alla sirena. Stupendo.

Il lavoro fatto sul materiale in licenza è stato eccezionale: dal collezionare spore, muffe e funghi al pilotare Slimer, ogni minimo dettaglio (e ce ne sono molti) grida al “guardami e amami”.
Da un punto di vista strettamente ludico, Ghostbusters: Spirits Unleashed va sicuramente giocato con una squadra di amici, con cui coordinare le strategie. Meglio se sono dei vecchi matusa anche loro: una volta asciugate le lacrime, daranno il massimo per catturare quell’essenza errante di quinta classe anche solo per poter gridare in cuffia “venimmo, vedemmo e senza indugio…”

Ghostbusters: Spirits Unleashed è disponibile per PC su Epic Store, PlayStation®5|4, Xbox One, Xbox Series X|S al prezzo di Euro 39,99 per la versione digitale e di Euro 69,99 per la Physical Collector’s.

Nerdando in breve

Ghostbusters: Spirits Unleashed è l’asimmetrico che ci porta nella fantasmagorica New York anni degli Acchiappafantasmi.

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