Il 23 novembre debutterà su Netflix Mercoledì, la serie nata dalla fantasia di Tim Burton, ispirata alla celebre figlia di Morticia e Gomez Addams. Per presentare la serie, durante Lucca Comics & Games 2022 è stato organizzato un panel in cui il regista ha chiacchierato con i fan accorsi nella suggestiva location del Teatro del Giglio.
Burton come Mercoledì
Cresciuto guardando la serie televisiva e i fumetti dedicati alla famiglia Addams, Mercoledì è sempre stato il personaggio preferito del regista. Fin dall’adolescenza ci si identificava per quel punto di vista in bianco e nero che li contraddistingue. Mercoledì, da sempre rappresentata come una bambina, necessitava che qualcuno la mostrasse durante la crescita, l’evoluzione, nel suo lato teen e nella risposta all’immissione scolastica e alla terapia. A pensarci è stato Tim Burton, il cui forte desiderio di vederne messo in scena l’aspetto umano e reale del personaggio, l’ha spinto a creare serie e progetto.
Entrambi si sentono reietti fra i reietti: Mercoledì frequenta la Nevermore Academy, una scuola per persona con difficoltà di diversi tipi. Burton dice di aver passato la vita sentendosi in maniera analoga, percependosi in difficoltà sia in famiglia, sia a scuola, sia con gli amici. Raccontarsi attraverso la serie è stato interessante, oltre che catartico.
Mercoledì: voce di una generazione
La maggior parte delle famiglie è fatta da componenti atipici, ed è da questa consapevolezza che ha deciso di creare un prodotto corale. La maggior parte dei bambini che conosce, si sente imbarazzata dai propri genitori: a maggior ragione lo è chi ha come madre un personaggio tanto peculiare quale Morticia Addams, che nella serie è interpretata da Catherine Zeta Jones. Facendo proprio questo punto di vista, Burton ha diretto la serie cercando di dare voce a una generazione di adolescenti.
Jenna Ortega, l’attrice che interpreta Mercoledì, riveste alla perfezione un ruolo iconico: senza quella specifica attrice, la serie non ci sarebbe stata. Secondo Burton serviva qualcuno che oltre ai tratti fisici di Ortega (gli occhi soprattutto), avesse anche la sua forza e il suo lato umano: serviva un’attrice con quel carattere, che riuscisse a metterlo nel personaggio senza snaturare sé stessa. “Jenna Ortega era la miglior attrice possibile per quel ruolo, non poteva esserci scelta migliore.”
Burton personalmente ha paura di internet: “Ogni volta che ci vado, incappo in un video strano, o di gatti” dice attraverso la traduttrice. Sicuramente internet ha i suoi risvolti positivi e filantropici, ma l’artista si sente più vicino al punto di vista di Mercoledì, attaccata a macchina da scrivere e calamaio anziché al mondo di smartphone ed emoji.
L’argomento social media viene affrontato nella serie dal punto di vista di Mercoledì che, come detto, riflette quello del regista. Il fatto di averlo potuto approfondire in una serie, anziché in una pellicola più lunga e unica, gli ha consentito di dargli un respiro maggiore. Ciò nonostante, egli crede ci sia ancora molto posto per il cinema: per i film, c’è ancora spazio.
Mani famose
Un personaggio iconico della serie della Famiglia Addams è Mano, al quale è stato destinata una storia di tutto rispetto. Nella serie la vedremo un po’ consumata, sia per collegarsi alla storia alle “spalle”, sia per darle una connotazione magica, sia per collegarsi all’immaginario collettivo della mano dei mostri: “È la Dustin Hoffman delle mani”, dice Burton.
Una questione importante: la salute mentale.
Avendo avuto problemi di salute mentale per una buona metà della sua vita, Burton si dichiara molto vicino e coinvolto a questo aspetto e perciò, all’interno della serie, vi ha dedicato cure particolari. Si identifica con Mercoledì perché, come lui, è diretta: dice ciò che pensa e avverte, sempre e incondizionatamente, trovandosi spesso per questo nei guai. Rappresentare questo tipo di difficoltà e raccontarne il processo era qualcosa di essenziale, per lui: per questo avremo degli affondi sulla psicologia di Mercoledì per tutto il corso della serie.
I dietro le quinte
Per l’ottimale realizzazione della serie è stata necessaria una stretta collaborazione fra tutto il cast creativo. Da una parte, le musiche, realizzate da Danny Elfman che oltre a essere un professionista nel campo, è anche un amico storico di Burton. Essendo una rockstar, è stato difficile per lui trovare il tempo di dedicarsi alla serie: il fatto che ci sia riuscito è per il regista un grande regalo, oltre che un vanto.
Anche Colleen Atwood, addetta ai costumi, ha fatto un lavoro fenomenale: Mercoledì è famosa per i vestiti iconici che indossa, per cui era necessario avere dei cambi d’abito che però si mantenessero coerenti con quanto atteso. Presto detto, la costumista è riuscita a realizzare esattamente quanto ci si aspettava, creando indumenti ad hoc per il personaggio che consentissero a Mercoledì di distinguersi in ogni momento, pur rimanendo sempre uguale.
Lavorare con il team creativo di una serie è molto diverso da quello che può essere la produzione di un film, e, facendo riferimento agli Addams, lo definisce un’altra “strana famiglia”. Detto ciò, anche in questa è possibile trovare punti di forza, e si dichiara soddisfatto del lavoro fatto sia in ciascuna tappa del processo, sia riferendosi al prodotto finale.
Insegnamenti importanti
Ogni errore ha delle conseguenze: nella serie vedremo che Mercoledì cercherà di insabbiare i propri, ma la trama serie, per lei, ha in serbo tanta onestà. Non ci saranno sconti di pena per la nostra protagonista, perché tutti sbagliano, ma ciascuna scelta (giusta o sbagliata che sia) determina quello che sarà il proseguo della vita.
Non ci resta quindi che assistere all’interpretazione che Tim Burton ha dato di una protagonista a lui tanto affine, nella serie che ci attende dal prossimo 23 novembre, solo su Netflix.
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