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Guillermo Del Toro’s Cabinet of Curiosities – La scatola delle meraviglie inquietanti

Cabinet of Curiosities

Recensione

Un armadietto delle curiosità: era così che, nel Seicento, si chiamava una raccolta di oggetti insoliti e misteriosi, raggruppati insieme per scoprire ed esplorare il mondo circostante e lasciare i propri ospiti a bocca aperta.
E non ci sarebbe una descrizione più calzante per la nuova serie Netflix nata dalla mente di Guillermo Del Toro: Cabinet of Curiosities è un contenitore di stranezze, che potete trovare in streaming, con due puntate al giorno, a partire dal 25 ottobre 2022.

Che Guillermo Del Toro sia un appassionato di horror e fantastico, non è certo una novità: il regista, che si è fatto apprezzare dal grande pubblico con Il labirinto del fauno e si prepara a mostrare al mondo la sua rivisitazione di Pinocchio (in arrivo su Netflix il 9 dicembre), si è da sempre rivelato un appassionato cantore dei risvolti più cupi della fantasia.

Avevo davvero aspettative altissime per Cabinet of Curiosities e non sono rimasta delusa: grazie a Netflix ho potuto guardarlo in anteprima e farmi trascinare in un oscuro universo fatto di magia e incubi ad occhi aperti.

Trama

Otto storie raccontate da otto registi diversi, ognuno con il suo personale stile. Il filo conduttore, però, è uno soltanto: spiazzare e terrorizzare lo spettatore con vicende incredibili ma in fondo nient’affatto improbabili. E così avidità, egoismo, insicurezza e invidia possono rivelarsi pericolose quanto alieni, mostri e spiriti assetati di vendetta.

La forma del racconto breve si presta bene da sempre alle tematiche inquietanti e spaventose e infatti le otto storie di Cabinet of Curiosities sono tratte da altrettanti racconti, declinati secondo la sensibilità dei registi che si avvicendano nella messa in scena.

Stile

Un po’ Ai confini della realtà, un po’ Alfred Hitchcock Presenta, questo Guillermo Del Toro’s Cabinet of Curiosities: il regista messicano, infatti, funge da padrone di casa e narratore esterno, accompagnandoci per mano alla scoperta delle “curiosità” di cui si compone la sua collezione.

Del Toro non dirige nessuno dei racconti della serie, affidando la sua creatura di volta in volta nelle mani di un collega che condivide la sua visione gotica e decadente del mondo. Eppure, la mano dell’ideatore di fondo si intravede in ogni fotogramma: Cabinet of Curiosities è un catalogo di suggestioni diverse, tutte accomunate però da un’atmosfera favolistica e cupa, in grado di attrarci inesorabilmente verso i nostri incubi più spaventosi.

Concludendo

Un’incredibile collezione inquietante, in grado di tenerci incollati allo schermo con il fiato sospeso e continuare ad avere i brividi molto dopo aver terminato la visione. I racconti scelti attingono dall’immaginario inquietante per eccellenza (non a caso, due sono tratti da H.P. Lovecraft e due sono creazioni originali di Guillermo Del Toro) e giocano con le nostre paure più nascoste.

Alcuni episodi convincono più di altri (il mio preferito? Sicuramente L’apparenza, diretto da Ana Lily Amirpour) ma nel complesso Cabinet of Curiosities si rivela una visione imprescindibile per gli amanti dell’inquietante, che troveranno pane per i loro denti.

Mi sono soffermata in particolare sui registi ma anche il cast contribuisce alla riuscita finale: distinguerete volti noti come Ben Barnes, Andrew Lincoln, Rupert Grint, Crispin Glover o Dan Steven (in un cameo nell’episodio che mi è piaciuto di più).

Nerdando in breve

Cabinet of Curiosities è un catalogo di storie inquietanti e cupe, che ci precipiterà direttamente nei nostri incubi.

Trailer

Contenuti

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