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Watcher – Quando il “Te l’avevo detto” non basta

Lucky Red e Universal Pictures International Italy mi hanno fornito l’occasione di fine estate per un nuovo brivido: l’anteprima di Watcher, presentato al Sundance Film Festival 2022 il 22 gennaio e atteso nelle sale italiane dal 7 settembre.
Vi racconto il mio incubo di una serata di fine estate.

Recensione

Solitamente alle anteprime cinematografiche di fine estate ci si trova circondati dal fastidioso brusio di giornalisti che si raccontano le vacanze reciproche, che tediano i colleghi con le loro impressioni sugli ultimi festival a cui sono stati invitati e sentono l’irrefrenabile impulso di elencare tutte le visioni più deludenti a cui hanno assistito dall’ultima volta in cui hanno visto il loro interlocutore.

Questa volta stranamente non è andata così. Forse il caldo esterno rendeva superflua la conversazione o il tema trattato dalla proiezione invitava ad un certo rigore, fatto sta che l’anteprima si è svolta in totale silenzio da parte degli spettatori, al punto che se qualcuno in sala avesse fatto “Booo!”, secondo me più di uno sarebbe saltato sulla sedia.

Sin dalla prima scena Watcher trasmette la giusta tensione: la scelta cromatica decisa dalla fotografia, le inquadrature, l’ambientazione scenografica di una Bucarest decadente e carica di tensione e la fisionomia degli attori aggiungono all’interpretazione il giusto climax per tenere lo spettatore incollato per tutta la durata della pellicola (96 minuti).

Nel thriller si sa che quello che davvero spaventa di più è sempre quello che con maggior probabilità potrebbe davvero accadere nella vita di tutti i giorni. Watcher rispetta questa semplice regola: non troppo sangue, sguardi agghiaccianti sulle facce giuste e il sospetto tenuto in piedi fino all’ultimo riescono a rendere la più lineare delle trame un’ottima pellicola da paura.

Trama

Julia è americana e segue il marito di origini romene a Bucarest, a cui viene richiesto di occuparsi di nuovi clienti. Lei accetta di accompagnarlo e cerca in ogni modo di integrarsi cercando di imparare la lingua locale, andando un po’ in giro per la città e guardandosi intorno. Ad accogliere la giovane coppia un bellissimo appartamento con grandi finestre.

Inclusi nel pacchetto un misterioso dirimpettaio che è sempre affacciato alla finestra quando Julia guarda fuori e le inquietanti notizie su un serial killer che sta terrorizzando la città sgozzando giovani donne fino alla decapitazione. La bella protagonista si sente osservata, seguita, minacciata e incompresa.

Il marito ed i suoi nuovi colleghi, la polizia, i vicini di casa tendono a non crederle o a pensare che si stia facendo suggestionare più del dovuto dalla situazione, percependo un pericolo che non c’è, se non nella sua testa. La situazione degenera al punto tale che Julia viene messa in condizione di doversi scusare con l’inquietante vicino che si sente ingiustamente accusato di stalking. Meno che mai in questa occasione vi leverò la sorpresa dell’epilogo, ma garantisco che merita, più che per l’originalità della trama, per l’intensità dell’interpretazione.

Cast e Regia

Watcher è un thriller totalmente al femminile, non solo per quanto riguarda la regista Chloe Okuno e per la bella protagonista californiana Maika Monroe, specializzata nell’interpretazione di ruoli horror al punto di essersi guadagnata l’appellativo di Scream Queen, quanto per il taglio che viene dato al film. Il ruolo dell’inquietante vicino di casa è affidato all’inglesissimo Burn Gorman (inteprete di Owen Harper in Torchwood), molto bravo.

Curiosità

La protagonista di Watcher, Maika Monroe, oltre ad essere specializzata nell’interpretazione di ruoli legati al genere horror e thriller, è un’appassionata kitesurfer freestyle, attività che la entusiasma da quando aveva 13 anni e che inizialmente avrebbe voluto svolgere a livello professionale. Nel 2013 ha ottenuto un secondo posto all’International Red Bull Air Competition.

Trailer

Nerdando in breve

Dal 7 settembre al cinema un bel thriller psicologico tutto al femminile che dimostra come anche la trama più classica, se ben costruita registicamente ed interpretata a dovere, fa ancora paura.

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