Dente per dente è il romanzo di Francesco Muzzopappa uscito nel 2017 per Fazi Editore. L’ho ascoltato su Storytel qualche tempo fa; ce lo trovate tutt’ora: è lì dall’aprile 2019, con la voce di Dario Sansalone. Recentemente mi è capitato di regalarlo a un caro amico che se la passava male dopo una brutta storia d’amore: siccome il tema del romanzo è più o meno questo ed essendo comunque un consiglio di lettura universalmente valido, ecco che lo propongo anche a voi, sia mai vi possa tornare utile.
Trama
In Dente per dente, Muzzopappa racconta la strategia usata da Leonardo (non l’artista, ma l’omonimo protagonista del romanzo) per riprendersi da una storia d’amore finita malissimo.
Lui, umile dipendente del Mu.CO (il fittizio Museo d’arte COntemporanea di Varese), è perdutamente innamorato di Andrea, meravigliosa donna angelicata figlia probabilmente di un’iberbolica apparizione stilnovista. Dall’aura celeste approssimabile all’Odette dell’Incantesimo del lago (in versione umana e non anatide), Andrea è il sogno di Leonardo. Un sogno che arde di passione inesplorata e fortissimo desiderio, vista la devozione della ragazza: da fervente cattolica praticante, Andrea desidera arrivare illibata al matrimonio, e Leonardo, da buon amante, rispetta la di lei richiesta.
Tuttavia, quando il celibe romantico le organizza una proposta di matrimonio di tutto rispetto, a restare di stucco non è la fanciulla. Scoperto l’alto tradimento e la doppia faccia di una creatura tanto celeste e surreale quanto, nel concreto, falsa e bugiarda, Leonardo è preso dallo sconforto. Ed è proprio qui che inizia il romanzo: Dente per dente è l’elaborato piano per superare il trauma dell’illusione disillusa, di chi si ritrova solo senza più certezza alcuna.
Chi dovrebbe leggerlo
Come vi anticipavo, Dente per dente l’ho consigliato a un amico dal cuore spezzato. Fortunatamente, l’amico in questione vive nel mondo reale ed è meno rancoroso di Leonardo, personaggio che vi ricordo essere di finzione e da non prendere a modello. Il protagonista sceglie infatti di adottare una strategia che è un dantesco contrappasso: infrangere tutti e dieci i comandamenti, uno per uno.
Se Andrea è una fervente cattolica, Leonardo ha un’immaginazione altrettanto sconfinata. La decina di dispetti particolarmente fastidiosi (e dalle ripercussioni non sempre trascurabili) che il ragazzo perpetra ai danni della donna, risente del carattere iperbolico delle storie di Muzzopappa. La malcapitata che, dal canto suo, ha poi mentito e tradito ma non certo commesso reati penalmente perseguibili, viene investita da un’efferata sequenza di tiri mancini. Talmente tanti da indurre chi legge a cambiare disposizione d’animo nei confronti di Andrea.
Se all’inizio del romanzo, empatizzando con Leonardo, viene spontaneo arrabbiarsi con la traditrice, man mano che la storia procede c’è una graduale inversione di ruoli. Da carnefice a vittima e viceversa, Andrea e Leonardo inducono in chi legge (o ascolta) un mutamento di affezioni. Questa, secondo me, è la caratteristica che rende Dente per dente un’ottima opera catartica per cuori infranti. Un libro che si può gustare sempre, ma ancor più dopo essere rimasti scottati; un po’ come un ghiacciolo dissentante durante una torrida estate.
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