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Round Table con Mattia Surroz e la Scuola Internazionale di Comics di Torino

Recensione

Grazie alla tavola rotonda organizzata online dalla Scuola Internazionale di Comics di Torino, posso raccontarvi l’interessantissima conversazione con Mattia Surroz, lo straordinario illustratore (che già avevo avuto il piacere di intervistare) voluto da Paola Barbato per le immagini di 10 ottobre, di cui è da poco uscito il terzo e penultimo capitolo.

Parliamo di una storia distopica, di quelle in cui non vorresti mai finire realmente. Non immaginate però di vedere un mondo futuribile, provate ad immaginarlo come calato negli anni ’50 grazie al bellissimo omaggio visivo che Surroz fa a Norman Rockwell, il padre dell’immagine pubblicitaria americana ed uno dei più grandi illustratori di tutti i tempi.

Sono personaggi, ci racconta Mattia, che Paola gli ha descritto in modo preciso e sfocato, lasciandogli il compito di mettere a fuoco. Un compito delicato, che ha richiesto tutto l’impegno di Mattia nel non banalizzare le descrizioni e riuscire a rendere gli stati d’animo più intimi dei personaggi.
Personaggi ispirati a celebri attori che appartengono come stile e movenze, ad epoche diverse, ma che convivono perfettamente nell’armonia della storia. 10 ottobre è una storia bellissima e crudele: una realtà distopica in cui non esistono più i pericoli, i cibi che fanno male, le guerre, la povertà e la delinquenza. Non esistono i sapori e i vizi, non c’è nemmeno il brivido di correre un rischio. Una realtà in cui la nascita è programmata e la morte può coglierti ad età prestabilite, solo nel giorno del tuo compleanno.

L’avere marito e figlie nati il 1, il 12 ed il 20 ottobre devo dire che mi ha trasmesso un attimo di angoscia, pensando agli Halloween che vivrei se mai dovesse diventare reale l’incubo descritto.

L’opera

In una società totalmente sicura (non c’è alcol, non c’è violenza, non si corrono rischi di alcun genere), la vita degli esseri umani ha una durata specifica, in pratica una scadenza. La morte diventa un concetto completamente diverso da come lo concepiamo noi oggi ed è predefinita secondo quattro momenti precisi. Nessuno sa se morirà a 3, 11, 26, 38, 57 o 70 anni, ma sa per certo che avverrà al compimento di uno di questi compleanni.

Da questa inquietante considerazione scaturisce inevitabilmente un diverso modo di dare valore alla propria vita… e i protagonisti di differenti età che hanno in comune il 10 ottobre come data di nascita, hanno un piano per sovvertire questo inquietante sistema, che di perfetto ha davvero poco. L’opera edita da Audace (etichetta di Sergio Bonelli Editore), inizialmente è stata pensata come volume unico, è stata successivamente suddivisa in quattro parti diverse che si richiamano tra loro.

Il disegnatore

Mattia (che si divide tra Torino – dove insegna anatomia e disegno umoristico alla Scuola Comics – e la Spagna) è un bravissimo disegnatore, Bonelliano ma non solo. Capace di rendere al meglio la personalità dei suoi personaggi attraverso il loro linguaggio del corpo, ha dato vita a dei character molto ben definiti, attraverso un attento lavoro sulle gesture, sul look e sulle espressioni, che ci raccontano molto di più di quello che svelano con le loro parole.

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