#NerdandoConsiglia

#NerdandoConsiglia: Forza, Bidoof!

Forza, Bidoof! è un corto animato da guardare in due occasioni: quando siete tristi, per consolarvi, e quando non lo siete, per farvi compagnia. È una piccola perla, breve ma intensa, che è stata pubblicata l’11 gennaio 2022 da The Pokémon Company sul canale YouTube ufficiale Pokémon. Il video è senza dialoghi e quindi adatto anche a essere mostrato a chi non conosca l’italiano.

È una storia di amicizia, di forza e tenacia: quella di un piccolo mostriciattolo tascabile che ha un sogno e che si impegna tantissimo per realizzarlo.

Il potere del Baby Schema

Ho visto Forza, Bidoof! tre volte, forse quattro, e ciascuna di queste volte mi ha commossa. Come mai? Tolto il mio essere una persona eccessivamente empatica e sensibile quando ci sono di mezzo dei Bidoof, il corto in questione fa un grandissimo utilizzo del Baby schema. Nella prima metà dello scorso secolo, l’etologo Konrad Lorenz teorizzò il Kindchenschema (baby schema, per l’appunto), ossia quell’insieme di tratti estetici che inducono un essere vivente a prendersi cura di un cucciolo (della propria specie, ma non necessariamente).

Fateci caso: la maggior parte delle persone trova particolarmente carini i cuccioli di animale (gattini e cagnolini, ma anche piccoli di lontra, panda rosso o altre bestiole “pucciose”). Cosa accomuna tutte queste creaturine? La presenza di una testa grossa rispetto al corpo, di occhi grandi, bocca e naso piccini e, più in generale, di forme arrotondate. Tutti questi elementi sono ingentemente presenti in Forza, Bidoof!, e proprio del piccolo protagonista sono enfatizzati i lati più morbidi. Una codina paffuta, un corpicino tondeggiante, degli occhioni alla Rapunzel e delle zampine piccine picciò.

Non solo carineria

Tutta la carineria di cui è intriso il Bidoof è però accompagnata da una tenacia e da una determinazione pazzesche.

Qual è la trama del corto? Brevemente: un Bidoof particolarmente intraprendente ma pasticcione viene allontanato dal suo branco. Attaccato da uno Staraptor, viene difeso da un Lucario addestrato, e nel momento in cui il Lucario batte il cinque al suo umano, il Bidoof decide che anche lui, un giorno, riuscirà a battergli un high five di fierezza e complicità. Da lì inizia la vera sfida, in cui il piccolino, capace di imparare ogni mossa (proprio come nel videogioco), viene ricompensato con delle squisite baccarance, che per quanto succulente non riescono a soddisfarne il reale desiderio.

In che modo il Pokémon castoro riuscirà a conquistare il cuore del suo allenatore (o allenatrice, in realtà su questo punto il video è volutamente ambiguo), poggiando la tenera zampina sull’accogliente mano? Per scoprirlo e apprezzarne le intrepide gesta, non vi resta che investire poco più di otto minuti nel guardare Forza, Bidoof!, il corto su cui sto in fissa in questo periodo e che vi lascio qui di seguito.

Contenuti

To Top