Film & Serie TV

NerDisney #8 – Musica Maestro

I dimenticati

È difficile parlare dell’ottavo classico Disney, Musica Maestro, uscito nel 1946. Principalmente perché il film in Italia non si è quasi mai visto in versione integrale. Infatti io l’ho recuperato per intero solo qualche anno fa e in originale. Senza contare che ha il poco invidiabile primato di essere l’unico classico non presente su Disney+. Ma tutto questo non basta a fermare la nostra rassegna NerDisney.

Musica Maestro, in originale Make Mine Music, è come i precedenti due classici e come i successivi tre, un film ad episodi. Senza fare un lungo excursus storico, durante e immediatamente dopo la Seconda Guerra Mondiale gli studios Disney erano abbastanza in confusione sulla direzione da prendere. Non erano ancora sicuri di voler tornare ai lungometraggi animati e iniziavano a produrre i primi film live action, sempre nel 1946 uscì il film “maledetto” I racconti dello Zio Tom.

In questo contesto, esce Musica Maestro. Il film è composto da dieci cortometraggi e riprende l’idea di Walt Disney di ridistribuire Fantasia con nuovi aggiornamenti: una sequenza, Blue Bayou, viene da quel periodo – doveva usare il Chiaro di luna di Claude Debussy.

Animazione e musica

Musica Maestro però non è Fantasia. Non ci va nemmeno vicino nella qualità – comunque alta – dell’animazione. L’unica tenue somiglianza con Fantasia è rappresentata dalla musica come filo conduttore delle vicende. Infatti tutti i dieci corti sono sostanzialmente musica per immagini. Solo che in Fantasia si andava a briglia sciolta usando musica classica senza tempo, mentre qui la musica è un mix di generi all’epoca contemporanei e oggi irrimediabilmente datati.

I dieci cortometraggi non hanno tutti la stessa qualità e alcuni sono onestamente ostici. Un paio sono decisamente sperimentali, come Due Silhouette e Senza te. Decisamente ritmati i due suonati da Benny Goodman, All the cats join in – che per inciso è il corto che più mi è piaciuto – e After you’re gone, mentre Gianni di feltro e Alice di paglia è una romantica storia d’amore tra due cappelli.

Altri sono più narrativi, con due corti spesso aggiunti a varie compilation di corti pubblicate per l’home video nel corso degli anni, Pierino e il lupo e La balena che voleva cantare all’opera. Questi due sono probabilmente i due corti più famosi del lotto. Sono entrambi molto carini e La balena è molto triste, di una tristezza a cui la Disney odierna non ci si avvicina volutamente mai.

Infine, due corti sono quelli che più causano casini tra le versioni. Uno è il corto di apertura, I Testoni e i Cuticagna, ballata folk su una faida tra due famiglie, censurato in tutte le versioni recenti perché ritenuto troppo violenti. L’altro è il corto Casey at the bat che è praticamente inedito in Italia. Nelle prime edizioni del film fu tagliato, in quanto considerato incomprensibile al pubblico italiano dato il tema, una partita di baseball di inizio ventesimo secolo e non è mai stato doppiato in italiano.

Curiosità

Gli interpreti delle canzoni nella versione originale erano vere e proprie celebrità canore dell’epoca. Due Silhouette è cantato da Dinah Shore, una delle cantanti che vendevano di più nel periodo. Gianni di feltro e Alice di paglia è cantato dalle Andrews Sisters, popolarissimo trio canoro. Benny Goodman, che suona in due corti, era uno dei jazzisti più famosi al mondo, mentre Nelson Eddy, soprano e attore comico, doppia tutti i personaggi nel corto della balena. Infine, la voce narrante di Pierino e il lupo è di Sterling Holloway, che doppiò tantissimi cartoni animati Disney e fu la prima voce di Winnie the Pooh.

Nella versione italiana il corto della balena è doppiato da Alberto Sordi, mentre due corti,  I Testoni e i Cuticagna e Gianni di feltro e Alice di paglia sono cantati dal Quartetto Cetra, il più famoso gruppo canoro del periodo.

All the cats join in contiene quella che è l’unica seminudità presente in un film Disney, nella scena della doccia. Ovviamente le ultime versioni home video uscite negli Stati Uniti e nel Regno Unito sono state censurate, mentre la versione giapponese mantiene la scena inalterata.

Com’è invecchiato

Come potete capire da soli, Musica Maestro è molto invecchiato. L’animazione è sempre eccellente, alcune trovate visive sono molto belle e alcuni corti sono molto simpatici. Però onestamente è un viaggio nella musica popolare degli anni Quaranta con canzoni e ritmi oggi irricevibili dalla maggior parte delle persone. Forse giusto Pierino e il lupo è digeribile ancora oggi, visto che si tratta di una favola musicale che viene tuttora fatta sentire ai bambini.

Il resto, al netto di qualche sprazzo di classe, è solo per completisti. Manca il segmento capolavoro che eleva tutto il prodotto nonostante l’età e quindi resta una film per completisti Disney e appassionati di musica popolare americana, visto che le voci originali sono tutte di cantanti all’epoca famosissimi.

Contenuti

To Top