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Cardaclysm: Shards of the Four – Fermare l’apocalisse con le figurine

Ma te guarda: un gioco di carte collezionabili recensito dal sottoscritto? Ebbene sì, torno a scrivere di uno dei miei generi preferiti recensendo Cardaclysm: Shards of the Four.

Recensione

Edito da Headup e sviluppato da Elder Games, Cardaclysm: Shards of the Four si pone l’ambizioso intento di essere un punto di incontro tra un gioco di carte collezionabili (senza microtransazioni) e un gioco di ruolo. Sarà riuscito nell’obiettivo? Vi rispondo subito: sì, ma in parte.

Per una volta, posso tranquillamente raccontarvi la trama senza alcuno spoiler. Il protagonista della nostra storia è un mago esperto ma non troppo; perché scrivo questo? Beh, il motivo è semplice: in seguito al lancio di magie troppe potenti e utilizzate in maniera errata, ha evocato i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse. A questo punto, all’incantatore non resta altro da fare che scongiurare la distruzione del mondo. Eeeeeeasy!

Gameplay

Cardaclysm si sviluppa in una maniera che abbiamo già visto in titoli come Slay the Spire: arrivati nella nuova mappa, generata proceduralmente, si affrontano nemici, si raccolgono oggetti che potenziano il mazzo e si prende infine la chiave che apre il portale per tornare nel luogo di partenza, un simpatico pub interdimensionale che funge da hub; a questo punto, potremo scegliere se affrontare un potente boss o scappare.

Il nostro personaggio dispone di monete per giocare le carte e frammenti d’anima, utilizzati per evocare le creature. Le battaglie si svolgono a turni: quando tocca a noi, possiamo scegliere una carta da giocare – incantesimo o creatura – che ha un costo in rune (la valuta di gioco). I servitori sono caratterizzati dalla potenza che quantifica i danni inflitti, dalla salute che determina quanti ferite possono subire e da eventuali abilità secondarie. Una volta attaccato, si subisce il contrattacco dalla creatura colpita e questa meccanica è molto interessante perché occorre stare attenti e pianificare con calma le mosse, per non restare in inferiorità numerica o perdere lo scontro prima del tempo.

Ho accennato prima al pub: in questo colorato ambiente, si incontrano altri personaggi con i quali scambiare carte oppure ottenere quest da portare a termine in cambio di artefatti o nuove – come amo chiamarle – figurine.

A proposito di carte, sono oltre 200, divise in 5 categorie chiamate fazioni a cui vanno accostati anche i 40 artefatti che potremo indossare per ottenere bonus. C’è modo per avere una discreta varietà perché c’è la possibilità di potenziarle, man mano che acquisiamo dei doppioni ma, purtroppo, le otterremo in maniera casuale e questo influisce in maniera pesante sulla riuscita di una run: se rimaniamo con carte poco utili sarà una vera e propria impresa vincere un combattimento.

Comparto tecnico

Il mondo di gioco è realizzato bene e i biomi sono davvero molto evocativi, così come le creature, essenziali ma caratterizzate.
Quindi, finché rimane tutto fermo, niente da ridire: sulle animazioni ci sarebbe un po’ da lavorare perché risultano abbastanza incerte.

Se il comparto sonoro fa quello che deve, ho trovato i comandi scomodi e imprecisi. La mia prova si è svolta su Nintendo Switch: se nella modalità mobile mi sono aiutato con il touchscreen, in quella fissa, con il pad, ho provato parecchia frustrazione, poiché gli input non vengono spesso recepiti e affrontare i combattimenti richiede il doppio del tempo e della concentrazione, per evitare di effettuare l’azione sbagliata senza volerlo.

Un ultimo avviso: il prodotto è localizzato, allo stato attuale, in lingua inglese.

In conclusione

Dimenticando, a fatica, il problema dei controlli, mi sono divertito – per qualche ora – a giocare a Cardaclysm: Shards of the Four.

Come al solito in questo genere di giochi, non c’è una grande trama a reggere il titolo, quindi conta molto il gameplay: la gestione del mazzo è buona, con una progressione lenta per quanto riguarda le nuove carte, le monete e i frammenti d’anima, e i combattimenti risultano tattici anche grazie alla meccanica del contrattacco.

Purtroppo, a causa della difficoltà a giocare con il pad (sono molto sensibile a questo genere di situazioni), non l’ho provato con una certa continuità, ma è disponibile per PC, Nintendo Switch e XBox e sono certo che, con mouse e tastiera, sia tutto molto più semplice.

Mi sento di consigliarvelo se ve la sentite di chiudere un occhio sui difetti elencati nel paragrafo dedicato al comparto tecnico e se amate i giochi di carte, d’altronde, il costo è piuttosto contenuto (intorno ai 15 euro).

Nerdando in breve

Cardaclysm: Shards of the Four è un interessante punto di incontro tra un GCC e un GDR che, nonostante presenti alcuni problemi nei controlli, è in grado di intrattenere per qualche ora.

Trailer

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