Recensione
Dopo l’assaggio corposo e gustoso in salsa Daedra della precedente espansione, Flames of Ambition entriamo finalmente di prepotenza nel cuore pulsante della stagione di Elder Scrolls Online: Gates of Oblivion con una contenuto ricco e variegato, che ci porterà dritti nel cuore della regione Blackwood.
Scopriamo insieme cosa bolle in pentola!
Blackwood è una bellissima Regione di Cyrodiil, ricca di splendida vegetazione, panorami mozzafiato, fantastici insediamenti urbani e, naturalmente, tanti tanti mostri: creature marine, anfibie, bipedi, demoniache. Insomma: difficile stare con le mani in mano. Partiamo col dire che siamo davanti ad una vera e propria cospirazione a cui siamo chiamati ad indagare. Una matassa complessa che per essere sbrogliata ci porterà ad investigare su alcuni misteriosi omicidi: tutto sembra ricondurre alla famigerata Fratellanza Oscura, ma le cose sono un po’ più complicate di come sembra.
In compagnia di una vecchia conoscenza, l’elfo Eveli Sharp-Arrow, faremo del nostro meglio per porre un freno alle ambizioni dei seguaci del Principe daedrico Mehrunes Dagon, che lo vogliono in procinto di invadere il nostro mondo a suon di demoni: per farlo, andremo a caccia delle quattro Ambitions, artefatti daedrici dalla potenza letale. Ma non immaginatevi un percorso lineare: Blackwood ha una trama complessa e articolata, ricca di colpi di scena che vi faranno sobbalzare, andando a comporre quella che a mio avviso la miglior espansione pubblicata finora per ESO.
Le novità
Come già detto, questa espansione ci porta a visitare Blackwood, la Regione nativa degli Argoniani (la razza anfibia di Elder Scrolls) in lungo e in largo, ma ci sarà l’occasione di far scappare una lacrimuccia ai nostalgici del quarto capitolo (come me) grazie a rapide incursioni nel famigerato piano dell’Oblivion, con i suoi cieli infuocati, le sue torri misteriose e, naturalmente, la sua popolazione micidiale.
Al di là delle ambientazioni, poi, abbiamo una grossa novità in termini di gameplay: potremo infatti portare con noi un companion, che non si limiterà a seguirci pedissequamente, ma interagirà in modo unico sulla base delle nostre azioni, commentandole o persino decidendo di abbandonarci, qualora ci lasciassimo andare a comportamenti poco consoni. Personalmente trovo questa scelta davvero molto felice e azzeccata: anche se giochiamo in single player e non abbiamo amici su ESO, affrontare la quest con un companion dà tutto un altro gusto.
Per poterli avere con noi dovremo ovviamente assoldarli tramite missioni, poi sarà nostra cura farli crescere e personalizzare secondo il nostro stile di gioco.
Ma le novità non sono finite: accanto a nuovi set di armi e armature dal gusto infernale, abbiamo ovviamente portali verso l’Oblivion che si aprono quando uno meno se lo aspetta, consentendoci rapide (e pericolose) incursioni tra i Daedra. Un’ottima occasione di potenziare il nostro personaggio.
Conclusioni
A costo di ripetermi: con Blackwood, la saga di ESO fa un grosso salto in avanti. L’espansione, al di là della quest principale, è ricca di luoghi da esplorare, di trame e sottotrame da scoprire, di attività da fare nelle città come nei templi in rovina e nei boschi. Ottima la trama, scritta in modo ispirato, e ottime le quest secondarie, che si lasciano seguire con davvero grande piacere. Splendidi infine i panorami, che rendono passeggiare in questa Regione un vero spettacolo per gli occhi.
Ora non resta che aspettare gli ultimi due DLC della stagione, e noi non vediamo l’ora di raccontarveli.
Nerdandometro: [usr 4.4]
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