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NerdandoSu: Cyberpunk 2077- 5 fumetti per immergersi nel genere

Finalmente ci siamo. Il 10 dicembre è uscito Cyberpunk 2077. Ma questo videogioco è solo la punta dell’iceberg di un genere di fantascienza che sembrava ormai passato di moda e invece eccoci qua a parlarne nel nostro consueto NerdandoSu: il cyberpunk.

Il genere nasce sulla spinta delle opere di William Gibson, in particolare del suo Neuromante, libro che ho provato a leggere ben due volte senza mai andare oltre pagina 50, ma che ha un grosso debito di riconoscenza al fumetto, perché Gibson stesso disse che l’ispirazione visiva gliela diede il racconto The Long Tomorrow scritto da Dan O’Bannon e disegnato da sua maestà Moebius. Oltre a quel mitico fumetto sono tanti altri quelli che hanno segnato la storia del fumetto e del genere. Ne ho scelti cinque.

Ronin

Frank Miller ha avuto una carriera stellare e per almeno un lustro è stato di gran lunga il più grande fumettista al mondo. È in quel periodo che tra i tanti progetti supereroistici, Miller piazza un lavoro ambiziosissimo e stupendo: Ronin.

Un samurai del Giappone feudale si reincarna in una New York futuristica controllata dall’Aquarius Corporation e dovrà combattere il demone Agat, anch’esso di ritorno dal passato.

Non solo le atmosfere più cyberpunk che possiate immaginare, tra innesti cibernetici e corporazioni malvagie, ma Ronin è un fumetto visivamente stupendo, forse il picco artistico fin lì raggiunto dall’autore. Miller, libero dai vincoli del fumetto seriale, si sbizzarisce e cerca una sintesi impossibile ma bellissima tra manga, fumetto francese e fumetto americano.

Anni dopo, Miller tornerà al cyberpunk con il violentissimo Hard Boiled, questa volta però solo ai testi, i disegni iperdettagliati sono di Geoff Darrow.

L’Uomo Ragno 2099

Tanto cruciale e pervasivo era l’immaginario cyberpunk tra anni ’80 e ’90 che nel 1992 Marvel lanciò un’intera linea ambientata in un futuro cyberpunk, la linea Marvel 2099. Una larga fetta delle serie presentate erano abbastanza brutte, ma una in particolare è stata una grande serie. Sto parlando ovviamente de L’Uomo Ragno 2099, scritto da Peter David e disegnato per una buona metà da Rick Leonardi.

Miguel O’Hara è uno scienziato per la corporation Alchemax che viene ricatatto dai suoi superiori e finisce per avere il suo DNA mischiato con quello di un ragno. Un supereroe molto diverso da Peter Parker, Miguel cerca principalmente di sconfiggere la Alchemax.

I primi 25 numeri disegnati da Leonardi sono uno spettacolo puro e li consiglierei ad occhi chiusi a chiunque. Tanto più che l’Uomo Ragno 2099 ha pure uno dei costumi più belli di sempre.

Nathan Never

Sebbene in Italia la fantascienza ha sempre fatto un po’ fatica come genere, anche noi abbiamo un grande fumetto cyberpunk: Nathan Never. Creato nel 1991 da un trio di sceneggiatori, Michele Medda, Antonio Serra e Bepi Vigna e disegnato negli anni da tantissimi grandi artisti, con le copertine di Claudio Castellini.

Nathan Never è un investigatore privato per l’Agenzia Alfa e vive in un mondo dove catastrofi naturali e guerre spaziali hanno cambiato enormemente il pianeta. A differenza di altri personaggi Bonelli, le storie di Nathan Never sono interconnesse tra loro e questo aiuta a immergersi nel vasto mondo creato dai tre.

Le storie di questo sbirro del futuro sono piene di elementi cyberpunk, dalla presenza di corporation malvagie, alla cibernetica, oltre all’aspetto grafico, ispirato in parte a Blade Runner. Come tutti i fumetti seriali ha alti e bassi, ma i primi 150/200 numeri sono quasi tutti perfetti, con tante storie memorabili.

Ghost in the Shell

Si può parlare di cyberpunk a fumetti senza parlare di Giappone? No, non si può. Nella patria del Sol Levante sono troppe le storie che si rifanno a quell’estetica e a quelle tematiche. Chiaramente il top è Akira di Katsuhiro Otomo, ma confesso che non ho mai letto il manga, limitandomi al bellissimo film.

E quindi non mi resta che citare l’altra pietra miliare del genere, Ghost in the Shell. Anch’esso adattato in un anime stroardinario. Il manga fu creato da Masamune Shirow nel 1989 e racconta le gesta del maggior Makoto Kusanagi e della sezione Speciale 9.

I disegni di Shirow sono spettacolari, la storia è un tantino troppo episodica e come molti manga finisce un po’ frettolosamente, ma è uno di quei fumetti che non posso non piacere e affascinare.

L’Incal

Come detto è grazie a Moebius che dobbiamo una larga fetta d’immaginario cyberpunk e dunque non posso che consigliare un’altra sua creazione, L’Incal, scritto da quel matto di Alejandro Jodorowsky e uscito tra 1981 e 1988.

Le avventure dell’investigatore privato John Difool che si ritrova in mano l’artefatto magico dell’Incal, sono un concentrato di invenzioni grafiche e narrative come pochi fumetti al mondo. Visivamente è molto più “colorato” di altri fumetti cyberpunk, ma a conti fatti è un fumetto cyberpunk fatto e finito. Jodorowski lo riempie come solo lui sa di riferimenti esoterici e Moebius disegna coma al solito divinamente.

La serie ha anche un prequel, Prima dell’Incal, disegnato da Zoran Janjetov e un sequel, Dopo l’Incal, disegnato da José Omar Ladrönn. Inoltre due altre saghe di Jodorowsky, La casta dei Metabaroni e I Tecnopadri, sono ambientati nello stesso mondo de L’Incal, ma sono vanno in direzioni diverse dal cyberpunk.

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