Il regista e sceneggiatore Christopher Nolan non ha certo bisogno di presentazioni, da anni ormai (almeno dal 2005, anno in cui è uscito il suo Batman Begins) ogni volta che esce al cinema un suo film le aspettative sono sempre molto alte, e di solito il consenso generale lo è ancora di più, grazie a ottimi film come Inception, Il cavaliere Oscuro o Dunkirk. Nel caso di Tenet, la sua ultima opera fantascientifica nelle sale dal 26 agosto, l’aspettativa è alle stelle, a causa dei continui rinvii dell’uscita per via della pandemia (doveva infatti debuttare mesi fa) e anche della scelta di utilizzarlo per rilanciare la riapertura delle sale cinematrografiche in tutto il mondo. Tenet sarà stato all’altezza di tutto questo hype? Continuate a leggerlo per scoprirlo!
Trama
Nel mondo è in corso una guerra fredda temporale: grazie all’utilizzo di macchinari futuristici che invertono l’entropia di oggetti e persone, permettendogli così di muoversi attraverso il tempo, una misteriosa minaccia futura cerca di scatenare la terza guerra mondiale e di distruggere il mondo nel nostro presente. È compito di una segretissima organizzazione chiamata Tenet impedire che ciò avvenga, grazie in particolare al Protagonista, agente della CIA di cui non viene mai pronunciato il nome, e a un piccolo esercito di suoi alleati. A incarnare il pericolo nel nostro tempo è il malvagio Andrei Sator, criminale russo disposto a tutto pur di raggiungere il suo scopo.
Curiosando su internet, ho scoperto che alla base del film ci sono i concetti di “freccia del tempo” e “entropia”, oltre al “teorema della fluttuazione”: non ne capisco molto, per cui vi lascio solo con questi indizi nel caso in cui vogliate approfondire l’argomento.
Come avevo intuito la prima volta che ho letto il titolo “Tenet”, Christopher Nolan ha preso ispirazione dal misterioso quadrato magico “SATOR-AREPO-TENET-OPERA-ROTAS”: si tratta di un’iscrizione latina palindroma presente in vari ritrovamenti archeologici il cui significato esoterico rimane tutt’ora oscuro. Se l’argomento vi interessa, vi consiglio una gita nei sotterranei della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma o a Capestrano in Abruzzo dove potrete ammirarne alcuni esempi. Le enigmatiche parole ricorrono più volte nel lungometraggio, il villain ad esempio si chiama Sator e compare un’azienda di nome Rotas, ma a parte questo non ci sono molti altri riferimenti al quadrato e alle teorie su di esso, a parte solo il fatto che essendo un palindromo può essere letto in un senso o nell’altro, così come si muovono nel film nel tempo oggetti e personaggi. Tra tenaglie temporali, paradossi (avete presente il famoso paradosso del nonno?), spiegazioni fisiche complicate ma purtroppo poco plausibili dal punto di vista tecnico reale (mi hanno confermato persone esperte) e scene d’azione adrenaliniche, le 2 ore e mezza scorrono con un po’ di fatica, soprattutto all’inizio, per poi riprendersi nel finale, con l’unico colpo di scena negli ultimi 5 minuti. In generale, ho apprezzato l’atmosfera alla James Bond che Nolan stesso ha ammesso di aver voluto ricreare.
Cast
Il Protagonista è interpretato da John David Washington (visto in BlacKkKlansman), figlio del più famoso Denzel; lo accompagnano Robert Pattinson, che per la prima volta non ho trovato detestabile, Aaron Taylor-Johnson (Pietro Maximoff in Avengers: Age of Ultron), Himesh Patel (visto di recente nel divertente Yesterday), e l’immancabile Michael Caine. Il cattivo Andrei Sator è interpretato da Kenneth Branagh, che ha già collaborato con Nolan per Dunkirk e che questa volta non mi ha convinto molto, il suo criminale russo infatti è poco carismatico, antipatico ma non odioso tanto da renderlo memorabile come ci aspettiamo dai cattivi dei film di Nolan, e quasi identico al personaggio che ha impersonato in qualche anno fa in Jack Ryan – L’iniziazione. Elizabeth Debicki, che ci ricordiamo per aver incarnato l’antipatica aliena Ayesha in Guardians of the Galaxy vol.2, interpreta la moglie di Sator: l’ho trovata abbastanza inutile e anzi distruttiva ai fini della trama, e spesso mi ha fatto venire in mente il famoso dilemma morale “salvare la vita di una persona a scapito di milioni di altre o sacrificarla e salvare così tutti?”, tema già presente ne Il cavaliere Oscuro.
Effetti speciali e colonna sonora
Gli effetti visivi sono stati realizzati magnificamente dalla Double Negative, già responsabile della creazione degli effetti di praticamente tutti i film di Christopher Nolan, oltre che di alcuni Harry Potter e di molti film supereroistici: una garanzia! Le scene in cui, come si vede già nel trailer, gli attori e le cose si muovono al contrario sono incredibili e sono realizzate davvero bene, tutto scorre in modo plausibile e senza il minimo difetto.
Alla colonna sonora non troviamo come al solito Hans Zimmer ma Ludwig Göransson, vincitore del premio Oscar nel 2019 per le musiche di Black Panther.
Concludendo
Lo so, c’è una legge non scritta che dice che “i film di Nolan sono bellissimi e non criticabili”, e spesso non posso che essere d’accordo (sono fan di Nolan dal 2002), per cui immagino che mi attirerò le ire di molti ma purtroppo la mia personalissima opinione è che stavolta non ci siamo al 100%, nonostante si tratti comunque di un grande film. Tenet mi ha un pochino deluso, è troppo lungo e ho dovuto vederlo una seconda volta per riuscire a capirci qualcosa (e ho ancora moltissimi dubbi) mentre guardando gli altri film del regista, come ad esempio Inception, nonostante l’ambientazione fantascientifica non mi ero mai trovata a sentirmi così tanto persa come stavolta. Le spiegazioni fisiche e scientifiche sono frequenti durante il film, e anche se non sono accurate non fa niente, si tratta sempre di fiction, però mi è rimasta l’impressione che alcuni avvenimenti non si svolgano in modo coerente rispetto ad altri precedenti, e che alcune cose siano rimaste senza un chiarimento (dovrò vederlo una terza volta!). Le scene d’azione sono tante, molto particolari e interessanti (con i personaggi che si muovono all’indietro, in particolare una spettacolare lotta corpo a corpo) e tengono viva l’attenzione nonostante la prima parte sia un po’ lenta. A parte il personaggio di Pattinson, che mi è stato da subito simpatico e ritengo essere il migliore del film, gli altri non mi hanno suscitato particolare passione, evidentemente Nolan mi ha abituata troppo bene grazie ad altri personaggi memorabili come Cobb o Angier.
Nerdando in breve
Tenet è un gran film che sicuramente resterà una pietra miliare nella storia del cinema in particolare per il tipo di narrazione scelto, secondo me è un po’ troppo incasinato e non paragonabile ad altri capolavori di Christopher Nolan, primo tra tutti Inception, ma è un film che piacerà agli appassionati del regista e non solo, e farà un po’ storcere il naso agli studiosi di fisica.
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