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NerdandoSu LGBTQ+ – 10 Serie TV da non perdere

NerdandoSu LGBTQ+ 10 Serie TV da non perdere

Dalla celebre notte al Greenwich Village di Manhattan in cui, tra il 27 ed il 28 giugno del 1969, la comunità LGBTQ+ alzò la voce e si ribellò all’ennesimo raid ingiustificato della polizia, tantissime cose sono cambiate, prima fra tutte la concezione di diverso.
Ed è sempre bene ricordare l’importanza del diritto a essere accettati per quello che si è.
In attesa del Global Pride 2020, evento che celebrerà il cinquantenario della prima parata dell’orgoglio gay e che quest’anno si potrà festeggiare piazzati perlopiù davanti ad uno schermo, ecco le dieci bellissime serie televisive che vi propongo per conoscere meglio un universo di cui spesso sappiamo troppo poco.

Sense8

Identità consapevoli
Ideata da Andy e Lana Wachowski, è una delle pochissime serie che rivedrei davvero volentieri. Un confronto globale tra otto culture, personalità, religioni, contesti sociali, politici ed economici totalmente diversi eppure costantemente connessi tra loro. Le vite di questi otto protagonisti si intrecciano misteriosamente e la loro diversità diventa il loro punto di forza. Purtroppo. nonostante il materiale a disposizione fosse sufficiente per realizzare cinque stagioni, il costo eccessivo delle riprese (girate in otto location diverse agli angoli opposti del pianeta) ha imposto alla produzione di concentrare tutta la serie in due sole, spettacolari, stagioni.

Queer as folk

Un successo internazionale
Realizzata inizialmente per la televisione inglese e poi duplicata per il pubblico americano, ha avuto un grandissimo successo. Deve il titolo ad un popolare proverbio dello Yorkshire (“There’s nothing so queer as folk“, ovvero “Non c’è niente di tanto strano quanto la gente”), combinato al fatto che il termine queer identifica in gergo chi non è eterosessuali e non cisgender.

Orange is the New Black

Omosessualità dietro le sbarre
Famosissima e basata sul libro autobiografico di Piper Kerman, è stato il programma di Netflix più visto in tutto il 2013. Grazie a personaggi accattivanti e molto ben interpretati, è riuscito con le sue sette stagioni a far appassionare milioni di spettatori a tematiche crude e pesantissime, riuscendo a strappare anche qualche risata. affrontando una delle condizioni peggiori di vita possibili.

When We Rise

Le conquiste del movimento gay
A partire dai fatti di Stonewall, ecco le battaglie e le conquiste che hanno portato la comunità LGBTQ+ alle conquiste fatte sino ad oggi. Entrando nella difficile vita dei protagonisti del movimento gay americano, questa serie della ABC nasce dalla passione di Lance Black, co-fondatore dell’American Foundation for Equal Rights che ha lavorato incessantemente tre anni per realizzarla. Tra i protagonisti Guy Pearce, Mary-Louise Parker, Rosie O’Donnell e Whoopi Goldberg, mentre nel ruolo di produttore (e regista del primo episodio) Gus Van Sant.

Atypical

Un nuovo punto di vista sulla diversità
Sam è un diciottenne autistico e, come tale, vive ogni cosa con spontaneità e senza alcun tipo di pregiudizio. Il suo è un punto di vista sincero e privo di qualunque forma di preconcetto, cosa che gli permette di vivere in modo totalmente spontaneo qualunque tipo di diversità. Atypical è una riuscitissima serie Netflix che affronta tematiche LGBT in un modo originale e delicato rendendo spontanee anche le situazioni più inusuali.

Fingersmith

Insospettabili signore inglesi
Ambientata nei sobborghi della Londra del 1860, questa mini serie in costume in tre puntate racconta l’incontro di due ragazze appartenenti a mondi completamente diversi e le complicazioni derivate dal loro rapporto. Tratto dall’opera Ladra della scrittrice Sarah Waters, è una storia intricata e complessa in cui la truffa è il motore che attiva una serie di relazioni dall’esito imprevedibile.

Looking

La realtà gay all’ombra del Golden Gate Bridge
Sulla scia del successo HBO di Queer As Folk, nel 2014 è stata creata questa nuova serie che intreccia le storie di un gruppo di uomini di San Francisco legati da un bel rapporto di amicizia, alle prese con la loro complicata vita sentimentale. I tre protagonisti (un creatore di videogiochi, un artista ed un cameriere) sono alla ricerca della propria felicità e hanno la fortuna di vivere la loro condizione nella metropoli più aperta mentalmente del pianeta.

Elite

Inclusione al liceo
Serie Netflix di cui già ho scritto in occasione dell’uscita della prima e terza stagione, Elite parla delle perversioni di giovani studenti ricchi e viziati dell’alta borghesia madrilena, ma non solo. Descrive in modo sincero e diretto anche le difficoltà che i ventenni di oggi incontrano ancora nel farsi accettare nella propria diversità e di come le relazioni omosessuali, bisessuali e poliamorose possano essere ancora un tabù.

The L Word

Ironia e verità sul mondo l
In modo leggero e, allo stesso tempo, critico questa serie americana giunta alla sesta stagione affronta l’approccio al lesbismo ed è la prima interamente pensata, scritta, diretta e prodotta da donne omosessuali. Apprezzatissima, vede tra le interpreti Jennifer Beals (Flashdance) e Marlee Matlin (Figli di un dio minore) e intreccia storie di vita di svariate protagoniste raccontando molti degli aspetti più interessanti della loro vita: inseminazione artificiale, coming out, convivenza e luoghi comuni da sfatare.

Man in an Orange Shirt

Due epoche a confronto
Una strepitosa Vanessa Redgrave affianca i giovani attori più interessanti del panorama britannico in questa miniserie prodotta dalla BBC One divisa in due parti. Protagoniste sono due storie d’amore omosessuale vissute in epoche storiche completamente differenti, accomunate da un dipinto che cela un segreto e dalla famiglia che le lega. Flora è la moglie di un militare innamorato di un uomo durante il secondo conflitto mondiale e è anche la nonna di un giovane omosessuale nel 2017. Attraverso i suoi occhi lo spettatore vive tutti i cambiamenti intercorsi tra il 1944 ed il giorno d’oggi di fronte alla difficile questione della diversità di genere.

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