Eccoci in men che non si dica immersi nella fase 2 di questo periodo strano che ci regala un po’ di tempo per noi stessi ed eccoci giunti anche al secondo appuntamento con Indipendent Legions Publishing e l’arte di Stefano Cardoselli. Dopo essermi gustata il bellissimo artbook dedicato all’opera di Quentin Tarantino, mi sono tuffata in una nuova opera liberamente ispirata al racconto Herbert West, rianimatore di Howard Phillips Lovecraft.
Recensione
Le tavole illustrate dal nostro Cardoselli, urlano.
Lo strazio, il dolore ed il sangue – che scorre copioso come sciroppo d’acero sui pancakes – attraversano le pagine grazie ad un tratto esperto ed istintivo, che trasmette dinamismo ad ogni segno.
La storia, ambientata in epoca moderna non perde nulla del racconto originale e si presta senza difficoltà all’adattamento scelto dall’autore: una centrale di polizia in cui il nostro protagonista viene messo alle strette per spiegare al detective svogliato e con poco tempo da perdere la scia di sangue e cadaveri che il suo nome e quello dell’amico Herbert West si portano dietro da un po’.
Dinamismo, tratti essenziali e violentissimi raccontano un grande classico che non è invecchiata per niente.
L’opera di H. P. Lovecraft
Il volume originale venne scritto dall’autore maledetto di Providence tra il 1921 ed il 1922 come racconto su commissione – il suo unico – per essere pubblicato in sei parti sulla rivista Home Brew pubblicata da un’amico dello scrittore, George Julian Houtain.
Considerata come una delle massime espressioni creative di Lovecraft in ambito zombie, è il precursore di un genere che ispirerà negli anni a venire numerosi libri, fumetti, film, serie tv e racconti. Certamente non fu la prima opera in cui si parlò di non-morti, ma di certo fu la prima in cui si ipotizzò di riportare in vita creature con l’ausilio di sostanze chimiche ed alimentare l’ipotesi che l’umanità della creatura riesumata fosse direttamente proporzionale alla recentezza della sua trasformazione. Ma passiamo alla trama.
Come in ogni opera dell’autore che si rispetti, il narratore ne esce considerato pazzo, ma questo già lo immaginerete. Racconta di come, insieme ad un intraprendente compagno della facoltà di Medicina, sperimentino non senza conseguenze disastrose, svariati tentativi di rianimare cadaveri approfittando di tifo, guerra e morti accidentali. L’impavido rianimatore che dà il titolo all’opera ha infatti prodotto una sostanza che promette effetti di resurrezione miracolosa.
Il volume
L’opera è articolata in 67 tavole in bianco e nero con copertina a colori e fa parte della collana High Voltage di Indipendent Legions Publishing. È il primo albo della serie Lovecraft Experience in edizione collection con 349 copie numerate e a tiratura limitata con un formato 17×24 cm. Potete acquistarlo qui.
Nerdando in breve
La mano illuminata di Stefano Cardoselli rielabora un grande classico di H.P. Lovecraft in versione graphic Novel, da non perdere.
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