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Medievil – Il ritorno di Sir Daniel dal mondo dei morti

Recensione

Quando ci si approccia alla valutazione di un remake, non ci si trova mai di fronte ad una situazione semplice.
Un irrefrenabile attacco di nostalgia per i bei tempi andati ci porta alla ricerca di ciò che ormai è irrimediabilmente perduto, inevitabilmente amplificato e reso romanticamente perfetto dalle sensazioni destate in noi molti anni prima e si rischia spesso di non essere obiettivi di fronte a necessarie innovazioni o cambiamenti.

Era proprio questo il rischio che ho corso, quando, aperta la mia copia di MediEvil, ho cominciato a respirare forte l’odore degli anni ’90; un odore irreale, sì, ma non per questo meno forte e intenso.

Avevo appena 7 anni quando, per la prima volta, sentii parlare di questo simpatico scheletro di nome Sir Daniel Fortesque.
Il “prode” abbatteva zombie con la sua possente spada, con una innaturale rotazione di 360° e accompagnato da un’immancabile mano mozzata a fare da simpatico animaletto domestico.

Di anni ne sono passati (ben 20) e, lo ammetto, a quella età non potevo cogliere appieno molti dei momenti di sottile ironia che permeavano l’avventura di SCEE Studio.

Storia

Nel 1386 il malvagio stregone Zarok vuole conquistare il pacifico regno di Gallowmere e, per attuare il suo intento, ricorre ad una potente magia oscura: ridestando dalle tombe scheletri e zombie, il mago si prepara all’invasione. Il folle non sa, però, che, insieme alla temibile orda di scagnozzi, ha riportato nel mondo dei vivi Sir Daniel Fortesque, il Capitano della Guardia cui, ben 100 anni prima, fu attribuito il merito di aver respinto le mire del già allora malefico Zarok.

Abbattuto appena prima della carica da una freccia nemica, il nostro “eroe” non è mai, in realtà, stato protagonista di alcuna impresa eroica.
Ritrovatosi ridestato dal sonno eterno per via dell’incantesimo del suo antico nemico, il monoculare Sir Daniel cercherà di riscattare il proprio nome e di impedire la conquista di Gallowmere.

MediEvil

Stile di gioco

Esattamente come nell’originale del 1998, ci ritroviamo a vestire i panni del protagonista in un titolo hack’n’slash, a menar fendenti con spade, a schiacciare nemici con clave e possenti martelli e a picchiare letteralmente con il proprio braccio chiunque minacci di sbarrarci la via.

Di cambiamenti, è chiaro, non ce ne sono nel sistema di gioco, che si ripropone sostanzialmente invariato rispetto al suo predecessore e presenta livelli su binari in cui il nostro quasi esclusivo compito sarà quello di menar le mani, con giusto qualche elemento platform ad impreziosire il tutto.

MediEvil

Innovazioni

Come per le caratteristiche legate alla struttura di gioco, anche per quanto riguarda la trama (d’altronde stiamo parlando di un remake, no?), le modalità e i comandi non ci sono state variazioni degne di nota. Le uniche modifiche sono state apportate alla versatilità dei comandi e alla reattività degli stessi; controllare Sir Daniel è molto più semplice che in passato e di questo non smetterò mai di ringraziare gli sviluppatori.

Aggiunta degna di nota è costituita dalle missioni delle streghe.
Durante l’avventura, infatti, avremo la possibilità di andare alla ricerca di due fattucchiere che, in cambio del nostro prezioso aiuto, ci faranno dono di nuove abilità utili per affrontare le tenebre.

Concludendo

Da tempo i fan di tutto il mondo aspettavano il ritorno di MediEvil.
A cominciare dalle prime immagini circolate online, l’hype era arrivato a livelli altissimi per tutti coloro che avevano avuto la possibilità di impugnare il pad della prima Playstation tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…

Nonostante si presenti rielaborato, sostanzialmente, soltanto sotto l’aspetto grafico, MediEvil fa il suo dovere, riproponendo al grande pubblico un titolo ormai vetusto sotto una nuova e lucente veste, imbottito di poligoni e carico del suo antico e immutato fascino.

Certo, stiamo comunque parlando di un gioco non privo di imperfezioni, con un livello di difficoltà che può risultare a tratti frustrante e dalle meccaniche semplici, ma proprio la semplicità e l’immediatezza che sono alla base del gioco fanno di questa avventura un prodotto estremamente godibile e accattivante.

Non importa che voi siate degli “anziani” videogiocatori ormai divenuti casual gamer, amanti dell’ultimo COD o semplicemente degli appassionati dell’intrattenimento videoludico, MediEvil merita una chance; la merita già soltanto per cosa ha rappresentato nella storia dell’era Playstation, la merita ancora di più perché, nonostante i suoi 20 anni, riesce ancora a fare il sederino a strisce a molti dei prodotti che si possono trovare sugli scaffali al giorno d’oggi.

Nerdando in breve

Dopo Spyro e Crash, il revival videoludico si arricchisce di un nuovo personaggio che non si può fare a meno di impersonare.
Lasciatevi conquistare dall’ironia, la spensieratezza e dall’immediatezza di MediEvil, non ve ne pentirete.

Nerdandometro: [usr 3.8]

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