Dopo aver approfondito con voi la conoscenza del Re dell’Horror con gli articoli dedicati ai 5 imperdibili romanzi di Stephen King e Il gioco di Gerald e mentre sto passando dalla lettura del meraviglioso Joyland a Mr. Mercedes, mi rendo conto sempre di più di quanto mi affascini il mondo generato da Stephen King, intramontabile autore che sembra non conoscere crisi. Da oggi Paramount Pictures porta al cinema Pet Sematary, il remake di un classicone anni ’80 come Cimitero vivente e sono curiosissima di vederlo.
Intorno al film tante iniziative pubblicitarie per promuovere questo atteso ritorno: UCi Cinemas ha indetto un concorso per chi acquista online il biglietto del film mettendo in palio una copia autografata da Stephen King dell’ultima edizione, Sperling & Kupfer ha creato per l’occasione bellissime tazze con l’inquietante micione in edizione limitata, e all’ultimo Cartoomics un intero stand dedicato al lungometraggio in arrivo.
Il film
Girato in Canada tra il giugno e l’ottobre del 2018 e diretto da Kevin Kölsch e Dennis Widmyer, a giudicare dalle prime recensioni sembrerebbe che questo nuovo Pet Sematary sia meno angosciante, meno capace di lasciare nello spettatore un senso di sofferenza e di tragedia irrisolta, ma molto più curato e d’impatto da un punto di vista visivo ed in grado di suscitare paura in modo più adeguato ad un pubblico mainstream.
Il libro
Scritto nel 1983, Pet Sematary è un romanzo che prende spunto dalla leggenda The Monkey’s Paw (La zampa di scimmia, adattata nel 1902 da William Jacobs). Secondo la versione originale una coppia riceve una zampa di scimmia in grado di soddisfare tre desideri: prima sceglie di ricevere 200£ (che effettivamente ottiene ma come risarcimento per la morte del proprio figlio), in secondo luogo la donna richiede indietro il ragazzo, infine il marito utilizza il desiderio rimasto per impedire alla moglie di vedere quale orrore lei abbia richiamato in vita con la sua richiesta.
Partendo dalla trama originale della storia, King ha voluto immaginare possibili conseguenze per un protagonista che non si accontenta del secondo desiderio espresso. È considerato uno dei capolavori assoluti del Maestro, per la capacità di guardare dentro alla sofferenza umana e lasciare una traccia indelebile di dolore nel lettore.
Trama
La storia, un po’ come tutte quelle degli horror dell’epoca, non è straordinariamente complessa: una famiglia tranquilla, per recuperare lo stress accumulato in città, si trasferisce da Boston nella campagna del Maine (e dove altrimenti?) dove ben presto scopre di essere finita nei pressi di uno spaventoso cimitero per animali di origine nativa americana, e in cui finirà per seppellire il gatto di casa. Non ci vorrà molto per scoprire che il Pet Sematary è tutt’altro che un luogo di eterno riposo.
Curiosità
Nel film troverete citazioni che omaggiano Cujo e Shining, altri celebri bestseller di King da cui sono stati tratti gli omonimi film negli anni’80. Il citazionismo è una caratteristica saliente dello scrittore che in moltissimi dei suoi romanzi ama inserire riferimenti ad altre sue opere o personaggi.
Pet Sematary è stato inizialmente girato con due finali differenti: uno identico al libro ed un altro completamente nuovo. Dopo aver fatto vedere ad un pubblico di tester entrambe le versioni, è stato preferito il finale nuovo.
King pare abbia dichiarato che tra i film dell’orrore tratti dalle sue opere, Cimitero vivente sia stato l’unico in grado di spaventarlo davvero.
Nerdando in breve
Non perdete l’occasione di vedere al cinema Pet Sematary, remake in chiave mainstream del più iconico Horror degli anni’80.
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