Fiere

Due chiacchiere con: Liz Climo (Un’aragosta al giorno)

Con la grandissima occasione propostaci da Becco Giallo, io e Clack abbiamo avuto l’occasione di scambiare due chiacchiere con Liz Climo durante il Lucca Comics & Games di quest’anno.

La fumettista americana è divenuta famosa online grazie alle sue vignette tanto semplici quanto comiche, nelle quali gli animali di tutto il mondo interagiscono gli uni con gli altri in location indefinite. Dopo il successo de Il piccolo mondo di Liz, edito da Becco Giallo lo scorso anno, il 15 novembre debutterà Un’aragosta al giorno, secondo volume cartaceo della webcomic The Little World of Liz (che trovate sia su Facebook, sia su Instagram).

L’incontro

Dopo una presentazione veloce, ecco che Liz inizia a raccontarci (in un comprensibilissimo inglese), ciò che dobbiamo sapere su Un’aragosta al giorno.

Il volume è pensato per essere regalato a un amico, in quanto l’unico filone narrativo che accomuna le molteplici vignette scollegate è proprio l’amicizia che intercorre fra gli animali. Parla di rapporti interpersonali, di consigli e aiuti, di quotidianità. L’autrice infatti ha dichiarato di lasciarsi ispirare da ciò che la circonda, che sia un caffè o la password del wifi, senza avere riferimenti autorevoli. Non guarda a matite celebri, non si ispira a nessun’altra opera: questo perché avrebbe paura di lasciarsi influenzare troppo, con il rischio di creare una scopiazzatura ripetitiva.

Su nostra richiesta, la disegnatrice ci ha spiegato la genesi del fumetto: in origine erano i Simpson, personaggi che disegna abitualmente essendone l’illustratrice. Tuttavia, provando a disegnare qualunque personaggio umano che non risieda a Springfield, ecco che immancabilmente comparivano sul foglio i celebri volti di Homer, Marge, Bart, Lisa, Meggie e tutto il resto degli americani gialli più famosi della tv.

Esistono infatti delle possibili analogie fra i Simpson e i personaggi della raccolta: Homer assomiglia molto all’orso, personaggio nel quale la stessa Liz si ritrova molto, mentre il coniglio, il più razionale nonché l’unico che abbia coscienza delle vicissitudini, è accomunabile ovviamente all’ottima Lisa Simpson.

Dopo aver accettato di riuscire a disegnare solo quel tipo di umano, ecco che si butta sugli animali, i quali le permettono di staccare dal lavoro, continuando a fare ciò che le piace. Il preferito da realizzare è il bradipo, di tutti il più sinuoso. “Lo disegno lentamente”, ha detto ridendo, “per veridicità”.

A ciò si aggiunge l’esigenza di trasmettere i valori a lei cari, con immediatezza e semplicità: ecco quindi che lo sfondo viene rimosso e gli animali assumono un tratto essenziale, che tuttavia permetta di esaltarne le caratteristiche specifiche, creando un mix vincente e spontaneamente comprensibile. Proprio sulla linea del “messaggio universale”, tutti i personaggi sono privi di genere: non importa che tu sia maschio o femmina, la nostra amicizia non dipenderà dall’apparato riproduttivo che ci contraddistingue.

Ecco quindi che si prospetta un perfetto mix di ironia, sagacia, ilarità e uguaglianza, tutte qualità fondamentali per creare un’amicizia solida e duratura nel tempo.

Come ogni artista, anche Liz non si salva dalle critiche: chi la accusa di essere stupida, che le attribuisce un tratto troppo infantile (cosa che oggettivamente ammette lei stessa). Commenti che accetta senza troppi problemi, consapevole del fatto che l’immissione del proprio prodotto sul mercato lo rende oggetto di applausi e lanci di pomodori marci, ma non si può piacere a tutti, va bene così.

 

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