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Milan Games Week 2018 – Recensione di una fiera

Milan Games Week 2018

Dopo 3 giorni passati a girovagare fra i numerosi stand allestiti a Rho Fiera, è giunto il momento di fare il punto sull’appena conclusasi Milan Games Week 2018.

Punto di incontro per anteprime e novità, la fiera dei videogiochi milanese è riuscita di nuovo a centrare il bersaglio. Ovviamente, non è una fiera per chi non ha pazienza: così come nei parchi divertimento alla Gardaland è necessario attendere parecchio per accedere all’attrazione, così vale per i videogames.
Che sia un’avventurosa Fuga da Atlantide o un’entusiasmante prova di Call of Duty: Black Ops 4, la musica non cambia: un’attesa apparentemente infinita per un intrattenimento breve ma intenso, che ripaga i visitatori del tempo passato in coda.

Stellina d’oro meritata per la gestione degli spazi: nonostante la grandissima affluenza, la Milan Games Week 2018 è stata altamente agibile, lasciando a ciascuno la possibilità di passare da un padiglione all’altro senza dover abbandonare il proprio stato solido. Rispetto allo scorso anno ho quasi avuto l’impressione che le esperienze fruibili fossero diminuite, mentre invece, dopo una più attenta analisi, mi sono accorta di quanto tale percezione dipendesse unicamente dalla ridistribuzione delle zone.

La manifestazione è stata distribuita in 3 padiglioni: 8, 12 e 16, ciascuno dei quali ha saputo offrire alle 162.000 persone presenti un vasto intrattenimento.

Padiglione 16

Il padiglione 16 è stato quello dedicato prevalentemente agli eSports, con la PG Arena che ha ospitato gare di giochi come League of Legends ed Heartstone, oltre a numerose conferenze.

In tanti si sono esibiti sul grande palco, che ha saputo riempire a più riprese gli spalti circostanti con folle di fan in attesa dei propri eroi. Giocatori come Giorgio Pow3r, che ha entusiasmato il pubblico durante il Community Party di Fortnite, regalando magliette e cibo grazie alla collaborazione con Domino’s Pizza.

Anche il Palco di Radio 105, fra i main sponsor dell’evento, non è stato da meno. Fra i partecipanti, ricordiamo Giorgia Cosplay, i The Fools e la community di The Games Machine.

Inoltre, fra la vasta area dedicata alle cibarie e qualche stand di merchandising, VR e promoters, non dimentichiamo il Twitch Lounge, l’area dedicata ai twitchers come noi, nella quale abbiamo avuto modo di incontrare alcuni amici, come Jun JojobaDogghy.

Padiglione 12

Al padiglione 12 c’era il fulcro della fiera, fra giochi da provare e persone da incontrare, ma andiamo con ordine.

Venerdì 5, con lo spigliatissimo Zeno2k ho avuto la grande occasione di parlare su Mixer, la piattaforma di streaming live interattivo disponibile su XBoxOne (trovate il nostro intervento qui, da 4h 20m in poi), il tutto accompagnato dalla prova dei nuovi titoli.

La demo di Ori and the Will of the Wisps si è dimostrata all’altezza delle aspettative: la grafica si mantiene sorprendentemente affascinante, con colori e musiche mozzafiato e una difficoltà non banale. Un degno seguito di Ori and the Blind Forest, il capitolo precedente del platform uscito per Microsoft nel 2015.

Tuttavia, ben più grande di Microsoft è stato lo spazio espositivo di Nintendo, che ha proposto gli ultimi titoli per Switch, come Just Dance 18Let’s Go Pikatchu/Evee e l’attesissimo Super Smash Bros. Fra un giallo scuolabus vecchio stile e il verde praticello sintetico dell’area relax, la N giapponese non è passata inosservata.

Eppure, il signore indiscusso del padiglione 12 è stato senza dubbio GameStop, per accedere al quale era necessaria una coda a serpente lunga parecchi metri. Non si può dire che non si aspettassero una vasta affluenza, complici le promozioni e i grossi sconti, i quali hanno però lasciato come sempre qualche cliente insoddisfatto. Saremo mai tutti contenti?

Fra Ubisoft e le sue action figures in edizione limitata dedicate al nuovo Assassin’s Creed Odissy, e i ricchi stand come Tee Tee e MGW Store, anche gli appassionati di collezionismo hanno avuto qualcosa su cui mettere le mani.

Non sono mancati gli interventi di ospiti famosi, come CicciogamerSabaku No Maiku e J0k3R, che fra una postazione e l’altra (soprattutto allo STAND TIM/Grow Up Network), hanno attirato gli spettatori portando urla felici e applausi scroscianti.

Padiglione 8

Infine, ultimo ma non per importanza, il padiglione più ricco e variegato.

Qui c’erano a mio avviso le chicche migliori, quelle dalle quali val la pena di lasciarsi conquistare. Caso eclatante è certamente la sezione Indie, la quale ha visto picchi di affluenza non da poco. Il nostro FrankieDedo ha avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con Maurizio de Angelis di Foot Print Games riguardo a Detective Gallo, l’avventura grafica investigativa di cui vi abbiamo parlato qui.

Io invece, patita di platform come sono, ho piacevolmente scoperto Okunoka, un ibrido fra Ori e Cuphead.

L’altro grande vanto del padiglione 8 è stato certamente lo stand Playstation, che ha visto diverse postazioni VR alternarsi con le lunghe code per le postazioni gaming standard.
Ho potuto provare Déraciné, il titolo From Software pensato per il visore Sony. Un’esperienza incredibile. Quei pochi minuti di gioco mi hanno entusiasmata e fatta appassionare immediatamente, riuscendo a ricreare alla perfezione l’immedesimazione in un altra realtà. Da che ho indossato la mascherina, ho istantaneamente abbandonato Rho Fiera e sono entrata nella villa abbandonata nella quale era ambientata la prova, fra anime evanescenti e boccette da raccogliere. Davvero fenomenale.

Pregevole anche Kingdomhearts 3, al quale ho potuto giocare per un po’ di minuti. Non male, ma non mi ha convinta come pensavo, complice forse la troppa aspettativa. Tuttavia, mi ha lasciato la curiosità di essere giocato più a lungo: sicuramente non basta qualche minuto di lotta con un boss per farsi un’opinione completa su un titolo del genere.

Anche qui, non sono mancati gli ospiti importanti: dalle esibizioni di League of Legends, nelle quali Hell’s Gaming e 5-Hydra Esport hanno potuto affrontarsi a più riprese, alla presentazione della Esports Academy di Event Horizon School con il corso di LoL 101, ovunque si guardasse si veniva attratti da musica, luci e colori.

Conclusione

Citando il comunicato stampa, quest’anno è stata significativa la presenza di ospiti internazionali durante i tre giorni di evento. Tra questi spiccano David Cage (fondatore di Quantic Dream), James Burgon (LEGO DC Super-Villains), Charlie Cox ed Erik Oleson (rispettivamente attore e showrunner della serie Marvel – Daredevil).

Insomma, gli oltre 70 titoli e 30 novità in anteprima sono stati solo la punta del grosso iceberg di videogiochi che ha galleggiato a Rho Fiera. In attesa dell’edizione 2019, vi lascio al parere dell’ottimo Zeno2k, il quale vi racconta i 5 motivi per cui Milan Games Week è LA Fiera italiana del videogioco.

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