Per gli appassionati di serie TV il nome della scrittrice Margaret Atwood è immediatamente collegabile alla acclamatissima The Handmaid’s Tale, tratta dal suo romanzo distopico Il racconto dell’ancella.
C’è però anche un altro validissimo prodotto televisivo ispirato all’immaginario dell’autrice, dal titolo L’altra Grace.
L’altra Grace, dal romanzo omonimo ad opera di Margaret Atwood, è una elegante miniserie in 6 episodi (ciascuno della durata di circa 45 minuti) disponibile su Netflix e che si divora tutta d’un fiato: io l’ho guardata in appena due serate. Stavolta l’ambientazione non è fantascientifica ma storica: ci troviamo infatti nel Canada di fine Ottocento ma, ancora una volta, protagonista indiscusso è l’universo femminile.
La giovane Grace è rinchiusa da 15 anni in manicomio, dove sconta la condanna per l’omicidio di una governante e del padrone di casa avvenuto nella dimora dove lavorava come domestica. Non tutti sono però convinti della sua colpevolezza: il comitato in favore della scarcerazione della giovane, infatti, convoca il dottor Jordan dagli Stati Uniti perché esamini la detenuta e produca una perizia che ne attesti innocenza.
In un’epoca in cui la psicologia è ancora una materia sconosciuta, il dottor Jordan cercherà di scandagliare la mente di Grace, per scoprire la verità.
Il primo aggettivo che mi viene in mente per descrivere L’altra Grace è “elegante“: la miniserie disponibile su Netflix, infatti, si dipana senza fretta e senza forzature lungo i sei episodi che la compongono, ponendo grandissima attenzione alla recitazione e ai dettagli. Prodotto decisamente introspettivo, L’altra Grace ci trascina, grazie anche all’ottima interpretazione di Sarah Gadon nel ruolo della protagonista, nell’abisso della mente di una donna sfortunata immersa in una società in cui per lei non c’è spazio.
La mano della scrittrice Margaret Atwood in veste di produttrice esecutiva si nota nel rispetto delle tematiche centrali del libro: la trama, ispirata ad una storia realmente accaduta, scivola quasi in secondo piano per fare posto alla denuncia sociale di una società che relega la donna ad un ruolo di secondo piano. Vissuta in un contesto di continui soprusi e privazioni, nessuno si stupirebbe se Grace si fosse davvero trasformata in una crudele assassina o se fosse diventata pazza. In questo senso, al di là del contesto storico differente, L’altra Grace non è poi molto diverso nelle tematiche da The Handmaid’s Tale.
L’altra Grace è una visione che merita la propria occasione: non vi lascerà delusi e vi regalerà qualche serata di ottima televisione.
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