Fumetti & Libri

Due chiacchiere con: Eleonora Musso (Storie di druidi, maghi e non morti)

Come i giocatori di ruolo più esperti ben sapranno, il background del proprio personaggio è una componente non indifferente ai fini della giocata. Ci sono quelli che abbozzano l’essenziale, creando solo una sorta di canovaccio al quale ispirarsi durante la partita; ci sono poi, invece, quelli come Eleonora Musso, che si appassionano talmente tanto alla vita dei propri PG (personaggio giocante) da trarne un fumetto.

Questa la genesi di Storie di druidi, maghi e non morti, un’avventura dapprima pubblicata sulla pagina Facebook, poi approdata in formato cartaceo.

Durante Cartoomics 2018 ho avuto modo di incontrarla dal vivo e ora, passate le feste pasquali e il tanto amato Modena Play, ecco che è stata così gentile da trovare il tempo per rispondere a qualche domanda.

L’intervista

Penny:  “Storie di druidi, maghi e non morti” trae ispirazione dalle campagne di Dungeons & Dragons  che hai masterato: come hai deciso di trasformare le avventure in un’opera concreta? Qual è stata la chiave di volta che ti ha spinta a cimentarti nell’opera?
Eleonora: In realtà Freya e Zagreo hanno alle spalle una storia un po’ particolare! Io e mio marito avevamo appena iniziato a frequentarci, quando mi ha proposto di entrare nel suo gruppo di D&D (che aveva finito la precedente avventura e stava per iniziare una nuova campagna).

Una sera ci siamo messi nel giardino di casa a pensare ai personaggi e ad un certo punto lui mi dice: “Proviamo a caratterizzarli meglio? Proviamo a giocare tra di noi la scena del loro primo incontro!”. È stato l’inizio della fine! Il loro background è diventato sempre più lungo e complicato, tant’è che quando abbiamo iniziato a giocare l’avventura il master ci ha detto che quei personaggi sembrava ci appartenessero da anni.

Da lì a disegnare il fumetto il passo è stato in realtà molto breve, ma se mi sono decisa a farlo è stato solo ed esclusivamente grazie a mio marito. Lui ha iniziato a martellarmi in continuazione dicendo che dovevo provare, che la storia era valida, che il mio disegno non era perfetto ma accattivante sì, e ammetto che ho iniziato più per “dargli il contentino” che per altro! Non mi aspettavo tutto questo appoggio e questo affetto.

I fan mi hanno dimostrato che posso farcela, che accettano i miei personaggi e i miei disegni anche se non sono perfetti e questo mi ha dato la spinta definitiva per continuare questo progetto con tutta la costanza e l’impegno che posso!

P: Le caratterizzazioni di Freya, Zagreo, Asdro e Juliet si ispirano a qualcuno in particolare o sono solo frutto della tua immaginazione?
E: Personalmente mi piace mettere sempre un po’ di me e della mia vita in tutto ciò che creo e anche Freya, Zagreo, Asdro e Juliet non fanno eccezione.
Freya, che è stato il personaggio che ho giocato, è quella che sento più vicina a me; i suoi “lati bui” sono gli stessi miei, mentre il suo lato migliore è un insieme di tutte le caratteristiche positive che vorrei mi appartenessero. In realtà è un personaggio più fragile di quanto non sembri, e spero di riuscire a rendere bene questo suo aspetto quando sarà il momento.

Zagreo è stato il personaggio di mio marito e gli aspetti principali del suo carattere sono stati decisi da lui, anche se giocando sono poi emerse altre caratteristiche a cui inizialmente non aveva pensato. Personalmente Zagreo è il personaggio che mi piace di più, soprattutto perché, proprio come mio marito, è molto più deciso, forte e coraggioso di quanto non appaia all’inizio.

Per quel che riguarda Asdro e Juliet, invece, non posso far altro che dire che sono un bel mix, essendo entrambi stati giocati per poco tempo e finiti per diventare PNG (personaggi non giocanti, nota di Penny). Credo che loro siano stati i personaggi che ho modificato di più, per renderli lineari e ben inseriti nella storia.

Asdro è in parte ispirato al migliore amico di mio marito: il loro rapporto è davvero molto simile a quello tra Asdro e Zagreo! La sua passione per le donne, invece, voleva essere un “omaggio” a due personaggi che hanno segnato tanto la mia adolescenza: Miroku di Inuyasha e Krunz di Full Metal Panic!

Juliet, invece, non saprei davvero dire a chi mi potrei essere ispirata per crearla: volevo un personaggio che fosse per Freya una vera amica, di quelle senza peli sulla lingua, con una saggezza ed una maturità tale da poterla guidare quando quest’ultima parte per la tangente (cosa che succede spesso!). Si è creata piano piano e ho pronto per lei un background che mi piace veramente tanto e spero di poter approfondire nel corso della storia.

P: In quale dei personaggi del fumetto ti rispecchi di più?
E: Assolutamente Freya, soprattutto per i lati negativi. E’ impulsiva, testarda all’inverosimile e più introversa di quanto non appaia. D’altra parte incarna anche le caratteristiche che più ammiro nelle persone: la solarità, l’allegria, la lealtà, la determinazione ed il coraggio di essere sempre se stessa. I suoi “lati negativi” causeranno a lei e a Zagreo più che qualche problema e sarà proprio questo che la spingerà a cercare di migliorarsi.

P: La figura di Asdro è molto presente nel fumetto e anche sulla pagina Facebook. Quanto ha collaborato nella stesura dell’opera?
E: In realtà, come detto precedentemente, assolutamente niente! Asdro è diventato -purtroppo troppo presto!- un PNG, ma visto che mi piaceva tanto, ho voluto rendergli giustizia nel fumetto, ridandogli quello spazio che nella campagna gli è stato rubato.

P: Da webcomic pubblicata su Facebook a volume cartaceo: come sei passata dall’uno all’altro e che differenze ci sono tra i due modi di pubblicazione?
E: Il cartaceo è stato in realtà la naturale evoluzione dell’opera. Quando abbiamo iniziato a fare fiere molti -che non conoscevano la pagina Facebook- ci chiedevano se per caso avessimo il volume del fumetto dietro. Questo (insieme a varie richieste giunte sulla pagina) ci ha spinto a scegliere di “metterlo su carta”. Non è stato facile, soprattutto a causa del “taglio” che avevo scelto di dare alle vignette. Ho dovuto lavorare tutta la scorsa estate per poterlo rendere adatto ad essere stampato, e ancora adesso non sono soddisfatta. Sto cercando di migliorarmi per il secondo volume anche dal punto di vista dell’impaginazione e spero di raggiungere in fretta il livello che vorrei.

Fortunatamente, per questo primo volume, ho potuto contare sull’aiuto di due carissime amiche, Maddalena ed Elisa, il cui aiuto è stato assolutamente essenziale.

P: Hai mai studiato fumetto e sceneggiatura o la tua è una dote innata che hai saputo coltivare al meglio apposta per l’opera?
E: Assolutamente no; mi sarebbe piaciuto studiare disegno, ma la vita mi ha condotto su altri sentieri. Tutto quello che so fare è frutto di prove, sbagli e tanto, tanto esercizio e tantissima passione. Disegno fin da quando sono stata in grado di tenere una matita in mano ma non mi sono mai sentita in grado di sostenere un corso di disegno, perché non mi sono mai reputata abbastanza brava.

Anche in questo caso hanno giocato un ruolo fondamentale mio marito e i fan: mio marito perché ha insistito a farmi frequentare il mio primo corso di fumetto (con la bravissima e pazientissima Federica di Meo, che tormento in continuazione per avere consigli ed opinioni) vincendo tutte le mie resistenze ed insicurezze; i fan perché mi sono trovata a voler davvero ricambiare tutto il loro affetto e la loro fiducia, cercando di dare loro un’opera realizzata sempre meglio.

Sono molto lontana dalla perfezione, ma ad ogni tavola cerco sempre di migliorarmi un po’.

P: Domanda specialistica: che tecnica grafica utilizzi?
E: In realtà cerco di sperimentare ogni possibile tecnica di disegno, ma ho una passione smoderata per il disegno digitale, anche se non disdegno affatto i Copic. Per le tavole utilizzo Clip Studio Paint.

P: C’è qualche fumetto che ti ha ispirata?
E: In realtà tutti e nessuno. Arrivo da un’adolescenza passata a leggere ogni manga disponibile, e ovviamente ce ne sono alcuni che mi hanno segnata più di altri, ma con Freya e Zagreo ho cercato di distaccarmi il più possibile da tutte le altre opere che ho letto.

Non sto ovviamente dicendo che la storia o i personaggi non possano avere delle caratteristiche in comune con altre opere, ma che, se ci sono, sono per lo più involontarie (a parte alcuni aspetti, come, appunto, il fatto che ad Asdro piacciano tanto tutte le ragazze, aspetto che ho ripreso volutamente da Miroku di Inuyasha).

Recentemente ho scoperto assolutamente per caso che l’aspetto esteriore di Zagreo si rifà a Odin Eidolon, personaggio di PK e grande crush della mia adolescenza!

P: Frequentemente aggiorni l’album con le tavole del secondo volume. Quando potremo trovarlo rilegato?
E: Se il lavoro prosegue ai ritmi di adesso, potrebbe arrivare per Lucca 2019, ma se riuscissi a velocizzarmi (cosa che spero di fare non appena avrò terminato altri progetti legati al mio lavoro di maestra) potrebbe arrivare già per Cartoomics 2019.

Sicuramente preferisco farlo uscire più tardi ma proporre un lavoro curato.

P: Parlando del secondo volume: la storia è già tutta scritta o ti lasci ispirare man mano da campagne e sessioni?
E: Un po’ e un po’. Gli eventi principali sono già stati decisi tempo fa e verso la fine della storia il fumetto si discosterà parecchio dalla campagna di D&D.

Per quel che riguarda le singole tavole, invece, mi lascio decisamente ispirare: il bello di gestire tutto questo lavoro da sola (e non avere quindi il fiato sul collo da parte di nessuno) è che se mi viene l’ispirazione per una scenetta o una battuta comica posso tranquillamente inserirla, così come posso decidere di accorciare o allungare le scene a mio piacimento.

P: Sempre solo D&D o ti sei cimentata in Giochi di Ruolo differenti?
E: D&D è stato il mio primo amore e il primo amore non si scorda mai!

Questo però non mi ha impedito di provare altri GdR, tra cui “Vampiri” (che ho adorato, anche grazie a un master decisamente bravo), “Warhammer” cartaceo, “World of Warcraft“, “Pathfinder” e “La mia vita col padrone“, ma alla fine torno sempre a D&D.

P: Da buona giocatrice di ruolo, quali classi e razze sceglieresti e perché?
E: Per la classe non c’è proprio storia: assolutamente druido! Non perché sia la più forte, ma perché è quella che sento in assoluto più mia, anche se ammetto di non disdegnare affatto il barbaro, che mi dà sempre grandi soddisfazioni.

Per quanto riguarda la razza, un tempo avrei detto halfling (perché è stata la razza della mia main PG), ma ora come ora direi l’umano.

P: Oltre a “Storie di druidi, maghi e non morti” ti piacerebbe dedicarti ad altri racconti?
E: Assolutamente sì, ma sono tutti legati alla pagina, il cui titolo comprende un po’ tutti i progetti che vorrei realizzare. Freya e Zagreo sono giusto la punta dell’iceberg, ci sono altre storie legate al loro mondo che vorrei tanto raccontare.

P: Quali sono i progetti per il futuro?
E: Intanto completare nel modo migliore possibile la (prima) avventura di Freya e Zagreo.

In seguito mi piacerebbe poter continuare a muovermi nel loro mondo, ma dal punto di vista di altri personaggi, le cui storie finiranno inevitabilmente per intrecciarsi con quelle dei due protagonisti principali.

L’idea finale che vorrei dare è quella di un grande arazzo in cui ogni storia costituisce una parte del tessuto principale. Nella mia testa ho pronte almeno altre due saghe oltre a quella che sto portando avanti adesso. Spero di poterle realizzare tutte!

Conclusione

Ringrazio ancora tantissimo la gentilissima Eleonora per essersi prestata all’intervista.
Per quanto mi riguarda, non vedo l’ora di avere tra le mani il secondo volume, anche se è più facile ingannare l’attesa grazie agli aggiornamenti costanti sulla pagina Facebook.

Vi lascio con una sua tavola, nella quale mi sono imbattuta tempo fa e nella quale mi rispecchio moltissimo.


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